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sabato 15 novembre 2014

Leggende dal Garda a Verona: oggi alla Libreria Minerva



Dal lago di Garda a Verona e ritorno... attraverso vie misteriose e sconosciute!


Si parlerà di streghe, fate e personaggi magici sabato 15 novembre alle 17,30 alla Libreria Minerva di Verona (corso Porta Nuova 86) con l'autrice Simona Cremonini, che presenterà i suoi quattro libri di narrativa e saggistica sulle leggende del lago di Garda, con i quali ha ripercorso e narrato in una nuova veste storie ormai perlopiù dimenticate.
L'evento è inserito nel calendario del festival Spettacoli di Mistero 2014.

Racconti del fantastico, storie di un passato dipinto di miti, misteri, aneddoti incredibili e fatati, sono il filo conduttore che lega, a doppia corsia, le leggende narrate dalla tradizione popolare dei paesi e delle colline attorno al lago di Garda e la narrativa di Simona Cremonini, giornalista e scrittrice che, sull’antico “Benaco”, ha una seconda casa sia personale sia letteraria.

Nel 2012 l'autrice ha pubblicato il saggio "Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda" e l'antologia "I racconti fantastici del Garda"; nel 2013 il saggio "Misteri morenici"; nel 2014 "Garda Doble", quattro storie sul tema del doppio ispirate a leggende e storie del lago di Garda.

Per info: www.leggendedelgarda.com - info@libreriaminerva.org - Tel. 045/8003089.

lunedì 17 dicembre 2012

Garda e Baldo, conoscerli anche con leggende e misteri


Aperte le iscrizioni al corso de El Vissinel per conoscere il Baldo Garda (l'incontro sulle leggende e i misteri gardesani è tenuto da Simona Cremonini)




L'Arena
domenica 16 dicembre 2012

VALEGGIO

Garda Baldo
«El Vissinel»
Iscrizioni 
al corso Ctg


Vuoi innamorarti del Baldo Garda? Della sua arte, cultura, natura e sapori? Per tutto questo il Ctg ha aperto le iscrizioni al corso «El Vissinèl» che si svolgerà dal 16 al 20 marzo, tra momenti teorici e uscite. Possono partecipare soci, simpatizzanti, amici: «È il 13° ciclo di Conoscere il Baldo- Garda; quest´anno si svolgerà a Valeggio, nell´aula magna delle medie Foroni», dice il presidente e animatore culturale Fabio Salandini. Il costo è di 50 euro per chi ha più di 30 anni, di 30 per chi ha meno di 30 anni e gratis per i residenti a Valeggio; altre informazioni su www.elvissinel.it o al 338.611.00.20.
«Da anni il Ctg El Vissinèl conduce centinaia di persone alla scoperta del Baldo Garda per farne conoscere le caratteristiche e per cercare di coinvolgere tutti nella sua tutela e promozione. Al termine delle lezioni, infatti, i partecipanti potranno anche scegliere di impegnarsi come animatori turistico-cultura! li del Ctg».
Ora è tempo di bilanci: «Chiudiamo soddisfatti il 2012», dice Salandini. «Alle uscite hanno partecipato quasi 2mila persone e i nostri 20 animatori hanno organizzato 150 escursioni gratuite». Sui temi precisa: «Dopo un inizio sulle caratteristiche, geologiche e climatiche, del Baldo Garda, passeremo a serate su Valeggio e sulla sua storia». Incontri sempre il mercoledì, dalle 20.30 alle 22.B.B.  



lunedì 26 novembre 2012

Passaggi segreti a Minerbe


L'Arena
venerdì 23 novembre 2012

MINERBE. Domani il «Festival dei misteri»

La leggenda dell´800
rivivrà al Palaminerbe


I passaggi segreti di San Zenone di Minerbe saranno domani i protagonisti dell´ennesima tappa del festival itinerante «Spettacoli di mistero 2012», l´iniziativa promossa dalla Regione e dal comitato Pro loco Unpli Veneto. La leggenda si rifà ad una scoperta casuale avvenuta sul finire del 1800. Vennero rinvenuti dei cunicoli ed uno di questi si trovava in posizione perpendicolare rispetto al castello di Bevilacqua. Si fecero molte supposizioni ma non furono mai trovati documenti che attestassero questo tipo di manufatto. Da allora la fantasia popolare si sbizzarrì. 
Il ritrovo dei partecipanti è fissato al Palaminerbe alle 20.30, seguirà una visita guidata alle bellezze architettoniche del paese e la narrazione della leggenda «I passaggi segreti a San Zenone di Minerbe» e di altre storie che si tramandano in zona. Sarà poi la volta della rappresentazione teatrale proposta dalla compagnia «I Selvadeghi» di Vigo, con la commedia «Il galo de la checa». Al termine, degustazione di prodotti tipici. Informazioni al 340.247.26.67. F.S. 






L'Arena
sabato 24 novembre 2012

Minerbe, Ca´ degli Oppi, Oppeano
le storie,le tradizioni ed il mistero


Questa sera, a Minerbe, va in scena uno degli appuntamenti inseriti nella rassegna “Spettacoli di Mistero”, organizzata dall´Unpli Veneto e dal Consorzio Pro Loco Basso Veronese, in collaborazione con le Pro Loco ed i Comuni di Bonavigo, Cerea, Casaleone, Minerbe, Sanguinetto e Bovolone, oltre al Castello di Bevilacqua. 
Per tutto il mese di novembre hanno preso vita storie di streghe, demoni, folletti dispettosi fate, antichi tiranni e mille fantasmi pronti a essere evocati per raccontare i segreti più nascosti. La riscoperta delle tradizioni, di figure e di eventi realmente accaduti, ma velati di mistero, è così diventata una grande festa di piazza destinata a trasformarsi in stimolo per un turismo più curioso e consapevole, creando conoscenza e interesse attorno a luoghi spesso sconosciuti.Questa sera, il Palaminerbe di Via Roma sarà teatro, a partire dalle ore 20.00, di una serata speciale, che si aprirà con la visita guidata ad alcune bellezze architettoniche del paese e proseguirà con la narrazione di alcune leggende e misteri legati al territorio, a cominciare dal mistero legato ai passaggi segreti a San Zenone.
Alle ore 21.00 avrà luogo la rappresentazione della commedia dialettale “Il galo de la checa”, portata in scena dalla compagnia “I Salvadeghi”.
Al termine della recita, come sempre avvenuto in ogni appuntamento della rassegna, spazio ai prodotti tipici del territorio, con la degustazione di un ottimo risotto. Lasciatevi coinvolgere, dunque, dalla magia dell´evento, ormai consolidato, che ha portato in piazze, ville, aie, teatri e aree naturali, la rivisitazione delle antiche leggende del territorio, spesso provenienti direttamente dalla tradizione orale, in una infinita teoria di fascinazione e di scoperta.
Nel vicino comune di Oppeano, intanto, fervono i preparativi per allestire alcune manifestazioni da mandare in scena nel! periodo natalizio
L´Amministrazione comunale, di concerto con la Pro Loco ed in collaborazione con i commercianti, organizza, sabato 8 e domenica 9 dicembre, nella piazza centrale di Vallese di Oppeano, il tradizionale Mercatino di Natale, con idee regalo, prodotti gastronomici, dolci e oggettistica a tema natalizio.
La collocazione in calendario, precedente al 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, offrirà l´occasione di acquistare  regali e dolciumi per la notte più attesa dai bambini veronesi.

