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mercoledì 3 ottobre 2012

Il parroco durante la messa: “La nostra chiesa infestata dal demonio”


Il parroco durante la messa: “La nostra chiesa infestata dal demonio”

Il prete di campagna ogni domenica invita a "guardarsi dal maligno e a pregare con lui". Avrebbe chiamato anche un esorcista, senza ottenere risultato

di Marco Zavagli | Ferrara | 27 settembre 2012


Domenica 23 settembre, anno del Signore 2012. Durante la celebrazione della messa delle 10.45, i fedeli di un paesino in provincia di Ferrara sono stati informati dal loro sacerdote che la chiesa parrocchiale è parzialmente infestata dal demonio. Non si sa se il maligno abbia piede caprino e coda biforcuta, di certo c’è che è solito accanirsi soprattutto – come agiografia comanda – sui banchi della fila di sinistra (di qui la specifica del “parzialmente”). La fila di sinistra, assicurano gli oranti, avrebbe solo una connotazione geografica.

La notizia arriva da uno dei devoti frequentatori della chiesa di campagna. Le successive conferme, giunte sia tra i presenti che da fonti ecclesiastiche e amministrative, hanno comprovato la veridicità della bizzarra curiosità. Che in paese non è nemmeno una novità. Tant’è che a qualche tempo fa bella mostra di sé nei dintorni un ex voto per scacciare gli spiriti da tregenda. Sul luogo e il nome del don si preferisce mantenere la riservatezza, per non turbare ulteriormente la sensibilità delle persone coinvolte.

A ogni modo il parroco in questione, dopo l’infernale scoperta, non è rimasto con le mani in mano. Armato di rosario e ‘santa’ pazienza, come riferiscono i testimoni, ha provveduto a solenni e solerti benedizioni. Il tentativo però non ha scalfito l’insistenza dell’indesiderato ospite, che pare abbia continuato imperterrito nelle sue luciferine apparizioni.

A scacciare il mercante dal tempio non sono serviti nemmeno due interventi da parte di un esorcista. Niente da fare, il diabolico intruso ha risposto da par suo facendo sussultare e saltare i banchi.

Tra i fedeli, ovviamente sbigottiti dall’insolita omelia, c’è chi ha messo da parte velleità razionaliste e ha ipotizzato un possibile assestamento post sisma. Ipotesi subito bocciata: il terremoto non fa differenze tra file di destra e di file di sinistra.

La presenza del diavolo è stata notata anche in canonica e già da tempo il parroco sostiene di aver contratto una malattia dopo aver ingerito cibi contaminati da fattura. Il rimedio è affidato alla fede: “Ogni domenica – riportano i frequentatori della chiesetta – invita i parrocchiani a guardarsi dal maligno e a pregare con lui”.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/27/parroco-durante-messa-nostra-chiesa-infestata-dal-demonio/366260/

mercoledì 2 novembre 2011

Le avventure ferraresi di Martin Mystere, tra leggende e misteri ferraresi
















PRESENTAZIONE
DELLA RIVISTA MUMBLE, NUMERO SPECIALE # 1 DEDICATO ALLE AVVENTURE FERRARESI DI MARTIN MYSTÈRE.

PRESENTAZIONE
DEL NUOVO FOTOROMANZO “EDUCATIONAL” DEL CENTRO ETNOGRAFICO FERRARESE
“LA FORTEZZA DEGLI UOMINI PERDUTI”

Ferrara, Archivio Storico Comunale, via Giuoco del Pallone, 8
Venerdì 4 novembre 2011, ore 17.


COMUNICATO STAMPA

Nel 2012 Martin Mystère, l’eroe dei fumetti sempre alla ricerca di misteri a cui dare soluzione, compirà 30 anni e già stanno prendendo forma manifestazioni celebrative di vario tipo. E del resto si sa, Mystère, il detective dell’impossibile creato dalla fantasia di Alfredo Castelli per l’editore Sergio Bonelli nel 1982, è un consolidato quanto atipico fenomeno di culto. Le sue storie compongono ormai una immensa enciclopedia del mistero e dell’insolito.

