Visualizzazione post con etichetta Stregoneria. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Stregoneria. Mostra tutti i post

sabato 15 novembre 2014

Leggende dal Garda a Verona: oggi alla Libreria Minerva



Dal lago di Garda a Verona e ritorno... attraverso vie misteriose e sconosciute!


Si parlerà di streghe, fate e personaggi magici sabato 15 novembre alle 17,30 alla Libreria Minerva di Verona (corso Porta Nuova 86) con l'autrice Simona Cremonini, che presenterà i suoi quattro libri di narrativa e saggistica sulle leggende del lago di Garda, con i quali ha ripercorso e narrato in una nuova veste storie ormai perlopiù dimenticate.
L'evento è inserito nel calendario del festival Spettacoli di Mistero 2014.

Racconti del fantastico, storie di un passato dipinto di miti, misteri, aneddoti incredibili e fatati, sono il filo conduttore che lega, a doppia corsia, le leggende narrate dalla tradizione popolare dei paesi e delle colline attorno al lago di Garda e la narrativa di Simona Cremonini, giornalista e scrittrice che, sull’antico “Benaco”, ha una seconda casa sia personale sia letteraria.

Nel 2012 l'autrice ha pubblicato il saggio "Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda" e l'antologia "I racconti fantastici del Garda"; nel 2013 il saggio "Misteri morenici"; nel 2014 "Garda Doble", quattro storie sul tema del doppio ispirate a leggende e storie del lago di Garda.

Per info: www.leggendedelgarda.com - info@libreriaminerva.org - Tel. 045/8003089.

domenica 6 luglio 2014

Garda Doble, il Garda si fa doppio



Storie del “doppio”, rigorosamente gardesane, nel nuovo libro di Simona Cremonini



Quattro storie diverse, ambientate sul lago di Garda, ma con un unico filo conduttore: il “doppio”.
È uscito in questi giorni il nuovo libro di narrativa della scrittrice e giornalista Simona Cremonini, dal titolo “Garda Doble”: quattro doppi passi nel Fantastico Garda, ovvero quattro novelle di genere fantastico che prendono vita attorno al lago e da leggende locali evidenziando aspetti di ambientazioni o personaggi “doppi”.

“Il Giorno della Dea” narra di Acilia, aspirante vestale della dea Atena, che in epoca romana percorre il crinale della Rocca di Manerba per prendere parte a una cerimonia di consacrazione; lo stesso giorno, sempre il 4 agosto, vocato nei calendari antichi alla greca Atena divenuta Minerva per i romani, in tempi moderni la giovane Anna percorre lo stesso pendio, incrociando il proprio destino con quello dell’antica ma sua coetanea sacerdotessa.
In “Di sangue in sangue” si parla della strega Virginia, impegnata per l’amicizia che lega la sua genia alla dea Garda ad assistere una ninfa nel parto; ma stavolta a Lazise il destino dell’anguana Dora si incrocia con un antico patto stretto tra divinità e con la fame di sangue di Les Eguales, due spaventose gemelle di cui aveva narrato C.F. Wolff nelle sue cronache di leggende italiane.
È una storia moderna, ma con echi antichi, quella di Maurizio in “Al di là del lago”: il suo segreto, il fatto di avere una doppia vita tra la riviera bresciana e la costa veronese, sarà messo in pericolo dall’incontro con un individuo misterioso sul traghetto che lo porta da Maderno a Torri.
Infine in “Il destino in una profezia” a essere rievocata è la leggenda di Limone e Grineo, figli del dio delle acque dolci Benàco, rinarrata in un contesto più ampio che coinvolge non solo il lago e la sua mitologia ma anche la sibilla Manto e il loro nonno, il dio Nettuno.

Edito da PresentARTsì, "bottega di prodotti culturali" di Castiglione delle Stiviere, Garda Doble indaga il tema del “doppio” in tante accezioni, inserendolo di diritto in quello che l’autrice ha soprannominato il “Fantastico Garda”, quella dimensione fantastica del lago di Garda fatta di mitologia, paura e magia, da cui pesca ispirazione e ambientazioni.

Il libro è distribuito presso la libreria Mr Libro di Castiglione delle Stiviere e nelle altre librerie e punti vendita indicati sul sito www.leggendedelgarda.com, nonché sulla pagina facebook di PresentARTsì.