lunedì 19 novembre 2012

Racconti di mistero tra Carpanea e le canalore


L'Arena
sabato 17 novembre 2012

CEREA. Eventi in città e a Casaleone

Racconti e teatro
su storie di uomini
tra miti e povertà

«Spettacoli di mistero 2012» a Santa Teresa in Valle e area Exp

Il festival «Spettacoli di mistero 2012» promosso dalla Regione e organizzato dalle Pro loco aderenti all´Unione nazionale Pro loco d´Italia (Unpli), approda oggi con due spettacoli in contemporanea a Cerea. In località Santa Teresa in Valle andrà in scena «Il Gobbo della Bassa», vecchia e misteriosa leggenda di valli, boschi e paludi di Carpanea. Si racconta che molti secoli fa le terre di Casaleone, dette Carpanea, fossero isole coperte da immense foreste e cosparse da oscure paludi. Gli esseri che vi abitavano erano bassi, tozzi e molto pelosi. L´appuntamento, organizzato dalla Pro loco Carpanea di Casaleone è alle 20, all´antica Hostaria da Mindon, per una degustazione di prodotti stagionali locali con animazione e uno spettacolo teatrale.
In Area Epx, invece, si racconterà di «Ciccio e la Canolara», leggenda che si rifà a dopo l´annessione del Veneto all´Italia, nel 1866, quando la miseria spinse interi nuclei familiari a emigrare. Chi restava si arrangiava come poteva e diverse donne cadorine scendevano nella pianura veronese per vendere manufatti di legno per la casa. Assunsero il nome di «canalore» dal sostantivo dialettale «canoi», che erano i contenitori usati dalle donne per infilarvi i ferri da calza, l´uovo di legno e altri oggetti per il rammendo. Ciccio, invece, è la figura dell´uomo che campava vendendo santini con l´effige della Madonna. L´appuntamento è alle 20 in Area exp, dove si terrà una visita guidata dell´area fieristica e alla chiesa parrocchiale del capoluogo, poi alle 21, nel padiglione D, la compagnia teatrale «La Moscheta» metterà in scena la commedia «Una moglie co i bafi». Al termine, degustazione di prodotti locali. La partecipazione costa 5 euro.

martedì 18 settembre 2012

"Sotto" Torri del Benaco è arrivato Nanilla, il nano Balilla



L'Arena
sabato 15 settembre 2012 – PROVINCIA


TORRI. Un cartello affisso su un palo del lungolago spiega l´origine della statuetta già collocata sul fondale del Garda

E vicino al presepe subacqueo ora c´è Nanilla

Goliardica trovata  di un gruppo di «subacquei moderati» in risposta  alla querelle sul balilla



E così adesso sui fondali di Torri, vicino al presepe subacqueo, è arrivato «Nanilla», il nano balilla. La notizia è comparsa nei giorni scorsi su un cartello affisso sotto quello che indica la presenza della natività a 45 metri di profondità. Ignoti gli autori del gesto che si presentano solo come «gruppo di subacquei» incuriositi dalla diatriba che sui giornali aveva accompagnato la vicenda della statua del piccolo Balilla posato sullo stesso fondale nell´ottobre del 2011 e da lì misteriosamente scomparso dopo un paio di giorni. Un «caso» che aveva dato avvio ad un botta e risposta prima tra forze politiche - con esponenti del Pdl come l´assessore regionale Massimo Giorgetti che si era speso a favore della permanenza della statuina e rappresentanti del Pd come il capogruppo in Provincia Diego Zardini e il segretario provinciale Vincenzo D´Arienzo che si erano apertamente schierati contro - e poi sui social network! come Facebook tanto che, ricorda lo stesso manifesto che annuncia l´arrivo del Nanilla, «qualcuno si è meravigliato che non se ne sia parlato anche al “bareto della Olga”, irriverente e divertente rubrica dell´Arena».
Alla luce di questo scompiglio mediatico e non, cosa ha pensato bene di fare questo «gruppo di subacquei»? Di dare vita ad una nuova puntata della storia convinti come sono che «anche se è calato il silenzio sulla vicenda, sappiamo in realtà che il fuoco sta ancora covando sotto la cenere». Tant´é. Così loro «subacquei perbene e moderati, formati ed educati negli oratori delle varie didattiche subacquee, nonché preoccupati del decoro del fondo del lago, volendo evitare il ripetersi di atti che, dopo la diossina, possono screditare ulteriormente la credibilità delle nostre anguille, abbiamo pensato ad una soluzione che metterà d´accordo tutti»: il Nanilla, il nano Balilla appunto «strabiliante creatura ! che neanche il genio di Walt Disney ha saputo immaginare» e c! he il gruppo subacqueo ha «realizzato e posto nella solita grottina a 45 metri di profondità, certi di aver contribuito a riportare la concordia sul fondale del lago.
Stravagante e goliardica soluzione, si potrebbe pensare. Ma viene da scommettere che la nuova statuina tornerà ad animare il dibattito politico e non. Con buona pace delle anguille.

