È ufficialmente attivo il nuovo utente twitter @leggende, dedicato ai temi del mistero, del folklore, del fantastico, dell'horror.
Creato dalla giornalista e ricercatrice Simona Cremonini, appassionata di questi temi, il nuovo canale di comunicazione ha lo scopo di far conoscere la sua attività di ricerca concentrata sull'area di Mantova, del lago di Garda, di Verona e Brescia e delle zone circostanti, ovvero sulle province su cui è presente in prima persona, ma non solo.
L'invito è di citare @leggende quando si parla di leggende locali, di libri e film sul tema, non necessariamente limitati a questa area geografica.
"Anche uno strumento così piccolo può facilitare i contatti tra tutti coloro che sono appassionati di questi temi, quindi se può essere utile alla divulgazione anche di prodotti 'di genere' oppure di storie e racconti locali ben vengano citazioni che restano nel contesto della leggenda e del mistero, preferibilmente a sfondo fantastico".
Curiosa in primis, ma anche ricercatrice, narratrice e saggista, Simona Cremonini è autrice di "Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda" (www.leggendedelgarda.com) e ha in corso una ricerca su leggende e misteri a Mantova e provincia (www.leggendedimantova.com).
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sabato 7 gennaio 2012
Nuovo twitter @leggende su misteri e folklore italiano
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mercoledì 2 novembre 2011
Le avventure ferraresi di Martin Mystere, tra leggende e misteri ferraresi

PRESENTAZIONE
DELLA RIVISTA MUMBLE, NUMERO SPECIALE # 1 DEDICATO ALLE AVVENTURE FERRARESI DI MARTIN MYSTÈRE.
PRESENTAZIONE
DEL NUOVO FOTOROMANZO “EDUCATIONAL” DEL CENTRO ETNOGRAFICO FERRARESE
“LA FORTEZZA DEGLI UOMINI PERDUTI”
Ferrara, Archivio Storico Comunale, via Giuoco del Pallone, 8
Venerdì 4 novembre 2011, ore 17.
COMUNICATO STAMPA
Nel 2012 Martin Mystère, l’eroe dei fumetti sempre alla ricerca di misteri a cui dare soluzione, compirà 30 anni e già stanno prendendo forma manifestazioni celebrative di vario tipo. E del resto si sa, Mystère, il detective dell’impossibile creato dalla fantasia di Alfredo Castelli per l’editore Sergio Bonelli nel 1982, è un consolidato quanto atipico fenomeno di culto. Le sue storie compongono ormai una immensa enciclopedia del mistero e dell’insolito.
La rivista “MUMBLE:”, emanazione dell’associazione culturale modenese Visionnaire, in collaborazione con AMYS, l’associazione nazionale Amici di Martin Mystère, dedica un intero numero speciale al personaggio di Castelli e ai ricorrenti rapporti che l’eroe di carta ha intrattenuto negli anni con Ferrara, con il territorio e le istituzioni culturali estensi. Proprio a Ferrara di recente, nel maggio 2011, si è svolta la nona edizione del Martin Mystère Fest
Il numero speciale di “MUMBLE:”, offre dunque grande risalto ai “misteri del ferrarese” e all’intensa produzione “educational” che Alfredo Castelli (Sergio Bonelli Editore) e Roberto Roda (Centro Etnografico Ferrarese) svilupparono in stretta sinergia, fra il 1989 e il 2002. Furono realizzate ben 14 storie fumettate e fotoromanzate che, presentate in 11 albi di grande formato e in un CD interattivo, hanno finito per fare scuola, facendo scoprire a insegnanti e operatori di musei e istituzioni culturali della Penisola come il fumetto e il fotoromanzo potessero diventare efficaci quanto innovativi strumenti promozionali per l’etnografia, la didattica della storia, la divulgazione dei patrimoni culturali. Le avventure Martin Mystère sviluppate a Ferrara servirono da modello per analoghe produzioni in altre realtà culturali del Bel Paese. Periodicamente riscoperte, le storie del Centro Etnografico sono rimaste nel cuore degli appassionati e, sebbene gli albi siano ormai esauriti da anni, sono sempre oggetto di spasmodica ricerca da parte del collezionismo delle nuvole parlanti.
