martedì 30 ottobre 2012

La misteriosa notte del Vicario, leggenda di Marano



nb: l'articolo è di qualche giorno fa, l'evento si è già svolto!


L'Arena
domenica 28 ottobre 2012

MARANO. Oggi alle 16,30 nella Sala Macondo

De Manincor narra
la misteriosa
notte del Vicario

Era l´anno 1439 e Francesco Gonzaga voleva occupare Verona

Va in scena oggi alle 16,30 nella Sala Macondo di Marano, per la rassegna Veneto Spettacoli di Mistero, lo spettacolo La notte del Vicario, scritto da Andrea de Manincor, con Matteo Spiazzi (Federico della Scala), Andrea de Manincor (Jacopo da Marano), Sabrina Modenini (Matilde), Nicolò Franceschini (Trivelli, Francesco Sforza, Saverio). Fa riferimento alla notte tra il 19 e il 20 novembre 1439 in cui il Vicario della Valpolicella di quell´anno, Giacomo o Jacopo da Marano appunto, dovette rispondere alla provocazione di Francesco Gonzaga che, alleato con i Visconti di Milano, puntava all´occupazione di Verona ai danni della Serenissima Repubblica di Venezia.
A Verona, in ostaggio nelle mani di Gonzaga quella notte erano la moglie e i figli di Jacopo da Marano. Nonostante il pericolo, con la minaccia che la moglie venisse data in pasto ai soldati e i figli trucidati, Jacopo, uomo già di per sé accorto e coraggioso insieme, sembra spinto da una forza misteriosa che lo muove ad azioni temerarie, a rischiare l´impresa. Leggenda vuole che al Castello si presenti un uomo dall´identità sconosciuta, un uomo che propone a Jacopo una partita a dadi, che ha in palio la vita e la salvezza dei congiunti. Le cronache ufficiali non parlano di quella partita misteriosa, ma da carte secondarie e spurie sappiamo invece che Jacopo, col pensiero già di partire e avvertire l´alleato Francesco Sforza a Torbole, non badò al risultato, perse la partita ma vinse in realtà la sfida più importante.
Chi era quell´uomo mandato dal destino, quel cavaliere il cui viso ricordaba tratti di maschera? Un messaggero, un fantasma, che forse aveva a che fare con la storia di Marano e del suo Castelòn, con la storia stessa degli Scaligeri?
Lo spettacolo mette mano ad un mistero, proponendolo in un linguaggio volutamente alto, antico, che recuperi il senso proprio di un´epoca, con qualche guizzo di modernità nei costumi e la strana sovrapposizione del meccanismo della Commedia dell´Arte, con l´evocazione dei tratti di una maschera da Capitano. È organizzato da Consorzio Pro loco della Valpolicella; la messinscena è a cura di de Manincor, luci di Francesco Melotti.


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