Dino Buzzati a caccia di misteri




L'Arena

venerdì 31 agosto 2012 – CULTURA


BOSCOCHIESANUOVA. Gli eventi culturali al Film festival della Lessinia


I miracoli lasciati
in testamento
da Dino Buzzati

Il reading «In Val Morel, a caccia di misteri» interamente dedicato all´ultimo libro del giornalista, scrittore e pittore bellunese


Quale miglior miracolo di far rivivere un miracolo inesistente? Anzi, 39 miracoli. Quelli che Dino Buzzati, alla vigilia della sua morte giunta nel gennaio 1972, quarant´anni fa, volle consegnare in forma congiunta di dipinto e di scrittura come una specie testamento spirituale, tra ironia, fantasia e leggerezza. Il miracolo è riuscito a Maria Teresa Ferrari, critica d´arte e appassionata studiosa dello scrittore bellunese, che nel corso del recente Film festival della Lessinia a Boscochiesanuova ha dedicato a Buzzati ben tre momenti: un piccolo estratto di un lavoro più ampio, Le crode di Dino, in apertura; una mostra dei fantastici bastoni figurati di Sergio Billi ispirandosi a Il segreto del bosco vecchio, per tutta la durata della rassegna; e infine, a metà festival, un reading - In Val Morel, a caccia di misteri - con accompagnamento di immagini e corredo critico interamente dedicato al suo ultimo libr! o, I miracoli di Val Morel, con le voci di Susanna Brunelli e Walter Peraro, in una affollatissima Sala Olimpica del teatro Vittoria.
«È un lavoro che compendia l´opera buzzatiana», spiega la Ferrari, «perché unisce parole e immagini. E Buzzati era, come si sa, giornalista, scrittore e pittore. Nello stesso tempo riassume in sé tutto i fantasmi letterari, l´iconografia e i paesaggi fantastici e le cronache giornalistiche che l´hanno accompagnato per tutta la vita. Le immagini erano nate per una mostra che gli era stata chiesta da Renato Cardazzo nel 1970 per la sua nuova galleria, la Naviglio di Venezia. Buzzati aveva dipinto 39 quadri, immaginandoli come ex-voto dedicati a Santa Rita, la santa dei miracoli impossibili, per salvataggi operati tra il 1500 e i primi del ´900, tutti avvenuti su quelle montagne bellunesi che lui adorava».
«E non è un caso», aggiunge, «che, sapendo già di dover morire, egli abbia voluto dedicarsi negli ultimi mesi di vita a questo ritorno alle origini,  alle sue radici montanare, lontano da quella Milano che era stata al centro invece dell´altro libro di parole e immagini, Poema a fumetti, di un paio d´anni precedente».
Dopo la sua uscita il libro era diventato oggetto di culto per gli apassionati ma era uscito di fatto dal mercato fino alla riedizione, nel gennaio di quest´anno, da parte della Mondadori. E l´occasione era troppo ghiotta perché la Ferrari se la facesse sfuggire.
E non solo ha rimontato le storie seguendo un ordine tematico, ma ha arricchito l´incontro mostrando, a sorpresa, un´intervista fatta a Buzzati sui suoi Miracoli da Antonio Donat Cattin, per la rubrica Arti e Lettere della Rai, nella quale lo scrittore fa una specie di dichiarazione di intenti. «Una certa dose di gioco c´è senz´altro», dice, infatti. «Però, da parte mia, non c´è nessuna intenzione di irriverenza, di dissacrazione. Ho portato quella che
 la fede popolare dei miracoli sul piano di favola, di leggenda. Però non avevo nessuna intenzione di dire delle cose complicate, o particolarmente profonde. Ho semplicemente raccontato delle storie che mi sembrava si innestassero bene nello spirito della gente di questa valle».
E a seguire ha fatto vedere un altro servizio televisivo dove Buzzati dichiara il suo amore per la pittura (definita l´attività che lo diverte di più) e viene mostrata l´inaugurazione di una sua mostra, nel 1966 alla galleria Medea di Cortina d´Ampezzo, tra Montanelli, Renzo Cortina (suo gallerista), Arnoldo Mondadori, Domenico Porzio, Milena Milani, Antonella Lualdi e altri protagonisti del jet set cortinese.
Ma torniamo ai Miracoli. Risentirli e rivederli seguendo un ordine tematico – gli animali, le bestie fantastiche, la montagna, le cronache , spesso molto erotiche – ha rappresentato per gli spettatori, tra cui molti appassionati di Buzzati, ! una vera e propria riscoperta di un mondo fantastico e di un artista ch! e ha precorso i tempi.
 

Curiosità e leggende valsabbine


Bresciaoggi
venerdì 31 agosto 2012


(LETTERE)

Ugo Vaglia nel suo interessante libero "Curiosità e leggende valsabbine" del 1947, tramandò alcune notizie quasi dimenticate.
A Marmentino c´è una caverna: là dentro si nascondono le streghe per uscire la notte del sabato a convegno, sotto la luna, con le streghe del Gaver. Camminano con passi lunghissimi. Si dice che un solo passo le porti da Marmentino a Barbaine; da Barbaine a Prato oppure ad Avenone.
A volte si trasformano in vecchie miserabili e reggendo la gobba schiena sul nodoso bastone battono a tutte le porte per avere la carità. Se non sono bene accolte, o vengono derise dai ragazzi, sempre pronti a burlarsi dei difetti altrui, si vendicano.
A Odeno, infatti, si vendicarono bruciando il paese nel 1438. Forse con questa strana leggenda gli abitanti vollero coprire la sconfitta subita dal generale di Niccolò Piccinino, Talliano del Friuli, che, per vendicarsi dell´infelice giornata toccatagli il 22 genna! io a Lodrone, aggredì di notte la Valle Sabbia. Distrusse Aveno, la chiesa di Barbaine, Livemmo ed Odeno, con la morte di molte persone.
Ancora infame memoria delle streghe rimane nell´anno 1830, detto appunto l´anno delle streghe, quando nella sola Val Scura furono schiantati da un turbine 18 mila abeti. Per buona fortuna (e lo posso garantire, scrisse Vaglia) le streghe non esistono, più; ed anche i folletti, creati a tormento nostro e di tanti altri, sono di molto diminuiti. Pensavo che la benedizione di san Carlo Borromeo data alla Pertica, li avesse completamente precipitati nelle chiostre infernali: e ritenevo anche che l´oratorio di S. Bernardo a Prato, edificato circa duecento anni or sono, stesse là, fra terra e cielo, in un ammanto di frondosi castagni, per testimoniare, con un atto di fede, la vittoria delle profondità metafisiche sulle più diffuse superstizioni. Anche presso i Romani era comune credenza che nel buio delle notti, nel folto dei boschi rintronassero, d´improvviso, voci cupe e cavernose degli dei silvestri (Silvano, Pan. Fauna) che mettevano spavento al viandante smarrito e lo facevano scappare a precipizio.