Il numero speciale di “MUMBLE:” contiene molte piacevoli sorprese: accanto a curiosità estensi e misteri padani il lettore troverà anche interessanti disamine sul rapporto fra fumetto e arte e pure inedite interviste con alcuni grandi artisti del disegno italiano come il bolognese Giovanni Romanini, uno dei disegnatori storici di Kriminal e Alan Ford, e il ferrarese Nicola Mari neo-gotico illustratore di Dylan Dog. E che dire della splendida copertina realizzata dal duo Antonio Sforza-Sergio Tisselli in cui Martin Mystère, rende omaggio a Ferrara, assumendo le sembianze di un San Giorgio che uccide un sulfureo drago.
Infine, il numero speciale di “MUMBLE:” , appena pubblicato, regala agli appassionati di storie illustrate anche un inedito fotoromanzo “educational” prodotto dal Centro Etnografico Ferrarese e ambientato durante la Prima Guerra Mondiale. Il racconto fotografico, dai contenuti ovviamente molto “mysteriosi”, è rimasto “misteriosamente” per 13 anni in un cassetto del Centro Etnografico, da cui i redattori di “MUMBLE:” l’hanno voluto, opportunamente, trarre. Sceneggiato e “girato” nel 1998 da Roberto Roda con l’ausilio di Enrico Trevisani, il fotoromanzo intitolato “La fortezza degli uomini perduti “, racconta le vicende di una vampira che, uscita dal folklore delle genti cimbriche, va a tormentare la sfortunata guarnigione di un forte corazzato austriaco sugli altipiani trentini durante i sanguinosi bombardamenti del primo conflitto mondiale. Leggende etnografiche, storia militare, considerazioni sulla follia della guerra si mescolano in un racconto breve di avventurosa fiction, tuttavia costruito per obbligare il lettore a intraprendere molteplici strade di serio approfondimento etno-storico. Fra i motivi di curiosità, offerti da questo racconto per immagini, va annoverata anche la presenza, come attrice protagonista, di una giovane modella agli esordi negli anni in cui furono realizzate le riprese fotografiche, ma che oggi è una affermata musicista e artista di tendenza, come verrà svelato durante la presentazione ufficiale della rivista.
IL NUMERO SPECIALE DI “MUMBLE:” E IL FOTOROMANZO “LA FORTEZZA DEGLI UOMINI PERDUTI” SARANNO, INFATTI, PRESENTATI IN ANTEPRIMA NAZIONALE VENERDI 4 NOVEMBRE 2011 (DUNQUE NELLA DATA CHE TRADIZIONALMENTE RINNOVA IL RICORDO DELLA CONCLUSIONE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE E DELLA VITTORIA DELLE ARMI ITALIANE), PRESSO L’ARCHIVIO STORICO COMUNALE DI FERRARA, IN VIA GIUOCO DEL PALLONE 8, ALLE ORE 17.
INTERVERRANNO MANUELE PALAZZI ED EMILIANO RINALDI, REDATTORI DI “MUMBLE:”, ROBERTO RODA (CENTRO ETNOGRAFICO FERRARESE), ENRICO TREVISANI (ARCHIVIO STORICO COMUNALE). SONO ALTRESÌ ATTESI NUMEROSI OSPITI FRA I QUALI I DISEGNATORI GIOVANNI ROMANINI, ANTONIO SFORZA, SERGIO TISSELLI E I RAPPRESENTANTI DI AMYS.
Per informazioni su Mumble scrivere all’indirizzo mail: emiliano.rinaldi@libero.it oppure mumbleduepunti@gmail.com
Per informazioni sui fumetti del Centro Etnografico Ferrarese si può contattare: r.roda@comune.fe.it
venerdì 28 ottobre 2011
Oggi al via Veneto Spettacoli di Mistero 2011
Inizia oggi il cartellone del festival veneto sul mistero: tutte le info sugli eventi sono su
http://www.spettacolidimistero.it/
In particolare, non mancate a Verona alla presentazione di "Spose, cadaveri e misteri":
http://www.cittadiverona.it/eventi/scheda7318/convegni-seminari/il-mistero-della-sposa-cadavere--halloween-a-verona.html
http://www.spettacolidimistero.it/
In particolare, non mancate a Verona alla presentazione di "Spose, cadaveri e misteri":
http://www.cittadiverona.it/eventi/scheda7318/convegni-seminari/il-mistero-della-sposa-cadavere--halloween-a-verona.html
mercoledì 20 luglio 2011
Denunciato marito “vampiro” in India
19 luglio 2011 19:05
Denunciato marito “vampiro” in India
A volte, nel mondo, accadono cose che sembrano siano uscite dai libri o dai film horror, e questo ce ne può dare conferma una giovane donna di 22 anni, residente nello stato indiano del Madhya Pradesh, la quale ha ultimamente denunciato il marito per un fatto insolito e che lascia sbigottiti.