Editor, giornalista, autrice di narrativa e di articoli su folklore e leggende, Simona Cremonini vive e lavora tra Mantova e la seconda casa a Manerba del Garda; ha presentato racconti su e-book e pubblicazioni cartacee. È autrice di saggi su leggende e misteri del lago di Garda e delle colline moreniche e del libro di narrativa “(I) racconti fantastici del Garda” (PresentArtsì 2012). Piazzata in diversi concorsi letterari di genere, ha vinto l’edizione 2005 del Premio Akery, sezione horror, e la targa Isabella d’Este 2013 per la letteratura.

Per acquistare  i libri e per informazioni:

lunedì 2 dicembre 2013

La leggenda della Dona Selvatica a Roverchiara


"Molti anni fa, per evitare che i bambini del paese e della frazione si avventurassero da soli sugli argini del fiume, rischiando di cadere in acqua e di annegare, si raccontava loro che in una buca lungo le rive vivesse la «Dona Selvatica», una strega mangia-bambini. La «Dona Selvatica», meglio conosciuta come la «Vecia Barbantana», sarà la protagonista della serata dei misteri, che si svolgerà sabato prossimo a Villa Biondani, in località Casotta delle Maddalene.
Si tratta di una leggenda considerata una delle più spaventose tra quelle raccolte dallo scrittore Dino Coltro nel libro «Fole Lilole». Si narrava, infatti, che sotto l´argine di Roverchiaretta, dentro ad un bosco, ci fosse un gran buco tondo e che questo fosse la tana di un´anguana, un essere metà donna e metà serpente. Nessuno l´aveva mai visto, ma tutti sentivano le sue urla forti e spaventose nella notte, come di un cane arrabbiato. Era convinzione che la strega mangiasse i bambini che si perdevano sugli argini, gettando a terra le loro ossa dalle quali nascevano gli arbusti di sanguinello."  

Dall'articolo "Rivive la leggenda della Dona Selvatica, L'Arena, 14 novembre 2013

domenica 4 agosto 2013

recensione: Taltos Il ritorno, Anne Rice





Rileggere un autore dopo anni talvolta è un rischio non da poco. A volte la "magia" della sua scrittura si perde, ci si arriva a domandare cosa si è trovato in quell'opera o in generale in quello scrittore, e così (un po' come succede nel rivedere i vecchi fidanzati!) anche la bellezza di quello che è stato rischia di scomparire, coperta da un nuovo sentimento di delusione.

Non è così, per me, con Anne Rice, scrittrice che ha accompagnato i miei anni di "studio matto e disperatissimo" non solo dei veri e propri classici dell'horror ma anche di quello che ci girava intorno, delle opere moderne e delle scritture più contemporanee.

La Rice per me ha sempre rappresentato l'equilibrio tra il tema che mi interessava (il mondo "vampirico" in primis, ma anche il tema delle streghe e delle casate di streghe) e il suo sviluppo in una narrazione personale, concreta, e soprattutto accessibile al lettore. Sì, perché nonostante i suoi detrattori, Anne Rice è una di quelle scrittrici che riescono a dare ritmo alla storia, a dare personalità ai personaggi, a essere coerente e a regalare ai lettori il piacere di abbandonarsi alla lettura. Certo, a qualcuno demoni e vampiri tormentati da sentimenti umani potranno anche non piacere, ma non voglio entrare nella sfera dei gusti personali.

Quello che mi preme sottolineare è come con "Taltos Il ritorno" di Anne Rice dopo anni di lontananza letteraria non sia difficile rituffarsi nel mondo delle streghe Mayfair e ritrovare un piacere perso di vista (forse per troppo tempo, mio malgrado) ma anche un piccolo grande mondo che gli anni (quelli in cui ci si dimenticano i nomi dei personaggi o cosa fosse successo nel libro precedente per intenderci) non hanno tutto sommato reso inaccessibile. Insomma, dopo 10 anni leggere il seguito di un romanzo di Anne Rice (anzi di due, L'ora delle streghe e Il demone incarnato) significa vivere un'emozione ex novo, e soprattutto l'abilità di un'autrice si può misurare anche dal fatto che un libro viva di vita propria, senza doversi per forza rileggere i precedenti.