Bresciaoggi
sabato 01 settembre 2012


(LETTERE)

Sempre l´indimenticabile Ugo Vaglia, studioso della storia e delle tradizioni valsabbine, per molti decenni segretario dell´Ateneo di Brescia e personaggio della vita pubblica bresciana (fu anche presidente della Camera di Commercio), nel libro edito nel 1947, intitolato «Curiosità e leggende valsabbine», tramandò una serie di leggende di folletti e di spiriti inquieti.
Nella Pertica i folletti ci sono ancora. Escono al lume della luna quando l´aria si colma di fantasmi e di ombre. Allora c´è da temere: si appiattano nei fossi, dietro le siepi, nelle concimaie; mugolano e latrano e poi balzano improvvisi a spaventarti.
Non fu raro che questi folletti birboni penetrassero nelle stanze più riparate della casa, nelle camere ben chiuse, nelle cantine per burlarsi di tutti, rendendo così più amara la fatica dei monti.
Nelle case, infatti, chi vi abita è spesso colpito da insoliti rumori: stoviglie che rotolano, colpi assordanti d´archibugio, gorgogliare di vino spillato dalle botti. Le ragazze si fanno ombrose e solitarie, melanconiche e pallide; le donne perdono la rocca, vedono il fuso fermarsi, sentono cadere le chiavi. Agli uomini scappa di mano il fiasco del vino mentre stanno versando un bicchiere agli amici.
E peggio ancora di notte. Le fiamme attaccano solai e sottotetti; si corre per spegnerle e nulla si vede.
Ma la paura, l´apprensione, l´orgasmo è indescrivibile. Entrano anche nelle camere per svegliare a sculacciate chi si gode tranquillo il meritato riposo. Stordito e torpido, attanagliato da un incubo infamante, il percosso altro non ode che tonfi sotto la finestra, risa irritanti; e poi urla e grida che riempiono le vene di furia e di rabbia.
Si dice, e si crede, che molti secoli fa in Gardo e in Forche, presso Persegno, alcuni signori in compagnia di vaghissime donne, vi trascorressero tra bagordi e licenze l´autunno e parte dell´inverno.
Quando morirono, i loro s! piriti furono condannati alla pena sul luogo dove avevano peccato, e ancora oggi pagano il fio dei libertinaggi.

martedì 31 luglio 2012

Leggende e fiabe, il Garda di Cremonini


Brescia Oggi del 25 luglio 2012 sulle due presentazioni della settimana scorsa




COLOMBARE E SALÒ. Doppio appuntamento 
Leggende e fiabe 
il Garda di Cremonini


Stasera al Primadonna Cafè, in via Todeschino 11, a Colombare di Sirmione, e sabato 28 alla Spiaggia Arcangeli di Salò la scrittrice Simona Cremonini presenterà il saggio «Leggende, curiosità e misteri del Lago di Garda» e l'antologia «Racconti fantastici del Garda», pubblicati entrambi per le edizioni «PresentArtSì».
«Leggende, curiosità e misteri del Lago di Garda» è una originale guida turistica ai luoghi misteriosi intorno al Benaco, con storie di streghe e maghi, toponomastiche curiose, fiabe antiche e leggende metropolitane, mostri di vario tipo, città fantasma sommerse, spiriti e fantasmi, folletti, fate e anguane appartenenti alla tradizione del lago, che vengono ripresi e recuperati dall´autrice portando il lettore intorno alle località che nel tempo li hanno ospitati e visti in azione. Insomma, un mix tra i racconti della nonna e la cronaca immaginaria. 
Sempre sullo sfondo mozzafiato del lago, na! rrativa e leggenda si incontrano nei «Racconti fantastici del Garda», tredici storie che pescano dalla tradizione del genere fantastico, in tutte le sue accezioni, e dall'immenso patrimonio di storie del bacino d'acqua già narrato da Dante Alighieri e Franz Kafka. 
Anche qui gli ambienti sono popolati da anguane, fate, silfidi, creature oscure, gatti neri, insetti impazziti, streghe, fantasmi, vampiri e umani sopravvissuti alla catastrofe nucleare, fatti misteriosi dal colore alieno, per far trasparire o rivelare sfumature inedite e inaspettate del lago e della natura umana.
L'appuntamento a Colombare è alle ore 18, a Salò è alle 20. 

lunedì 30 aprile 2012

Leggende e misteri del Garda a Brescia

Appuntamento a Brescia con leggende e misteri del lago di Garda... Sabato 26 maggio 2012 dalle 17,45 “I misteri del Lago di Garda” Viaggio mitico e reale fra le leggende e le storie del lago di Garda Brescia, Sala di via Capriolo 17/d Serata con l’autrice Simona Cremonini organizzata da Circoscrizione Centro (Comune di Brescia), Associazione ApiceArte (apicearte.it) e PresentARTsì www.leggendedelgarda.com

mercoledì 14 marzo 2012

lunedì 12 marzo 2012

Misteri e leggende del Garda a Cartoomics

Nell’edizione 2012 di Cartoomics, in uno stand multiautore che ospiterà le più interessanti e recenti produzioni legate al fantastico, al fantasy e alla fantascienza italiani, ritorna Il libro "Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda" di Simona Cremonini, saggio che in 159 pagine narra le storie e le leggende di fantasmi, streghe, mostri, draghi, miti e creature fantastiche legate al lago di Garda.

In “Leggende, curiosità e misteri” (a cui è dedicato il sito www.leggendedelgarda.com) viene ricreato un vero e proprio tour delle coste delle tre province del lago di Garda, ovvero Brescia, Verona e Trento, che può essere percorso alla ricerca di luoghi e oggetti magici e misteriosi.

Dal 16 al 18 marzo, presso fieramilanocity, il saggio-guida dell'autrice e giornalista Simona Cremonini che consente un "meraviglioso" giro intorno al lago di Garda, sarà disponibile per la vendita nello spazio collettivo "Bancarella Medievale", Pad. 4 - Stand 0, nonché sabato 17 marzo dalle 15,00 presso l'AGORÀ FieraMilanoCity Padiglione 4, in occasione di una vera e propria presentazione al pubblico condivisa con gli altri autori presenti in stand.

Gli altri libri e autori presenti in stand:
- Alexia Bianchini, "Minon" (Ciesse edizioni)
- Elvio Ravasio, "I guerrieri d'argento" (Sensoinverso edizioni)
- Marta Leandra Mandelli, "Oltremondo" (Il Filo Edizioni)
- Vittorio Rioda, "L'altra foresta disincantata" (I Libri di Emil di Odoya)
- Giuliana Borghesani, "L'acqua e la freccia" (Delmiglio editore)

Partecipano alla presentazione:
Diego Bortolozzo, Marilena Ferranti e Roberto Fontana.