La donna nel 2007 ha sposato un agricoltore che pochi mesi dopo le nozze ha quotidianamente bevuto il suo sangue per circa tre anni.
La donna ha raccontato al" The Times of India" che l'uomo aspirava il sangue della moglie con una siringa e dopo averlo versato in un bicchiere lo beveva, e ha portato avanti questo rituale anche quando la donna era incinta del loro primogenito.
Una volta nato il bambino, la donna si è ribellata, visto che cominciava a risentirne anche la salute.
L'uomo aveva minacciato la consorte di non riferirlo a nessuno altrimenti ci sarebbero state serie conseguenze, ma lei non ce l'ha fatta più e dopo essersi rifugiata dai parenti ha avuto il coraggio di denunciare il marito vampiro.
http://www.news-24h.it/2011/07/denunciato-marito-vampiro-in-india/
Denunciato marito “vampiro” in India
A volte, nel mondo, accadono cose che sembrano siano uscite dai libri o dai film horror, e questo ce ne può dare conferma una giovane donna di 22 anni, residente nello stato indiano del Madhya Pradesh, la quale ha ultimamente denunciato il marito per un fatto insolito e che lascia sbigottiti.
La donna nel 2007 ha sposato un agricoltore che pochi mesi dopo le nozze ha quotidianamente bevuto il suo sangue per circa tre anni.
La donna ha raccontato al" The Times of India" che l'uomo aspirava il sangue della moglie con una siringa e dopo averlo versato in un bicchiere lo beveva, e ha portato avanti questo rituale anche quando la donna era incinta del loro primogenito.
Una volta nato il bambino, la donna si è ribellata, visto che cominciava a risentirne anche la salute.
L'uomo aveva minacciato la consorte di non riferirlo a nessuno altrimenti ci sarebbero state serie conseguenze, ma lei non ce l'ha fatta più e dopo essersi rifugiata dai parenti ha avuto il coraggio di denunciare il marito vampiro.
http://www.news-24h.it/2011/07/denunciato-marito-vampiro-in-india/
martedì 26 ottobre 2010
Il vampiro è nato donna? Conversazione a Ferrara
COMUNE DI FERRARA
CENTRO ETNOGRAFICO FERRARESE
IL VAMPIRO È NATO DONNA?
I non morti e le vamp dalla tradizione popolare alla letteratura di genere,
alle mode mediatiche.
Conversazione
alla Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara
28 ottobre 20010
COMUNICATO STAMPA
Halloween è alle porte e una chiassosa schiera di morti redivivi, di zombie e di vampiri dal canino ipertrofico invaderà le strade americane e pure le scuole e le discoteche italiane. Merito o colpa, a seconda dei punti di vista, della globalizzazione mediatica. In ogni caso i vampiri sono tornati di gran moda, le seducenti vampire da oltre un secolo giù di moda non sono mai andate. Forse perché il vampiro è nato donna?
Confrontando tradizioni popolari, recenti scoperte archeologiche, invenzioni letterarie e cinematografiche, e altri linguaggi popolari come illustrazioni e fumetti, Roberto Roda del Centro Etnografico intratterrà il pubblico sul fascino della donna vampira, giovedì 28 ottobre alle ore 16.30 a Ferrara presso la sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, in via Scienze 17, nell’ambito delle conversazioni etno-antropologiche del ciclo IL PRESENTE REMOTO.
Gli adolescenti e le giovano generazioni occidentali stravedono oggi per i vampiri letterari e cinematografici della saga di Twilight e le librerie presentano interi scaffali dedicate alle storie di nuovi e insoliti vampiri che l’industria del libro sforna ormai a getto indiavolato. I vampiri sono tornati in gran spolvero, incassano al botteghino e nelle librerie. Spesso lasciano anche buone prove di sè come nei romanzi di Anne Rice, o ne La città senza tempo di Enrique Moriel.