La rivista “MUMBLE:”, emanazione dell’associazione culturale modenese Visionnaire, in collaborazione con AMYS, l’associazione nazionale Amici di Martin Mystère, dedica un intero numero speciale al personaggio di Castelli e ai ricorrenti rapporti che l’eroe di carta ha intrattenuto negli anni con Ferrara, con il territorio e le istituzioni culturali estensi. Proprio a Ferrara di recente, nel maggio 2011, si è svolta la nona edizione del Martin Mystère Fest

Il numero speciale di “MUMBLE:”, offre dunque grande risalto ai “misteri del ferrarese” e all’intensa produzione “educational” che Alfredo Castelli (Sergio Bonelli Editore) e Roberto Roda (Centro Etnografico Ferrarese) svilupparono in stretta sinergia, fra il 1989 e il 2002. Furono realizzate ben 14 storie fumettate e fotoromanzate che, presentate in 11 albi di grande formato e in un CD interattivo, hanno finito per fare scuola, facendo scoprire a insegnanti e operatori di musei e istituzioni culturali della Penisola come il fumetto e il fotoromanzo potessero diventare efficaci quanto innovativi strumenti promozionali per l’etnografia, la didattica della storia, la divulgazione dei patrimoni culturali. Le avventure Martin Mystère sviluppate a Ferrara servirono da modello per analoghe produzioni in altre realtà culturali del Bel Paese. Periodicamente riscoperte, le storie del Centro Etnografico sono rimaste nel cuore degli appassionati e, sebbene gli albi siano ormai esauriti da anni, sono sempre oggetto di spasmodica ricerca da parte del collezionismo delle nuvole parlanti.

Il numero speciale di “MUMBLE:” contiene molte piacevoli sorprese: accanto a curiosità estensi e misteri padani il lettore troverà anche interessanti disamine sul rapporto fra fumetto e arte e pure inedite interviste con alcuni grandi artisti del disegno italiano come il bolognese Giovanni Romanini, uno dei disegnatori storici di Kriminal e Alan Ford, e il ferrarese Nicola Mari neo-gotico illustratore di Dylan Dog. E che dire della splendida copertina realizzata dal duo Antonio Sforza-Sergio Tisselli in cui Martin Mystère, rende omaggio a Ferrara, assumendo le sembianze di un San Giorgio che uccide un sulfureo drago.

Infine, il numero speciale di “MUMBLE:” , appena pubblicato, regala agli appassionati di storie illustrate anche un inedito fotoromanzo “educational” prodotto dal Centro Etnografico Ferrarese e ambientato durante la Prima Guerra Mondiale. Il racconto fotografico, dai contenuti ovviamente molto “mysteriosi”, è rimasto “misteriosamente” per 13 anni in un cassetto del Centro Etnografico, da cui i redattori di “MUMBLE:” l’hanno voluto, opportunamente, trarre. Sceneggiato e “girato” nel 1998 da Roberto Roda con l’ausilio di Enrico Trevisani, il fotoromanzo intitolato “La fortezza degli uomini perduti “, racconta le vicende di una vampira che, uscita dal folklore delle genti cimbriche, va a tormentare la sfortunata guarnigione di un forte corazzato austriaco sugli altipiani trentini durante i sanguinosi bombardamenti del primo conflitto mondiale. Leggende etnografiche, storia militare, considerazioni sulla follia della guerra si mescolano in un racconto breve di avventurosa fiction, tuttavia costruito per obbligare il lettore a intraprendere molteplici strade di serio approfondimento etno-storico. Fra i motivi di curiosità, offerti da questo racconto per immagini, va annoverata anche la presenza, come attrice protagonista, di una giovane modella agli esordi negli anni in cui furono realizzate le riprese fotografiche, ma che oggi è una affermata musicista e artista di tendenza, come verrà svelato durante la presentazione ufficiale della rivista.