Alcune info logistiche per Cartoomics

Dove: fieramilanocity - Padiglione 4 - Porta Teodorico - Gate 5 - Viale Scarampo -
MM1 Lotto Fiera - Milano
Orari: venerdi 9.30-19.30, sabato 9.30-19.30, domenica 9.30-19.30
Ingressi: individuale giornaliero € 12 euro (€ 8 con coupon sconto scaricabile dal sito); ridotto 6 euro (bambini dai 6 ai 12 anni e over 65); biglietto cumulativo famiglia (papà, mamma, max. 2 figli sotto i 12 anni) € 20 - Abbonamenti: 2 giorni € 15, 3 giorni € 20 - Scuole: 4 euro
Il biglietto è valido anche per l'ingresso a Ludica Milano 2012, Hobby Show Milano Primavera 2012 e Weekend Donna Milano Primavera 2012

Informazioni per il pubblico: www.cartoomics.it - 02/66 30 17 54

lunedì 10 ottobre 2011

Leggende sulla luna a Ferrara




IL PRESENTE REMOTO
Ciclo di conversazioni etno-antropologiche
sviluppate da Roberto Roda

Biblioteca Comunale Ariostea
Sala Agnelli, via Scienze 17-Ferrara

Venerdì 14 ottobre, Ore 16.30

L’OMINO RAPITO DALLA LUNA.
Leggende lunatiche e teoria del complotto: da Caino al folletto Silvan agli Uomini in nero.


La cultura popolare occidentale ha ritenuto, sin dal Medioevo, che la luna fosse una sorta di prigione per esseri “mitici” dai caratteri negativi, relegati lassù per punizione. È la cosiddetta leggenda dell’omino sulla luna che fornisce una fantasiosa spiegazione alle macchie lunari. Le numerose varianti di tale leggenda presentano una comune struttura narrativa in cui si muovono personaggi differenti: Caino vaga sulla superficie lunare per scontare la colpa del fratricidio, il folletto Silvan è stato risucchiato lassù per impedirgli di derubare i poveri contadini di tante parti d’Europa. Silvan sulla luna compare, caso unico, nelle raffigurazioni lignee che ornano i portoni ottocenteschi di un paese mantovano che si affaccia sulle rive del Po: Pomponesco.

La leggenda dell’omino sulla luna ha contribuito a radicare nella cultura popolare occidentale la profonda convinzione che il satellite fosse un dominio precluso all’uomo. La stessa convinzione ha paradossalmente alimentato, dopo lo sbarco degli americani sulla luna nel 1969, una moderna teoria del complotto, secondo la quale l’allunaggio degli astronauti statunitensi sarebbe stato solo una finzione mediatica, una colossale truffa televisiva. Per chi crede nelle teorie del complotto nessun astronauta terreste ha mai toccato il suolo lunare. La conversazione di Roberto Roda, percorrendo sia la cultura popolare tradizionale sia la moderna sottocultura misteriosofica, racconterà come un folletto malevolo, emerso dai secoli bui della storia europea, abbia potuto accompagnarsi agli Uomini in nero della moderna fantascienza.

Come consuetudine de IL PRESENTE REMOTO, la conversazione sarà accompagnata dalla proiezione di materiali iconografici provenienti dagli archivi del Centro Etnografico Ferrarese.

domenica 11 settembre 2011

La leggenda del gigante scrittore, al Parco di Monza

tratto da:
http://www.ilcittadinomb.it/stories/Cultura%20e%20Spettacoli/230969_la_leggenda_del_gigante_scrittore/


Il parco, la luna e i suoi misteri
La leggenda del gigante scrittore

11 settembre 2011 Cultura e Spettacoli Commenta


Monza - Per tentare di scorgerne l'ombra avanzare lenta e composta tra gli alberi secolari del parco di Monza, il passo pesante e lo sguardo leggero, schivo, forse indifferente, uscito da chissà dove per ritrovare la sua lampada naturale appesa di nuovo al cielo, occorre aspettare la prossima luna piena. Il 12 settembre: sarà un martedì e si sarà appena esaurito il chiasso dei motori del gran premio di formula uno, sgombrato il parco dei turisti dell'automobilismo, delle luci artificiali, dei suoni e dei frastuoni del serraglio della velocità. Ecco, sarà quella notte: forse allora il gigante del parco di Monza uscirà dal suo nascondiglio per andare a sedersi alle spalle di villa Mirabello, sulla sua sedia enorme di un'enorme scrivania illuminata dal biancore della luna piena. Per scrivere o leggere, per raccontarsi una storia.

Una storia come quella che già qualcuno si racconta attorno al parco di Monza, dove nel 2005 è stato installato “Lo scrittore” di Giancarlo Neri, la gigantesca opera donata alla città da Rottapharm Madaus. Così si dice, o così dicono gli atti ufficiali, perché c'è anche chi è disposto a giurare che sedia e tavolo li abbia portati proprio il gigante per godersi le notti di plenilunio e scrivere e leggere con tutta la luce necessaria. Deve farne di strada per meritarsi il titolo di leggenda, o di racconto popolare, men che meno di mito: ma in fondo è così che nascono, le leggende, con storie vicine o lontane cui si aggiungono nuove voci e nuovi capitoli, con una narrazione antica che incontra un elemento contemporaneo e che poi, di bocca in bocca, diventa patrimonio collettivo. Che accada anche al gigante scrittore, difficile dirlo: ma il parco di storie ne ha raccontate tante, nel corso dei suoi secoli, raccogliendo parole e folclore d'altrove e dando loro nuova casa dentro i suoi quasi 700 ettari.

A ricordarli ai microfoni di MonzaBrianzatv è stato pochi giorni fa Corrado Beretta, del Consorzio della Villa reale e del parco, che ha rispolverato alcuni dei tanti racconti popolari che vivono nei suoi prati. Come la storia di un amore impossibile tra due monzesi che si incontrarono al “Bosco bello” e lì, verso il confine con il Comune di Lesmo, decisero di sposarsi. Lui e lei però vissero quell'amore soltanto all'ombra delle sue piante, perché fuori le loro famiglie lo rifiutarono, lo impedirono fino al giorno in cui gli amanti decisero di uccidersi nel bosco. Una leggenda di sapore shakespeariano, ricorda Beretta, e in fondo sempre oltremanica bisogna camminare per respirare le origini degli gnomi e dei folletti che popolano anche i prati del parco monzese, oppure delle fate - per trovare un luogo preciso - il cui trono è un grande e secolare ippocastano che trionfa alle spalle di villa Mirabello: lì le fate si danno appuntamento per festeggiare sempre quando è notte di plenilunio ed è lì che spesso, ancora oggi, i bambini lasciano qualche piccolo regalo per le fairies monzesi. Ma c'è anche un cavaliere fantasma, che abita le mura della fagianaia ed è rappresentato sullo stemma dell'edificio: allo stesso chiaror di luna è possibile sentire nei prati intorno il rumore degli zoccoli del suo cavallo e, talvolta, anche di vederne il profilo diafano.