Sebbene le creature redivive e succhiasangue appartengono alle tradizioni leggendarie di differenti comunità umane, per tutti il Signore indiscusso dei vampiri rimane sempre lui, Dracula, che in realtà non appartiene a nessuna tradizione etnica essendo una riuscita invenzione letteraria della fine dell’Ottocento, che poi il cinema del Novecento ha trasformato in una icona popolare. Con Dracula, il vampiro si è ritrovato ad indossare gli abiti maschili del tombeur de femmes, di dandy della belle époque e la terra dei vampiri per antonomasia è diventata la Transilvania. Eppure le figure che nelle società antiche hanno caratteristiche vampiresche sono, di norma, figure femminili e persino uno dei più affascinanti vampiri del soprannaturale ottocentesco nasce donna: è Carmilla, l’inquietante creatura scaturita nel 1872 dalla fantasia di Sheridan Le Fanu, e poi diventata madre di una pletora di successive vampire dell’iconicità mass-mediatica.
Carmilla tuttavia non è transilvanica, ma di una regione europea non lontana dall’Italia, la Stiria, divisa fra Austria e Slovenia. Ed ecco allora che nel grande gioco dell’immaginario si aprono nuove strade che portano all’indietro verso la storica alchimista slovena Barbara di Celje, in avanti verso gli Stati Uniti e verso l’industria di Hollywood dove Theda Bara, star del muto, traformerà a partire dal 1915 la vampira in “Vamp”. La vamp di celluloide, la vampira metaforica distruttrice di maschi, abbandonerà così i lunghi canini per indossare gli abiti attillati e scollati della femme fatale, della dark lady idolatrata dal cinema noir e dalla letteratura poliziesca hard boiled resa celebre da Cain, Hammett, Chandler e Spillane. Ma Carmilla ha il merito di essere pure madrina dell’erotismo pop e psichedelico della cinematografia visionaria anni ‘60 e ‘70, quella firmata dalla Hammer Film e da registi come l’ispanico Jesus Franco e il transalpino Jean Rollin, che rivoluzionarono il genere. Persino sono debitrici a Carmilla le sexy succhiasangue dei fumetti sexy-horror, come Zora la vampira creata nel 1972 dallo scrittore Giuseppe Pederiali.
E proprio sul fumetto chiuderà la conversazione presentando un ospite d’eccezione, un superlativo disegnatore di fumetti (e di vampire): Nicola Mari.
L’ospite: Nicola Mari
Ferrarese ormai consacratosi a livello internazionale, Mari è oggi punta di diamante degli illustratori di Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo, prodotto dalla casa editrice Sergio Bonelli che da otre 20 anni rappresenta un fenomeno assolutamente unico della letteratura disegnata italiana.
Mari è diventato disegnatore professionista di fumetti alla fine degli anni ottanta dopo aver terminato gli studi artistici presso l’istituto Dosso Dossi di Ferrara. Il segno di Mari è facilmente riconoscibile, essenziale, moderno, a volte quasi geometrico, prevalentemente drammatico. Insieme a Germano Bonazzi, Roberto Zaghi e altri è partecipe di quel gruppo di autori che dai primi anni novanta hanno saputo imporre il nome di Ferrara all’attenzione dell’universo delle nuvole parlanti italiane, al punto da definire, idealmente, quella che in ambito editoriale nazionale viene oggi chiamata, e con ragione, “Scuola ferrarese del fumetto”
Al termine dell’incontro Nicola Mari sarà a disposizione del pubblico per dare spettacolo col suo disegno e per realizzare e firmare schizzi autografi.
Ferrara, 25 ottobre 2010.
CENTRO ETNOGRAFICO FERRARESE
IL VAMPIRO È NATO DONNA?
I non morti e le vamp dalla tradizione popolare alla letteratura di genere,
alle mode mediatiche.
Conversazione
alla Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara
28 ottobre 20010
COMUNICATO STAMPA
Halloween è alle porte e una chiassosa schiera di morti redivivi, di zombie e di vampiri dal canino ipertrofico invaderà le strade americane e pure le scuole e le discoteche italiane. Merito o colpa, a seconda dei punti di vista, della globalizzazione mediatica. In ogni caso i vampiri sono tornati di gran moda, le seducenti vampire da oltre un secolo giù di moda non sono mai andate. Forse perché il vampiro è nato donna?
