martedì 26 ottobre 2010

Il vampiro è nato donna? Conversazione a Ferrara

COMUNE DI FERRARA
CENTRO ETNOGRAFICO FERRARESE

IL VAMPIRO È NATO DONNA?
I non morti e le vamp dalla tradizione popolare alla letteratura di genere,
alle mode mediatiche.

Conversazione
alla Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara
28 ottobre 20010


COMUNICATO STAMPA


Halloween è alle porte e una chiassosa schiera di morti redivivi, di zombie e di vampiri dal canino ipertrofico invaderà le strade americane e pure le scuole e le discoteche italiane. Merito o colpa, a seconda dei punti di vista, della globalizzazione mediatica. In ogni caso i vampiri sono tornati di gran moda, le seducenti vampire da oltre un secolo giù di moda non sono mai andate. Forse perché il vampiro è nato donna?

Confrontando tradizioni popolari, recenti scoperte archeologiche, invenzioni letterarie e cinematografiche, e altri linguaggi popolari come illustrazioni e fumetti, Roberto Roda del Centro Etnografico intratterrà il pubblico sul fascino della donna vampira, giovedì 28 ottobre alle ore 16.30 a Ferrara presso la sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, in via Scienze 17, nell’ambito delle conversazioni etno-antropologiche del ciclo IL PRESENTE REMOTO.

Gli adolescenti e le giovano generazioni occidentali stravedono oggi per i vampiri letterari e cinematografici della saga di Twilight e le librerie presentano interi scaffali dedicate alle storie di nuovi e insoliti vampiri che l’industria del libro sforna ormai a getto indiavolato. I vampiri sono tornati in gran spolvero, incassano al botteghino e nelle librerie. Spesso lasciano anche buone prove di sè come nei romanzi di Anne Rice, o ne La città senza tempo di Enrique Moriel.
Sebbene le creature redivive e succhiasangue appartengono alle tradizioni leggendarie di differenti comunità umane, per tutti il Signore indiscusso dei vampiri rimane sempre lui, Dracula, che in realtà non appartiene a nessuna tradizione etnica essendo una riuscita invenzione letteraria della fine dell’Ottocento, che poi il cinema del Novecento ha trasformato in una icona popolare. Con Dracula, il vampiro si è ritrovato ad indossare gli abiti maschili del tombeur de femmes, di dandy della belle époque e la terra dei vampiri per antonomasia è diventata la Transilvania. Eppure le figure che nelle società antiche hanno caratteristiche vampiresche sono, di norma, figure femminili e persino uno dei più affascinanti vampiri del soprannaturale ottocentesco nasce donna: è Carmilla, l’inquietante creatura scaturita nel 1872 dalla fantasia di Sheridan Le Fanu, e poi diventata madre di una pletora di successive vampire dell’iconicità mass-mediatica.
Carmilla tuttavia non è transilvanica, ma di una regione europea non lontana dall’Italia, la Stiria, divisa fra Austria e Slovenia. Ed ecco allora che nel grande gioco dell’immaginario si aprono nuove strade che portano all’indietro verso la storica alchimista slovena Barbara di Celje, in avanti verso gli Stati Uniti e verso l’industria di Hollywood dove Theda Bara, star del muto, traformerà a partire dal 1915 la vampira in “Vamp”. La vamp di celluloide, la vampira metaforica distruttrice di maschi, abbandonerà così i lunghi canini per indossare gli abiti attillati e scollati della femme fatale, della dark lady idolatrata dal cinema noir e dalla letteratura poliziesca hard boiled resa celebre da Cain, Hammett, Chandler e Spillane. Ma Carmilla ha il merito di essere pure madrina dell’erotismo pop e psichedelico della cinematografia visionaria anni ‘60 e ‘70, quella firmata dalla Hammer Film e da registi come l’ispanico Jesus Franco e il transalpino Jean Rollin, che rivoluzionarono il genere. Persino sono debitrici a Carmilla le sexy succhiasangue dei fumetti sexy-horror, come Zora la vampira creata nel 1972 dallo scrittore Giuseppe Pederiali.
E proprio sul fumetto chiuderà la conversazione presentando un ospite d’eccezione, un superlativo disegnatore di fumetti (e di vampire): Nicola Mari.

L’ospite: Nicola Mari
Ferrarese ormai consacratosi a livello internazionale, Mari è oggi punta di diamante degli illustratori di Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo, prodotto dalla casa editrice Sergio Bonelli che da otre 20 anni rappresenta un fenomeno assolutamente unico della letteratura disegnata italiana.
Mari è diventato disegnatore professionista di fumetti alla fine degli anni ottanta dopo aver terminato gli studi artistici presso l’istituto Dosso Dossi di Ferrara. Il segno di Mari è facilmente riconoscibile, essenziale, moderno, a volte quasi geometrico, prevalentemente drammatico. Insieme a Germano Bonazzi, Roberto Zaghi e altri è partecipe di quel gruppo di autori che dai primi anni novanta hanno saputo imporre il nome di Ferrara all’attenzione dell’universo delle nuvole parlanti italiane, al punto da definire, idealmente, quella che in ambito editoriale nazionale viene oggi chiamata, e con ragione, “Scuola ferrarese del fumetto”

Al termine dell’incontro Nicola Mari sarà a disposizione del pubblico per dare spettacolo col suo disegno e per realizzare e firmare schizzi autografi.

