mercoledì 16 settembre 2015

Maxi siluro nel lago di Mantova


Questa mattina durante un normale servizio di ispezione nell’area del parco periurbano di Mantova due Guardie Ecologiche Volontarie del Parco  del Mincio hanno avvistato l’enorme sagoma di un siluro adagiato sulla riva del lago. Era stato pescato forse un paio di giorni prima e abbandonato in un tratto della riva sinistra del lago di Mezzo. Le GEV hanno allertato la ditta con la quale il Parco del Mincio è convenzionato per la rimozione delle carcasse: lungo circa un metro e 70 cm., il pesce occupava in diagonale tutto lo spazio del cassone del furgone. Era stato probabilmente pescato di notte, quando inizia a nutrirsi e frequentare le zone in prossimità delle rive.


Il Parco ricorda che il siluro silurus glanis non è un pesce autoctono dei nostri specchi d’acqua ed è una specie che da adulta, non avendo competitori nella catena alimentare, si afferma ai danni delle specie più piccole, di cui è un grande predatore. In media la quantità di cibo quotidianamente ingerita è di circa il 3% del perso. Per questo il regolamento di pesca della Provincia prevede il divieto, per chi ne pesca un’esemplare di qualsiasi dimensione, reimmetterlo in acqua. In caso ci si imbatta in una carcassa di siluro si può avvisare l’ente Parco (al mattino, dal lunedì al venerdì 0376 391550) che si organizzerà per la rimozione.

(comunicato stampa e foto del Parco del Mincio)

giovedì 27 novembre 2014

Salizzole, i cacciatori di fantasmi raccontano le indagini


L'Arena
 giovedì 27 novembre 2014

SALIZZOLE
I «cacciatori»
di fantasmi
raccontano
le loro indagini

I lavori di restauro in corso al castello di Salizzole «risvegliano» i fantasmi. L'appuntamento per gli appassionati del mistero, e con le presunte entità che popolano il maniero del paese, è previsto per domani sera, alle ore 20.30, nella sala civica della fortezza medioevale. Il gruppo «Ghost hunters» di Verona presenterà gli esiti delle nuove indagini e rilevazioni compiute nel corso dell'anno all'interno del castello divenuto di proprietà comunale negli anni Ottanta. 
Dalle precedenti ricerche e dall'analisi delle registrazioni sonore eseguite dagli «acchiappafantasmi» veronesi erano emerse presunte voci, grida e rumori. Tutti fenomeni che farebbero supporre la presenza all'interno della fortezza, abitata da Donna Verde madre di Cangrande della Scala, di anime maschili e femminili vissute in diverse epoche storiche che vanno dal Medioevo sino al Novecento. Fenomeni interessanti che hanno portato il gruppo veronese ad effettuare ! ulteriori approfondimenti tra le stanze del maniero. Ora gli «acchiappafantasmi» sveleranno altri particolari e curiosità emersi dalle ricerche offrendo anche la possibilità di partecipare a un'esperienza di rilevazione tra le mura del castello utilizzando attrezzature altamente specializzate. L.M.