Confrontando tradizioni popolari, recenti scoperte archeologiche, invenzioni letterarie e cinematografiche, e altri linguaggi popolari come illustrazioni e fumetti, Roberto Roda del Centro Etnografico intratterrà il pubblico sul fascino della donna vampira, giovedì 28 ottobre alle ore 16.30 a Ferrara presso la sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, in via Scienze 17, nell’ambito delle conversazioni etno-antropologiche del ciclo IL PRESENTE REMOTO.
Gli adolescenti e le giovano generazioni occidentali stravedono oggi per i vampiri letterari e cinematografici della saga di Twilight e le librerie presentano interi scaffali dedicate alle storie di nuovi e insoliti vampiri che l’industria del libro sforna ormai a getto indiavolato. I vampiri sono tornati in gran spolvero, incassano al botteghino e nelle librerie. Spesso lasciano anche buone prove di sè come nei romanzi di Anne Rice, o ne La città senza tempo di Enrique Moriel.
Sebbene le creature redivive e succhiasangue appartengono alle tradizioni leggendarie di differenti comunità umane, per tutti il Signore indiscusso dei vampiri rimane sempre lui, Dracula, che in realtà non appartiene a nessuna tradizione etnica essendo una riuscita invenzione letteraria della fine dell’Ottocento, che poi il cinema del Novecento ha trasformato in una icona popolare. Con Dracula, il vampiro si è ritrovato ad indossare gli abiti maschili del tombeur de femmes, di dandy della belle époque e la terra dei vampiri per antonomasia è diventata la Transilvania. Eppure le figure che nelle società antiche hanno caratteristiche vampiresche sono, di norma, figure femminili e persino uno dei più affascinanti vampiri del soprannaturale ottocentesco nasce donna: è Carmilla, l’inquietante creatura scaturita nel 1872 dalla fantasia di Sheridan Le Fanu, e poi diventata madre di una pletora di successive vampire dell’iconicità mass-mediatica.
Carmilla tuttavia non è transilvanica, ma di una regione europea non lontana dall’Italia, la Stiria, divisa fra Austria e Slovenia. Ed ecco allora che nel grande gioco dell’immaginario si aprono nuove strade che portano all’indietro verso la storica alchimista slovena Barbara di Celje, in avanti verso gli Stati Uniti e verso l’industria di Hollywood dove Theda Bara, star del muto, traformerà a partire dal 1915 la vampira in “Vamp”. La vamp di celluloide, la vampira metaforica distruttrice di maschi, abbandonerà così i lunghi canini per indossare gli abiti attillati e scollati della femme fatale, della dark lady idolatrata dal cinema noir e dalla letteratura poliziesca hard boiled resa celebre da Cain, Hammett, Chandler e Spillane. Ma Carmilla ha il merito di essere pure madrina dell’erotismo pop e psichedelico della cinematografia visionaria anni ‘60 e ‘70, quella firmata dalla Hammer Film e da registi come l’ispanico Jesus Franco e il transalpino Jean Rollin, che rivoluzionarono il genere. Persino sono debitrici a Carmilla le sexy succhiasangue dei fumetti sexy-horror, come Zora la vampira creata nel 1972 dallo scrittore Giuseppe Pederiali.
E proprio sul fumetto chiuderà la conversazione presentando un ospite d’eccezione, un superlativo disegnatore di fumetti (e di vampire): Nicola Mari.
L’ospite: Nicola Mari
Ferrarese ormai consacratosi a livello internazionale, Mari è oggi punta di diamante degli illustratori di Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo, prodotto dalla casa editrice Sergio Bonelli che da otre 20 anni rappresenta un fenomeno assolutamente unico della letteratura disegnata italiana.
Mari è diventato disegnatore professionista di fumetti alla fine degli anni ottanta dopo aver terminato gli studi artistici presso l’istituto Dosso Dossi di Ferrara. Il segno di Mari è facilmente riconoscibile, essenziale, moderno, a volte quasi geometrico, prevalentemente drammatico. Insieme a Germano Bonazzi, Roberto Zaghi e altri è partecipe di quel gruppo di autori che dai primi anni novanta hanno saputo imporre il nome di Ferrara all’attenzione dell’universo delle nuvole parlanti italiane, al punto da definire, idealmente, quella che in ambito editoriale nazionale viene oggi chiamata, e con ragione, “Scuola ferrarese del fumetto”
Al termine dell’incontro Nicola Mari sarà a disposizione del pubblico per dare spettacolo col suo disegno e per realizzare e firmare schizzi autografi.
Ferrara, 25 ottobre 2010.
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