Ferrara, 25 ottobre 2010.

La leggenda di Legnago

Secondo una leggenda, "Lematho", partito dalla Grecia transitò per questi luoghi dopo aver seguito il percorso del fiume Adige. Una volta giunto a Legnago si fermò ad ammirare le campagne fertili e ad assaporare l'aria salubre: fu proprio lui a battezzare il territorio come "Lemniacum", ovvero Legnago, come riportato nei primi scritti relativi a questo paese.

(L'Arena di Verona, 26 ottobre 2010)

lunedì 25 ottobre 2010

Una bufala sul latte

Latte di… bufala - 25/10/2010 da webnews.it


Nei giorni scorsi ricevemmo la prima segnalazione, e la sensazione fu immediata ed istintiva: si tratta di una bufala. Le prime ricerche online non sembravano però dare risultati apprezzabili, il che altro non significava se non il fatto di trovarsi di fronte ad una bufala non troppo vecchia o quantomeno non ancora smascherata. Nella giornata di oggi il Corriere della Sera ha però offerto il proprio contributo in merito, sbugiardando definitivamente la bufala del latte bollito e dei numeri che è possibile leggere sul fondo al cartoccio.

La bufala (termine forse improprio, se si tratta di qualcosa legato al latte) è arrivata a migliaia di utenti in uno dei classici passaparola via mail nei quali le notizie prendono vie incontrollate e, facendo leva sulla curiosità dell’informazione passata, si moltiplicano a colpi di “inoltra”. Secondo quanto riportato nella mail, il fondo di tutti i cartocci del latte contiene una sigla identificativa composta dai numeri “1 2 3 4 5″: in taluni casi uno di questi numeri potrebbe non essere stampato, oppure potrebbero essere presenti in serie tutti e cinque. Il teorema indicato nella mail è quello per cui tale codice servirebbe per segnalare il numero di volte in cui il latte è stato trattato con bollitura ed in seguito rimesso sul mercato nonostante il superamento della data di scadenza.

Tutti i cartocci del latte hanno il codice "12345" impresso sul fondo della confezione
La forza della bufala in questione è nel fatto che il codice risulta effettivamente presente sui cartocci del latte (provare per credere), ma il suo significato è perlopiù sconosciuto. In questo vuoto informativo si inserisce una mail virale dai contenuti fasulli e dalle accuse tendenziose: la presenza del codice e l’eventuale assenza di uno dei cinque numeri significa che si è di fronte a latte ribollito più volte e pertanto privo di qualità.

La risposta giunge, grazie al Corriere, direttamente dal gruppo Tetrapak: «si tratta di numeri utili per la rintracciabilità del materiale di imballaggio e non hanno niente a che vedere con l’alimento confezionato. Questi allarmi infondati, rischiano di minare la fiducia dei consumatori in un alimento come il latte del tutto sano ed essenziale».

La bufala è smascherata. L’occasione è buona per perpetrare due consigli differenti. Il primo è di Andrea Ghiselli, dell’Istituto di ricerca per gli alimenti e la nutrizione: il latte fa bene poichè ricco di calcio e vitamina B, dunque anche in età adulta bisognerebbe berne almeno un paio di bicchieri al giorno. Il secondo consiglio è invece il nostro: meglio evitare l’inoltro di email di questo tipo perchè, invece di fare utile comunicazione nei confronti dei propri conoscenti, si rischia di coinvolgerli in malainformazione, truffe o bufale di ogni tipo.

http://www.webnews.it/2010/10/25/latte-di-bufala/

domenica 24 ottobre 2010

Notte di Ognissanti. Melissa, il fantasma dell'A4











Nella notte del 29 dicembre 1999, in quattro autostrade altrettanti automobilisti furono partecipi, tanto reciprocamente distanti quanto inconsapevoli, di un evento sconvolgente: tutti investirono - o rischiarono di investire - la stessa ragazza, che in tre casi si rivelò essere una visione. Da lì sarebbe nato il caso di Melissa, il fantasma dell'A4, sapientemente raccolto e veicolato da Danilo Arona, maestro del brivido.

Il Consorzio Proloco Valpolicella, Excellence Club e la Libreria il Minotauro,
in collaborazione con Associazione Il Corsaro Nero, Comitato Salgariano Valpolicella, Premio di Letteratura Avventurosa "Emilio Salgari", Associazione Il Lupo della Steppa, Delmiglio Editore e Cantina Salgari F.lli
sono lieti di invitarvi al tradizionale appuntamento di lettura di Ognisssanti
domenica 31 ottobre 2010 alle ore 17.30 presso la Libreria il Minotauro a Verona.

L’evento rientra nel cartellone regionale Veneto Spettacoli di Mistero.