La storia di Rowan e Michael, arricchita in modo perfetto in questo capitolo dalle vicende di Mona e degli altri comprotagonisti, è inutile dire che è una saga sempre attuale. Sebbene si possa notare che sono passati esattamente 20 anni dalla scrittura di questo romanzo, nella narrazione non si sente la mancanza di ipad o smartphone, perché al momento del bisogno la tecnologia c'è, ma soprattutto ci sono la scrittura, la storia e la trama, cioè quel modo particolarissimo di intrecciare le storie dei personaggi e delle vicende che è il segno speciale dello scrittore e della scrittrice.

Forse perché in questi anni all'antica passione per l'orrore si sono affiancate lo studio delle religioni pagane e del celtismo (da cui Anne Rice in questo caso attinge smaliziata per dare profondità ad alcuni personaggi e alla creazione del suo proprio folclore), ma a Taltos il ritorno non pare mancare proprio nulla per essere una piacevole lettura. O perlomeno, a me non è mancato nulla.

Simona Cremonini



TRAMA:
Dietro i vetri di un grattacielo newyorkese un insolito personaggio osserva la neve ricoprire ogni cosa. Il suo nome è Ash Templeton. Agli occhi del mondo è un affascinante imprenditore, ma dietro il suo strano aspetto si cela un cupo segreto: è l'ultimo re dei Taltos, forse l'unico sopravvissuto di un popolo ormai estinto, sospeso tra storia e mito. Un re millenario la cui fine pare ormai segnata, a dispetto della leggenda che lo vuole destinato a tornare. Ma nelle verdi campagne inglesi qualcuno trama per assistere nuovamente all'arcano rituale dell'accoppiamento di quella favolosa razza, un sogno folle che rischia di far crollare le austere mura dell'Ordine del Talamasca ed à già costato la vita a uno dei suoi membri più illustri, imparentato con il clan delle streghe Mayfair. Una minaccia che mette a rischio l'intera famiglia nel cui sangue si cela lo spaventoso potere di generare i Taltos, un dono sciagurato che ha fatto sprofondare la bellissima Rowan in un limbo di torpore. Sarà lei a dover emergere da quelle nebbie per far fronte al pericolo e combattere i propri demoni. Un compito crudele che la porterà a incrociare la strada di Ash...

venerdì 19 luglio 2013

Le colline del basso lago di Garda si tingono di mistero


COMUNICATO STAMPA - Tornano i viaggi nel mistero locale della giornalista Simona Cremonini, che dopo la guida per viaggiare tra le leggende del lago di Garda propone per l’estate 2013 il nuovo “Misteri Morenici”: un viaggio nella fantasia popolare, fra i culti, i simboli, le storie fantastiche e le leggende che ancora oggi sedimentano lungo le colline moreniche del basso lago di Garda.
“Misteri Morenici” segna un percorso affascinante e inedito tra le province di Mantova, Brescia e Verona, narrando gli enigmi di quello che, come ricordato nel libro e in fascetta, il Solitro ha definito “il più vasto, perfetto ed ammirevole anfiteatro morenico, che vanti l'Italia”.


Medole, Cavriana, Solferino, Castiglione delle Stiviere, Montichiari, Lonato del Garda, Valtenesi, Desenzano del Garda, Lugana, San Martino della Battaglia, Pozzolengo, Peschiera del Garda, Ponti sul Mincio, Monzambano, Volta Mantovana, Guidizzolo, Valeggio sul Mincio, Castelnuovo del Garda, Sona, Custoza, Lazise: sono le tappe di questo tragitto mistico, a tratti esoterico, di cui si può andare alla scoperta con la nuova “guida del mistero”. La copertina è dedicata al Monte Corno di Desenzano del Garda, santuario naturale teatro di antichi culti di eco celtica.

Misteri Morenici, come spiega la quarta di copertina, è “Una passeggiata tra le colline moreniche del basso lago di Garda lungo le storie di spettri e fantasmi, mostri e animali simbolici, antichi culti mai sopiti tra religione celtica e cristiana, mitologia, streghe, creature fantastiche, fate, leggendarie città sommerse, tavolette enigmatiche, presenze infernali e trabocchi sulfurei”.

Il libro è edito da PresentARTsì, "bottega di prodotti culturali" di Castiglione delle Stiviere, che della stessa autrice ha pubblicato lo scorso anno i due fortunati libri precedenti “(I) racconti fantastici del Garda” e il saggio “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda”, uscito in queste settimane nella versione inglese, nonché nel 2013 Il breve saggio “La paura danza in collina”, che attraverso un viaggio nel rapporto tra letteratura horror e collina completa idealmente Misteri Morenici.