IL NUMERO SPECIALE DI “MUMBLE:” E IL FOTOROMANZO “LA FORTEZZA DEGLI UOMINI PERDUTI” SARANNO, INFATTI, PRESENTATI IN ANTEPRIMA NAZIONALE VENERDI 4 NOVEMBRE 2011 (DUNQUE NELLA DATA CHE TRADIZIONALMENTE RINNOVA IL RICORDO DELLA CONCLUSIONE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE E DELLA VITTORIA DELLE ARMI ITALIANE), PRESSO L’ARCHIVIO STORICO COMUNALE DI FERRARA, IN VIA GIUOCO DEL PALLONE 8, ALLE ORE 17.
INTERVERRANNO MANUELE PALAZZI ED EMILIANO RINALDI, REDATTORI DI “MUMBLE:”, ROBERTO RODA (CENTRO ETNOGRAFICO FERRARESE), ENRICO TREVISANI (ARCHIVIO STORICO COMUNALE). SONO ALTRESÌ ATTESI NUMEROSI OSPITI FRA I QUALI I DISEGNATORI GIOVANNI ROMANINI, ANTONIO SFORZA, SERGIO TISSELLI E I RAPPRESENTANTI DI AMYS.

Per informazioni su Mumble scrivere all’indirizzo mail: emiliano.rinaldi@libero.it oppure mumbleduepunti@gmail.com

Per informazioni sui fumetti del Centro Etnografico Ferrarese si può contattare: r.roda@comune.fe.it

lunedì 10 ottobre 2011

Leggende sulla luna a Ferrara




IL PRESENTE REMOTO
Ciclo di conversazioni etno-antropologiche
sviluppate da Roberto Roda

Biblioteca Comunale Ariostea
Sala Agnelli, via Scienze 17-Ferrara

Venerdì 14 ottobre, Ore 16.30

L’OMINO RAPITO DALLA LUNA.
Leggende lunatiche e teoria del complotto: da Caino al folletto Silvan agli Uomini in nero.


La cultura popolare occidentale ha ritenuto, sin dal Medioevo, che la luna fosse una sorta di prigione per esseri “mitici” dai caratteri negativi, relegati lassù per punizione. È la cosiddetta leggenda dell’omino sulla luna che fornisce una fantasiosa spiegazione alle macchie lunari. Le numerose varianti di tale leggenda presentano una comune struttura narrativa in cui si muovono personaggi differenti: Caino vaga sulla superficie lunare per scontare la colpa del fratricidio, il folletto Silvan è stato risucchiato lassù per impedirgli di derubare i poveri contadini di tante parti d’Europa. Silvan sulla luna compare, caso unico, nelle raffigurazioni lignee che ornano i portoni ottocenteschi di un paese mantovano che si affaccia sulle rive del Po: Pomponesco.

La leggenda dell’omino sulla luna ha contribuito a radicare nella cultura popolare occidentale la profonda convinzione che il satellite fosse un dominio precluso all’uomo. La stessa convinzione ha paradossalmente alimentato, dopo lo sbarco degli americani sulla luna nel 1969, una moderna teoria del complotto, secondo la quale l’allunaggio degli astronauti statunitensi sarebbe stato solo una finzione mediatica, una colossale truffa televisiva. Per chi crede nelle teorie del complotto nessun astronauta terreste ha mai toccato il suolo lunare. La conversazione di Roberto Roda, percorrendo sia la cultura popolare tradizionale sia la moderna sottocultura misteriosofica, racconterà come un folletto malevolo, emerso dai secoli bui della storia europea, abbia potuto accompagnarsi agli Uomini in nero della moderna fantascienza.

Come consuetudine de IL PRESENTE REMOTO, la conversazione sarà accompagnata dalla proiezione di materiali iconografici provenienti dagli archivi del Centro Etnografico Ferrarese.

martedì 5 luglio 2011

Un percorso tra le leggende, a Ferrara

Nel buio del bosco di Ro

Il 16 luglio un percorso musicale, turistico e culturale alla scoperta delle creature leggendarie che popolano le valli padane, con ritrovo all'Acquedotto di Ro ferrarese.