Gli attori David Conati ed Elisa Cordioli interpreteranno dei racconti fantastici inediti ambientati nel Veneto, opera di autori di tutta Italia, molti dei quali presenti, che si confronteranno sulla vicenda presso la libreria Il Minotauro.
Una raccolta dei racconti sarà disponibile in libreria ad opera di Delmiglio Editore, con introduzione di Danilo Arona.

Al Termine verranno distribuiti dolcetti e offerta una degustazione Vini Valpolicella a cura della Cantina Salgari F.lli

Gli autori dei racconti:
(in ordine alfabetico)

Maria Silvia Avanzato
Roberto Bonadimanti
Daniele Bonfanti
Giuliana Borghesani
Rosa Tiziana Bruno
Riccardo Coltri
Gaia Conventi
Simona Cremonini
Emanuele Delmiglio
Federico Fuggini
Antonella Iannò
Maria Giovanna Luini
Rosanna Massa
Andrea Mucciolo
Vittorio Rioda
Sonia Salgari

Ingresso gratuito
Non accessibile ai portatori di handicap

Per informazioni:
Consorzio Pro Loco Valpolicella
info@valpolicellaweb.it - tel./fax +39 045 7701920

Excellence Club
club@excellencebook.it – tel. +39 045 8781118

sabato 16 ottobre 2010

Il finto caso umano smascherato dalle Iene

da La Voce di Mantova, quotidiano, 15 ottobre 2010




Sale in auto con la spesa e trova un bandito

da L'Arena, il giornale di Verona
Domenica 26 Settembre 2010 PROVINCIA Pagina 33

SONA. Panico alle 13.30 davanti alla Grande Mela. La signora tenta la fuga per due volte, ma il suo aggressore non demorde e le ordina di non gridare e stare ferma
Sale in auto con la spesa e trova un bandito
La donna minacciata in pieno giorno con una pistola caricata a salve Chiede aiuto urlando, arrivano i vigilantes e bloccano il rapinatore


Esce dal supermercato, sale in auto e viene minacciata con una pistola da un uomo. Sono stati momenti di terrore quelli vissuti da una donna di 35 anni di Sona a La Grande Mela.
Erano le 13.30. Lei era appena uscita dal supermercato Rossetto che si trova al piano superiore del centro commerciale. Stava sistemando i sacchetti della spesa all'interno del portabagagli della propria auto, una Bmw, posteggiata al parcheggio esterno de La Grande Mela. Quando è salita a bordo, pronta per ripartire avendo già inserito la retromarcia, si è trovata in macchina sul lato passeggero uno sconosciuto. Non è difficile immaginare lo sconcerto della donna quando l'uomo ha iniziato a minacciarla ordinandole di non muoversi e di non fiatare.
Il bandito le ha mostrato una pistola che aveva sotto la! giacca. Presa dal panico, la donna, invece, di rimanere immobile ed eseguire gli ordini dell'aggressore, d'istinto è uscita dall'auto e, terrorizzata a cominciato a urlare e a chiedere disperatamente aiuto, nella speranza che le sue grida attirassero l'attenzione di qualcuno. Ma nessuno era lì per intervenire. Sorpreso dalla reazione della donna, l'aggressore è uscito a sua volta dalla Bmw. Le chiavi dell'auto erano rimaste a bordo. Forse anche per questo motivo la signora, sempre più spaventata, ma senza perdersi d'animo, è ritornata in macchina, sperando di approfittare del fatto che l'uomo non era più nell'abitacolo.

Si è seduta al posto di guida e ha cercato di mettere in moto l'auto per ripartire e sottrarsi al suo aggressore una volta per tutte. Il tentativo della signora è stato però inutile. L'uomo non si è lasciato sorprendere e con uno scatto è ritornato sui suoi passi ed è riuscito a risalire in aut! o a fianco alla donna. I due si sono ritrovati a rivivere la s! cena iniziale. L'uomo ha ripreso a minacciare con la pistola la vittima intimandole di non muoversi più e di non fiatare. La donna ha tentato nuovamente la fuga, questa volta però ricordandosi di prendere con sé le chiavi della macchina. Allontanandosi dalla vettura la donna ha ripreso a urlare a squarciagola, stavolta con più fortuna. Le sue grida hanno attirato l'attenzione di alcuni passanti che hanno allertato gli addetti alla sicurezza del centro commerciale che sono riusciti a raggiungere e bloccare l'aggressore.
Sono poi intervenuti i carabinieri di Sommacampagna, che hanno messo le manette e identificato l'uomo, noto alle forze dell'ordine. È Giuseppe Bollara, 47 anni, di San Martino Buon Albergo ma originario di Agrigento, con precedenti per ricettazione, furto, rapina, truffa, violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Portato in caserma, Bollara, che aveva effettivamente con sé una pistola a salve, ha spiegato ai militari che la s! ua intenzione era „solo‰ quella di chiedere alla donna di cambiare alcune banconote. È stato trasferito al carcere di Montorio. È accusato di tentata rapina.

Strane luci nel cielo di Persichello

da La Provincia di Cremona, quotidiano, 27 settembre 2010