I libri sono distribuiti presso la libreria Mr Libro di Castiglione delle Stiviere e nelle altre librerie e punti vendita indicati sul sito www.leggendedelgarda.com, nonché sulla pagina facebook di PresentARTsì.

Editor, giornalista, autrice di narrativa e di articoli su folklore e leggende, Simona Cremonini ha presentato racconti su e-book e pubblicazioni cartacee, tra cui tra i più recenti "Il gioiello di Crono" e “Storie di gente a pezzi” (Delmiglio Editore 2012), “La bottega dell’erborista” (Delmiglio Editore 2013). Piazzata in diversi concorsi letterari di genere, ha vinto l’edizione 2005 del Premio Akery, sezione horror.

Per acquistare  i libri e per informazioni: tel. 0376 636839 – associazionepresentartsì@gmail.com.

domenica 13 gennaio 2013

La vecchia brucia in Piazza Bra a Verona


L'Arena
lunedì 07 gennaio 2013


FIAMME IN BRA. Le «falive» vanno verso Garda, grande folla in piazza ad ammirare l'antico rito propiziatorio di buone nuove

Il falò in Bra allontana
le negatività del 2012

Migliaia di persone davanti all'Arena. Il rogo accompagnato prima dai tamburi e poi dalle note del compositore Vangelis



Brucia, vecchia, brucia. Bruciano con te le preoccupazioni, le cose non dette, quelle fin troppo dette. Le aspettative disilluse, i dolori provati, le paure patite.
Scalda fuoco, scalda. Gli animi pietrificati dalla sofferenza, dai patimenti. E purifica, purifica dalle cattiverie, dalle malattie, da questa crisi che non lascia il nostro Paese.
Quanti pensieri sono volati in alto ieri pomeriggio alle 18, quando la pira costruita in piazza Bra ha preso fuoco. Prima la luce dei fuochi attorno a illuminare la scena, poi il castello, dato alle fiamme dal cuore, fino a lavare per decine di metri le fiamme. E il tepore delle fiamme a riscaldare le migliaia di persone arrivate in Bra per tradizione, per scaramanzia, perchè sì l'Epifania che «tutte le feste si porta via», si porti via con sè tutto quello che dell'anno appena passato non ci era proprio piaciuto.
Prima i tamburi, a ritmare quei guizzi rapidi, i crepitii, poi, quando le fiamme erano alte imponentissime e quasi spaventose, ecco partire la musica, (grazie ad Eventi) del grande compositore Vangelis con la colonna sonora del film «1492 la conquista del paradiso», che narra del viaggiatore Colombo verso le Americhe. Lui ha conquistato il nuovo mondo. A noi basterebbe migliorare quello in cui viviamo.
Un tempo erano campanacci, latte, trombe, ferri e catene, si faceva un rumore assordante per spaventare gli spiriti maligni che si aggiravano per i paesi e le campagne. Per cacciarli via per sempre, restituendo pace agli uomini. I cacciatori sparavano in aria tanti colpi di fucile, perché colpissero direttamente il cuore delle streghe, sperando di liberarsi una volta per tutte della loro presenza. Quando le fiamme avevano bruciato la cattiva Befana e si spegnevano lentamente, si diceva che, morta la crudele vecchia, da quel rogo rinascesse finalmente la Befana buona, portando un gran regalo per tutti.
Nel Medioevo, periodo ricco di racconti demoniaci e di magie, si dava molta importanza al periodo compreso tra il Natale e il 6 gennaio, un periodo di dodici notti dove la notte dell'Epifania è anche chiamata la «Dodicesima notte». È un periodo molto delicato e critico per il calendario popolare, è il periodo che viene subito dopo la seminagione; è un periodo, quindi, pieno di speranze e di aspettative per il raccolto futuro, da cui dipende la sopravvivenza nel nuovo anno. La festa della Befana ha origine da antichi elementi folclorici pre-cristiani, recepiti ed adattati dalla tradizione cristiana. In particolare questa figura è probabilmente da connettere a tradizioni agrarie pagane relative all'inizio dell'anno. In tal senso l'aspetto da vecchia sarebbe da mettere in relazione con l'anno trascorso, ormai pronto per essere bruciato per "rinascere" come anno nuovo.
Ieri sera le «falive» sono andate verso ovest, verso Garda.
«Se le falive va al garbin, parécia el caro pa 'ndare al mulin. Se le faìve va a matina, tol su el saco e va a farina. Se le faìve va a sera, la poenta impiega la caliera», recita un vecchissimo proverbio. Che sia per tutti un anno migliore. 