Ospite: Eraldo Baldini


martedì 14 giugno 2011

I saperi delle donne, la medicina popolare fra magia, taumaturgia ed esperienza empirica





Mi gira un invito l'amico Roberto Roda... (SC)


IL PRESENTE REMOTO.
Ciclo di conversazioni etno-antropologiche
Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea,
Sala Agnelli, via Scienze 17

COMUNICATO STAMPA-INVITO

Venerdì 17 giugno 2011, ore 16.30, sala Agnelli

(approssimandosi la notte di San Giovanni)

I SAPERI DELLE DONNE:
LA MEDICINA POPOLARE FRA MAGIA, TAUMATURGIA
ED ESPERIENZA EMPIRICA.

Proiezione del documentario Il solstizio di San Giovanni Battista di Cosimo Terlizzi e Christian Rainer, prodotto dal Parco Naturale Capanne di Marcarolo, 2010. Durata 30 min.
Dopo la proiezione, presentazione del volume di Nerino Valentini, L’inquietante femminile. Da Lilith alla femme fatale, la stirpe della Grande Madre, Mantova, Editoriale Sometti, 2011

Introduce Roberto Roda. Saranno presenti e disponibili al dialogo Christian Rainer e Nerino Valentini.

La notte del solstizio di San Giovanni è considerata dalla cultura tradizionale un periodo “magico”. Le piante e la rugiada raccolte il 21 giugno acquisiscono proprietà guaritive. Il Parco Naturale Capanne di Marcarolo in Piemonte con i suoi paesi limitrofi diventa il set di un documentario di Cosimo Terlizzi e Christian Rainer. I due noti artisti multimediali abbandonano qui la sperimentazione artistica a favore della ricerca documentaria etno-visiva. Propongono un articolato viaggio fra natura, magia e medicina popolare che si conclude ad Ovada (Alessandria), un paese che ha un modo molto particolare di festeggiare San Giovanni.

I saperi della medicina popolare sono prevalentemente un patrimonio “femminile”, sospeso fra esperienza empirica, magia, religiosità popolare. Le portatrici di questi saperi sono, nella cultura popolare delle società tradizionali, figure indispensabili eppur spesso inquietanti, temibili. Dalla guaritrice/segnatrice alla strega il passo può essere breve. Nerino Valentini, studioso mantovano di antropologia culturale, propone nel suo volume “L’inquietante femminile” un’articolata riflessione su quelle figure muliebri, a volte distorte da una visione patriarcale, che nel corso dei secoli e delle società sono state conoscitrici e protettrici, mitiche, simboliche e metaforiche, dei misteri e dei segreti del mondo.

martedì 26 ottobre 2010

Il vampiro è nato donna? Conversazione a Ferrara

COMUNE DI FERRARA
CENTRO ETNOGRAFICO FERRARESE

IL VAMPIRO È NATO DONNA?
I non morti e le vamp dalla tradizione popolare alla letteratura di genere,
alle mode mediatiche.

Conversazione
alla Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara
28 ottobre 20010


COMUNICATO STAMPA


Halloween è alle porte e una chiassosa schiera di morti redivivi, di zombie e di vampiri dal canino ipertrofico invaderà le strade americane e pure le scuole e le discoteche italiane. Merito o colpa, a seconda dei punti di vista, della globalizzazione mediatica. In ogni caso i vampiri sono tornati di gran moda, le seducenti vampire da oltre un secolo giù di moda non sono mai andate. Forse perché il vampiro è nato donna?

Confrontando tradizioni popolari, recenti scoperte archeologiche, invenzioni letterarie e cinematografiche, e altri linguaggi popolari come illustrazioni e fumetti, Roberto Roda del Centro Etnografico intratterrà il pubblico sul fascino della donna vampira, giovedì 28 ottobre alle ore 16.30 a Ferrara presso la sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, in via Scienze 17, nell’ambito delle conversazioni etno-antropologiche del ciclo IL PRESENTE REMOTO.