Poi ci sono leggende che non solo hanno un corpo e una storia da raccontare ma anche un nome da tramandare. Quello della Mata Capina è uno: la donna enorme vestita di stracci che passava da Monza trascinando con sé un grande carro carico di oggetti e ferri vecchi, cianfrusaglie che sferragliavano e accompagnavano il suo passo incerto fino all'interno del parco. Una strega, una strega vera, spaventosa da vedere, ma un'erborista capace di trasformare i segreti delle piante e dei fiori in medicine: ed era a lei, di nascosto, sempre sotto i rami del bosco bello, il punto più lontano dagli occhi degli altri, che i monzesi chiedevano le cure per i figli, la famiglia, gli amici. Per cercare la strega, le fate e il gigante, non c'è che un modo: aspettare il 12 settembre, che sarà plenilunio, e poi cercare con lo sguardo nel buio, da lontano, se un'ombra enorme, l'inseguirsi delle luci, o un carro che arranca dietro a una donna vestita di stracci si mostrano tra le foglie del parco.
Massimiliano Rossin
Sarah Valtolina

giovedì 23 giugno 2011

La Festa del fuoco apre l'estate dei Cimbri

L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA

Giovedì 23 Giugno 2011 PROVINCIA Pagina 22

GIAZZA. Stasera il suggestivo appuntamento in piazza che coniuga miti pagani e riti cristiani
La Festa del fuoco apre l'estate dei Cimbri




Si riaccende la fantasia nella notte più magica dell'anno, stasera alle 21.30 per «Waur Ljetzan», la Festa del fuoco a Giazza, tradizionale appuntamento sulla piazza di inizio estate che coniuga i miti pagani del solstizio con quelli cristiani della vigilia di san Giovanni Battista, il santo decapitato la cui testa che cade era secondo i primi cristiani simbolo del sole che comincia a diminuire la sua presenza in cielo, accorciando le ore di luce.

E a «San Gioani che pianze» come il sole calante (piangente) sono associate anche le proprietà salutari e misteriose dell'acqua e della rugiada di questa notte, capaci di guarire, di fertilizzare, di conservare.
Su queste ancestrali premesse da anni il Curatorium Cimbricum Veronense, in collaborazione con la Pro loco e con i patrocini di Comune di Selva di Progno, Provinc! ia, Regione, Comunità montana e Parco della Lessinia promuove attraverso rievocazioni, musiche, spettacoli la Festa del fuoco.

Sarà affidato all'attrice-cantante Giovanna Scardoni il viaggio attraverso le storie della tradizione, con «Ista gabest an botta∑» (C'era una volta∑), racconti di streghe, fate, anguane della Lessinia richiamate dalla tradizione orale attraverso gli occhi di Biéta, una bimba che ascolta i racconti della nonna, la Devìe dai Càmpari.

Si ripropone la tradizione del filò nella stalla dove il racconto affidato all'arte narrativa di un interprete, il «contafole», tramandava fantasie e verità spesso indistinguibili. Lo spettacolo consente agli anziani di richiamare e rivivere ricordi e immagini dell'infanzia e ai bambini di accostarsi agli aspetti della tradizione attraverso il mezzo semplice e diretto della fiaba.

I Circolanti metteranno poi in scena «Il circolo del fuoco»! , spettacolo che mescola danza, giocoleria e teatro attorno al! sempre affascinante controllo del fuoco che crea figure ipnotiche e sempre diverse. Una fata del fuoco rapita dall'affascinante potere di questo primordiale elemento inizia a ballare formando giochi di luce, ma viene continuamente disturbata da un folletto impertinente con una valigia che nasconde qualcosa di misterioso, una palla di fuoco che incanta e che il folletto maneggia abilmente. Tra numeri di giocoleria, danze e battaglie entra in scena il cerchio infuocato, grande protagonista dello spettacolo per un finale mozzafiato. La serata si concluderà con l'accensione di tredici bracieri, simbolo dell'unità dei Tredici Comuni cimbri della Lessinia, attorno ai quali si avvieranno danze e balli propiziatori.

giovedì 16 giugno 2011

Venerdì 17 giugno, torna la giornata antisuperstizione

Anche quest'anno, per la terza volta, torna la Giornata Anti-superstizione del CICAP prevista per venerdì 17 giugno in varie città d'Italia (qui sotto il calendario).
Che cos'è la Giornata Anti-Superstizione? «Parte dall'idea che essere superstiziosi... porta male» spiega Massimo Polidoro, Segretario Nazionale del CICAP, già docente di Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Sembra una battuta, ma per gli esperti del CICAP (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale – www.cicap.org) è un dato di fatto. «Credere che un oggetto, una persona o una frase abbiano il potere di procurare disastri è una profezia che si auto avvera».

Ed è proprio per combattere la superstizione, che fin dal 2009 il CICAP propone, non a caso sempre in occasione di un venerdì 17, una “Giornata anti-superstizione”. In alcune città, tra cui Roma, Brescia, Pisa, Torino, Gorizia, Vicenza, i gruppi locali del Comitato organizzeranno eventi di vario tipo: incontri, conferenze, dibattiti ma anche dimostrazioni all'aperto, happy hour, grigliate e cene. «Novità di quest'anno è un esperimento che mirerà a misurare se certi riti superstiziosi possano davvero influenzare la sorte» dice Marta Annunziata, biotecnologa all’Università di Torino e Coordinatrice dei Gruppi Locali del CICAP. «Proporremo ai partecipanti di lanciare dei dadi prima e dopo aver compiuto un gesto considerato “portasfortuna”: per caso qualcuno migliorerà, qualcuno peggiorerà e qualcuno farà lo stesso risultato di prima. Sui grandi numeri però contiamo di vedere se questi cambiamenti vanno al di là delle fluttuazioni casuali e se si può notare un effetto del gesto !
superstizioso».

Caratteristica di molti appuntamenti quindi è che, per accedervi, sarà necessario compiere un vero e proprio “Percorso a ostacoli per superstiziosi”. Si passerà, per esempio, sotto una scala aperta, si romperà uno specchio, si verserà a terra del sale, si farà in mille pezzi una lettera con la classica catena di sant’Antonio, si aprirà un ombrello al chiuso e così via. In alcuni casi i partecipanti dovranno eseguire un totale di 13 gesti e azioni ritenute fortemente pericolose dai superstiziosi. A chi supererà tutte le prove verrà anche consegnato un diploma di "antisuperstizioso".

«Si tratta di un modo allegro e simpatico per svelare la pochezza di certi rituali che, se presi troppo sul serio, finiscono per condizionare negativamente la vita delle persone» conclude Polidoro. «Il CICAP da oltre 20 anni è impegnato a combattere l’irrazionalità, la superstizione e il pregiudizio con le armi della scienza e della ragione. Lo facciamo attraverso libri, articoli, interventi radiotelevisivi, esperimenti, indagini, conferenze, convegni ma anche con esperienze insolite e divertenti come la Giornata anti-superstizione».
Ricordiamo che è ancora aperto il Concorso Video-Fotografico legato alla Giornata.