lunedì 26 novembre 2012

Passaggi segreti a Minerbe


L'Arena
venerdì 23 novembre 2012

MINERBE. Domani il «Festival dei misteri»

La leggenda dell´800
rivivrà al Palaminerbe


I passaggi segreti di San Zenone di Minerbe saranno domani i protagonisti dell´ennesima tappa del festival itinerante «Spettacoli di mistero 2012», l´iniziativa promossa dalla Regione e dal comitato Pro loco Unpli Veneto. La leggenda si rifà ad una scoperta casuale avvenuta sul finire del 1800. Vennero rinvenuti dei cunicoli ed uno di questi si trovava in posizione perpendicolare rispetto al castello di Bevilacqua. Si fecero molte supposizioni ma non furono mai trovati documenti che attestassero questo tipo di manufatto. Da allora la fantasia popolare si sbizzarrì. 
Il ritrovo dei partecipanti è fissato al Palaminerbe alle 20.30, seguirà una visita guidata alle bellezze architettoniche del paese e la narrazione della leggenda «I passaggi segreti a San Zenone di Minerbe» e di altre storie che si tramandano in zona. Sarà poi la volta della rappresentazione teatrale proposta dalla compagnia «I Selvadeghi» di Vigo, con la commedia «Il galo de la checa». Al termine, degustazione di prodotti tipici. Informazioni al 340.247.26.67. F.S. 






L'Arena
sabato 24 novembre 2012

Minerbe, Ca´ degli Oppi, Oppeano
le storie,le tradizioni ed il mistero


Questa sera, a Minerbe, va in scena uno degli appuntamenti inseriti nella rassegna “Spettacoli di Mistero”, organizzata dall´Unpli Veneto e dal Consorzio Pro Loco Basso Veronese, in collaborazione con le Pro Loco ed i Comuni di Bonavigo, Cerea, Casaleone, Minerbe, Sanguinetto e Bovolone, oltre al Castello di Bevilacqua. 
Per tutto il mese di novembre hanno preso vita storie di streghe, demoni, folletti dispettosi fate, antichi tiranni e mille fantasmi pronti a essere evocati per raccontare i segreti più nascosti. La riscoperta delle tradizioni, di figure e di eventi realmente accaduti, ma velati di mistero, è così diventata una grande festa di piazza destinata a trasformarsi in stimolo per un turismo più curioso e consapevole, creando conoscenza e interesse attorno a luoghi spesso sconosciuti.Questa sera, il Palaminerbe di Via Roma sarà teatro, a partire dalle ore 20.00, di una serata speciale, che si aprirà con la visita guidata ad alcune bellezze architettoniche del paese e proseguirà con la narrazione di alcune leggende e misteri legati al territorio, a cominciare dal mistero legato ai passaggi segreti a San Zenone.
Alle ore 21.00 avrà luogo la rappresentazione della commedia dialettale “Il galo de la checa”, portata in scena dalla compagnia “I Salvadeghi”.
Al termine della recita, come sempre avvenuto in ogni appuntamento della rassegna, spazio ai prodotti tipici del territorio, con la degustazione di un ottimo risotto. Lasciatevi coinvolgere, dunque, dalla magia dell´evento, ormai consolidato, che ha portato in piazze, ville, aie, teatri e aree naturali, la rivisitazione delle antiche leggende del territorio, spesso provenienti direttamente dalla tradizione orale, in una infinita teoria di fascinazione e di scoperta.
Nel vicino comune di Oppeano, intanto, fervono i preparativi per allestire alcune manifestazioni da mandare in scena nel! periodo natalizio
L´Amministrazione comunale, di concerto con la Pro Loco ed in collaborazione con i commercianti, organizza, sabato 8 e domenica 9 dicembre, nella piazza centrale di Vallese di Oppeano, il tradizionale Mercatino di Natale, con idee regalo, prodotti gastronomici, dolci e oggettistica a tema natalizio.
La collocazione in calendario, precedente al 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, offrirà l´occasione di acquistare  regali e dolciumi per la notte più attesa dai bambini veronesi.