Gli adolescenti e le giovano generazioni occidentali stravedono oggi per i vampiri letterari e cinematografici della saga di Twilight e le librerie presentano interi scaffali dedicate alle storie di nuovi e insoliti vampiri che l’industria del libro sforna ormai a getto indiavolato. I vampiri sono tornati in gran spolvero, incassano al botteghino e nelle librerie. Spesso lasciano anche buone prove di sè come nei romanzi di Anne Rice, o ne La città senza tempo di Enrique Moriel.
Sebbene le creature redivive e succhiasangue appartengono alle tradizioni leggendarie di differenti comunità umane, per tutti il Signore indiscusso dei vampiri rimane sempre lui, Dracula, che in realtà non appartiene a nessuna tradizione etnica essendo una riuscita invenzione letteraria della fine dell’Ottocento, che poi il cinema del Novecento ha trasformato in una icona popolare. Con Dracula, il vampiro si è ritrovato ad indossare gli abiti maschili del tombeur de femmes, di dandy della belle époque e la terra dei vampiri per antonomasia è diventata la Transilvania. Eppure le figure che nelle società antiche hanno caratteristiche vampiresche sono, di norma, figure femminili e persino uno dei più affascinanti vampiri del soprannaturale ottocentesco nasce donna: è Carmilla, l’inquietante creatura scaturita nel 1872 dalla fantasia di Sheridan Le Fanu, e poi diventata madre di una pletora di successive vampire dell’iconicità mass-mediatica.
Carmilla tuttavia non è transilvanica, ma di una regione europea non lontana dall’Italia, la Stiria, divisa fra Austria e Slovenia. Ed ecco allora che nel grande gioco dell’immaginario si aprono nuove strade che portano all’indietro verso la storica alchimista slovena Barbara di Celje, in avanti verso gli Stati Uniti e verso l’industria di Hollywood dove Theda Bara, star del muto, traformerà a partire dal 1915 la vampira in “Vamp”. La vamp di celluloide, la vampira metaforica distruttrice di maschi, abbandonerà così i lunghi canini per indossare gli abiti attillati e scollati della femme fatale, della dark lady idolatrata dal cinema noir e dalla letteratura poliziesca hard boiled resa celebre da Cain, Hammett, Chandler e Spillane. Ma Carmilla ha il merito di essere pure madrina dell’erotismo pop e psichedelico della cinematografia visionaria anni ‘60 e ‘70, quella firmata dalla Hammer Film e da registi come l’ispanico Jesus Franco e il transalpino Jean Rollin, che rivoluzionarono il genere. Persino sono debitrici a Carmilla le sexy succhiasangue dei fumetti sexy-horror, come Zora la vampira creata nel 1972 dallo scrittore Giuseppe Pederiali.
E proprio sul fumetto chiuderà la conversazione presentando un ospite d’eccezione, un superlativo disegnatore di fumetti (e di vampire): Nicola Mari.

L’ospite: Nicola Mari
Ferrarese ormai consacratosi a livello internazionale, Mari è oggi punta di diamante degli illustratori di Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo, prodotto dalla casa editrice Sergio Bonelli che da otre 20 anni rappresenta un fenomeno assolutamente unico della letteratura disegnata italiana.
Mari è diventato disegnatore professionista di fumetti alla fine degli anni ottanta dopo aver terminato gli studi artistici presso l’istituto Dosso Dossi di Ferrara. Il segno di Mari è facilmente riconoscibile, essenziale, moderno, a volte quasi geometrico, prevalentemente drammatico. Insieme a Germano Bonazzi, Roberto Zaghi e altri è partecipe di quel gruppo di autori che dai primi anni novanta hanno saputo imporre il nome di Ferrara all’attenzione dell’universo delle nuvole parlanti italiane, al punto da definire, idealmente, quella che in ambito editoriale nazionale viene oggi chiamata, e con ragione, “Scuola ferrarese del fumetto”

Al termine dell’incontro Nicola Mari sarà a disposizione del pubblico per dare spettacolo col suo disegno e per realizzare e firmare schizzi autografi.

Ferrara, 25 ottobre 2010.