Per maggiori informazioni sul CICAP e sulla Giornata anti-superstizione: tel. 049-686870 – info@cicap.org

CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI PER VENERDI' 17 GIUGNO:

ABRUZZO/MOLISE (Vasto-CH) Quando e dove: dalle h.17,17 presso la Libreria Mondadori, in Circonvallazione Istoniense a Vasto (CH)
Il nascente gruppo abruzzese propone numerose “prove a ostacoli per superstiziosi” (scale sotto cui passare, sale da versare, ombrelli da aprire rigorosamente al chiuso e così via) anche per partecipare all’esperimento nazionale sulla sfortuna. Si svolgeranno inoltre delle piccole conferenze sulla superstizione e di presentazione del Comitato, e verranno distribuiti materiali di di approfondimento sulle origini delle superstizioni e attestati di partecipazione. In tutte le fasi un buffet sarà a disposizione dei partecipanti. Per informazioni: Luca Menichelli, info@scetticamente.it, tel. 3396459815

EMILIA ROMAGNA (Traversetolo-PR ) Quando e dove: dalle h.21 alla Corte Agreste, Traversetolo (PR)
Andrea Salsi terrà una doppia conferenza dal titolo “Superstizioni, credenze, miti” e “L'Astrologia: Nato sotto il segno della Balena”. Naturalmente ci saranno poi scale sotto cui passare, sale da spargere, specchi da rompere e così via... Si darà inoltre lettura di brani letterari, miti e proverbi in cui emerge il tema della superstizione. Per informazioni: Ivana Taverni emiliaromagna@cicap.org

FRIULI VENEZIA GIULIA (Gorizia) Quando e dove: alle h.20.30, presso l’Osservatorio astronomico di Farra d’Isonzo (GO), in Strada della Colombara 11.
Il CICAP Friuli Venezia-Giulia, in collaborazione con il Circolo Culturale Astronomico di Farra d’Isonzo, presenta un convegno a più voci sulla superstizione, soffermandosi in paricolare sul tema delle credenze nell’ambito dei numeri e della meteorologia. Lo scopo è informare, ma anche incuriosire, suscitare spunti di riflessione, e possibilmente divertire il pubblico. La serata si concluderà con un dibattito coi presenti. Per informazioni: Giuliano Bettella, Friuli-vg@cicap.org, tel. 040-417067

LAZIO (Roma)
Il CICAP Lazio incontrerà simpatizzanti e curiosi in una "Cena scettica" (luogo in via di definizione). Si parlerà della superstizione e delle tante leggende, tradizioni, etc della superstizione a Roma. Si discuteranno inoltre le motivazioni antropologiche, psicologiche e sociali che spingono l'essere umano a questi pensieri e comportamenti. Per informazioni: Enrico Speranza lazio@cicap.org.

LIGURIA (Genova) Quando e dove: alle h.21, presso la sede dell'associazione "La finestra sul mondo" via Cesarea 103, Genova.
Silvano Fuso presenterà una conferenza sull'origine delle più comuni superstizioni, mettendo anche in opera una serie di "dimostrazioni" pratiche e sfide alla sorte. Per informazioni: Silvano Fuso: fuso@cicap.org.

LOMBARDIA (Brescia) Quando e dove: dalle h.17,17 alle 22:30 circa in corso Zanardelli, a Brescia.
Il CICAP Lombardia sarà presente con un gazebo,una vera e propria “ruota della sfortuna” e un test per capire quanto si è superstiziosi. Si potrà partecipare inoltre all’esperimento nazionale, compresa una variante sugli effetti “portafortuna”. Verranno infine distribuiti materiali di presentazione del Comitato e attestati di partecipazione. Per informazioni: Simone Angioni lombardia@cicap.org.

MARCHE (Saltara-PU) Quando e dove: alle h.21 presso il Museo del Balì, loc. San Martino, Saltara (PU).
I presenti potranno sfidare la malasorte cimentandosi in un percorso ad ostacoli per superstiziosi, e venire a conoscere alcune origini storiche delle più comuni superstizioni. Per informazioni: info@museodelbali.it.

PIEMONTE (Torino) Quando e dove: dalle h.17,17 alle h.22 in Piazza CLN, Torino, e alle h.21 al Mausoleo della Bela Rosin, Strada Castello di Mirafiori 148/7, Torino.
Dal tardo pomeriggio il CICAP Piemonte proporrà ai passanti in Piazza CLN un vero e proprio “Percorso a ostacoli per superstiziosi” e una piccola mostra sulle origini delle superstizioni. Chi effettuerà il percorso potrà anche partecipare all’esperimento nazionale e riceverà un attestato di partecipazione. Alla sera inoltre, al Mausoleo della Bela Rosin, si terrà una conferenza dal titolo “Essere superstiziosi porta male”, aperta al pubblico e a partecipazione gratuita. Per informazioni: Marta Annunziata, piemonte@cicap.org

PIEMONTE (Cuneo) Quando e dove: dalle h.21 su TRS radio Savigliano (FM 104.8 e in streaming su www.trsradio.it).
Il Coordinamento CICAP Cuneo propone una trasmissione serale su TRS radio Savigliano, in cui si parlerà di superstizione, con particolare riferimento alle tradizioni del cuneese. Verranno intervistati lo scrittore Donato Bosca, sul tema delle superstizioni locali e di personaggi leggendari come gnomi e folletti, e Francesca Marucco del Centro Grandi Carnivori della Regione e responsabile del Progetto lupo, sul tema delle superstizioni legate alla figura dei lupi. Per informazioni: Fabrizio Bonetto, cuneo@cicap.org

PUGLIA Il CICAP Puglia invita tutti i simpatizzanti a pubblicare su Facebook o inviare via email una foto nella quale compiono un gesto vietato dalle più comuni superstizioni (aprire un ombrello in casa, passare sotto una scala, accarezzare un gatto nero, versare del sale etc.) o a spiegare in poche righe quale superstizione hanno deciso di sfidare, in occasione della Giornata Anti-Superstizione, che da quest'anno si apre al mondo del web. A fine giornata un collage con le foto e le frasi più divertenti sarà pubblicato sul sito del CICAP Puglia. Chi lo vorrà potrà anche partecipare al concorso nazionale, nella sezione foto. Per informazioni: puglia@cicap.org

TOSCANA (Pisa) Quando e dove: dalle h. 15.00 alle h. 19.00 di fronte alla libreria Tra le Righe (via Corsica 8, accanto a Piazza dei cavalieri), a Pisa.
Il Cicap Toscana sarà presente con un banchetto, dove ognuno potrà mettere alla prova la propria superstizione attraverso un "percorso a ostacoli" tra scale, specchi rotti e olio versato... Chi senza timore supererà tutte le prove vincerà un aperitivo. Naturalmente sarà anche possibile reperire materiale informativo sulle superstizioni e sul Comitato, e partecipare all’esperimento nazionale. Per informazioni: toscana@cicap.org

TRENTINO ALTO ADIGE (Trento)
Il CICAP Trentino Alto Adige organizza una "cena anti-superstizione" aperta a simpatizzanti e curiosi (luogo in via di definizione). La serata comprenderà sfide alla sorte per i superstiziosi e sarà un'occasione per confrontarsi sul tema e conoscere il lavoro dell'associazione. Per maggiori info: trentinoaltoadige@cicap.org

VENETO (Vicenza) Quando e dove: dalle 17.17 alle 20 in Piazza del Castello, a Vicenza.
Durante queste ore sarà possibile sfidare la sorte rompendo specchi, rovesciando sale, passando sotto scale e molto altro. Ai coraggiosi che si cimenteranno in queste prove verrà rilasciato un attestato di non superstizioso. Per informazioni : Matteo Granziero, veneto@cicap.org


http://www.genovaogginotizie.it/cronaca/2011/6/15/news-25589/venerdi-17-giugno-giornata-antisuperstizione.html

sabato 23 aprile 2011

Leggende e misteri del Garda a Soncino Fantasy

Lunedì 25 aprile 2011 alle 15,00 a Soncino Fantasy l'autrice mantovana Simona Cremonini è ospite de La Festa Delle Fate per presentare "Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda", la guida che consente di fare un insolito viaggio misterioso sulle tracce delle leggende che interessano le coste gardesane.



Grazie alla collaborazione con La Festa delle Fate (manifestazione veronese che ha già ospitato la presentazione a Cartoomics di Milano), l'autrice Simona Cremonini porterà storie di streghe, fantasmi, mostri, folletti, città sommerse nel lago più grande d'Italia, anche nella manifestazione fantasy e medioevale organizzata a Soncino, in provincia di Cremona, ogni anno, che quest'anno si tiene il lunedì di Pasqua (lunedì 25 aprile 2011) dalle 10 alle 20.



L’appuntamento è presso lo spazio di Dejavu, il negozio di Bardolino (Verona) dedicato alle collezioni del magico mondo delle fate e delle creature fantastiche (www.dejavushop.it).



Curiosità e alchimie del Benaco sono narrate nel libro edito su Lulu.com e acquistabile nelle librerie di Verona, Mantova e Brescia e nelle rispettive province elencate su www.leggendedelgarda.com. Il titolo della presentazione (e del relativo evento Facebook) è “Dalle rocche del Garda alla Rocca di Soncino, leggende e misteri del Benaco”.





Per info e contatti sulla presentazione di Simona Cremonini: info@leggendedelgarda.com - 339/5864651 - www.leggendedelgarda.com



Per info su La Festa delle Fate: www.lafestadellefate.it



Per info su Soncino Fantasy: www.soncinofantasy.it

venerdì 1 aprile 2011

Perché si dice pesce d'aprile?

Perchè si dice pesce d'aprile? Ecco la storia e la tradizione nel mondo
31 marzo 2011 17:43 pubblicato da Cristian Basile


Occhio alle spalle, il primo aprile, il giorno degli scherzi e delle notizie incredibili: i pesci d’aprile sono in agguato ovunque, a casa come in ufficio ma anche su internet, sui giornali ed in tv. Creduloni e non di tutto il mondo state attenti, siete avvisati. Ma come nasce questa strana “festa” che tanto abbiamo temuto soprattutto ai tempi della scuola? Il pesce d’aprile, “poisson d’avril” in Francia, “pescado de abril” in Spagna, conosciuto anche come “April Fool’s day” (che in inglese significa “giorno dei buffoni di aprile”) è una festa dedicata agli scherzi che si celebra, per così dire, oltre che in Italia, anche in Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Brasile fino ad arrivare in Giappone.

Ci sono molte storie sulla nascita di questa bizzarra ricorrenza, tuttavia l’ipotesi più convicente pare sia quella che l’idea di accostare gli scherzi a questa data abbia preso corda durante il regno di Carlo IX di Francia. Verso la metà del XVI secolo, in tutta la Francia le celebrazioni del nuovo anno cominciavano il 25 marzo e finivano una settimana dopo, il 1 aprile appunto. Nel 1564, attraverso il decreto di Roussillon, il re decretò l’adozione del calendario gregoriano facendo diventare così il primo giorno dell’anno il 1 gennaio. La leggenda vuole che molti francesi o contrari a questo cambiamento o che semplicemente se ne dimenticarano, continuarono a scambiarsi regali, festeggiando durante la settimana che terminava con il 1 aprile. Dei burloni però decisero di ridicolizzarli, consegnando regali assurdi, organizzando feste inesistenti, facendo nascere così la tradizione di fare scherzi il primo giorno di aprile.

Il nome “Pesce d’aprile“, che si rivolge alla vittima degli scherzi, deriva dallo zodiaco: qualsiasi evento accaduto in quella data era relazionato con il fatto che il Sole lasciava la costellazione dei Pesci. Da qui l’usanza di “festeggiare in modo insolito” il primo aprile si è diffusa in tutto il mondo, assumendo connotazioni particolari nei vari paesi. Ad esempio, come in parte già vi abbiamo raccontato, i nostri cugini francesi utlizzano simbolicamente l’immagine del sole, nel suo passaggio dal segno dei Pesci a quello dell’Ariete.

Gli anglosassoni invece connotano questa giornata con l’espressione “april’s fool day“, letteralmente il giorno dello sciocco di aprile, utilizzando la parola fool che secondo qualcuno dovrebbe indicare un folletto di origini medievali. Nella Scozia delle highlands invece, il pesce d’aprile ha una curiosa appendice nel taily day, ovvero giorno delle natiche, durante il quale, ci si diverte ad attaccare sulla schiena dei malcapitati (sciocchi o gawls) un cartello con la scritta kick me (dammi un calcio). Insomma, un po’ ovunque in Europa e nel mondo quella del “pesce d’aprile” è una leggera evasione, un modo per sdrammatizzare gli eventi e “prendere la vita” con più leggerezza…

http://www.fanpage.it/perche-si-dice-pesce-daprile-ecco-la-storia-e-la-tradizione-nel-mondo/