martedì 31 luglio 2012

Leggende e fiabe, il Garda di Cremonini


Brescia Oggi del 25 luglio 2012 sulle due presentazioni della settimana scorsa




COLOMBARE E SALÒ. Doppio appuntamento 
Leggende e fiabe 
il Garda di Cremonini


Stasera al Primadonna Cafè, in via Todeschino 11, a Colombare di Sirmione, e sabato 28 alla Spiaggia Arcangeli di Salò la scrittrice Simona Cremonini presenterà il saggio «Leggende, curiosità e misteri del Lago di Garda» e l'antologia «Racconti fantastici del Garda», pubblicati entrambi per le edizioni «PresentArtSì».
«Leggende, curiosità e misteri del Lago di Garda» è una originale guida turistica ai luoghi misteriosi intorno al Benaco, con storie di streghe e maghi, toponomastiche curiose, fiabe antiche e leggende metropolitane, mostri di vario tipo, città fantasma sommerse, spiriti e fantasmi, folletti, fate e anguane appartenenti alla tradizione del lago, che vengono ripresi e recuperati dall´autrice portando il lettore intorno alle località che nel tempo li hanno ospitati e visti in azione. Insomma, un mix tra i racconti della nonna e la cronaca immaginaria. 
Sempre sullo sfondo mozzafiato del lago, na! rrativa e leggenda si incontrano nei «Racconti fantastici del Garda», tredici storie che pescano dalla tradizione del genere fantastico, in tutte le sue accezioni, e dall'immenso patrimonio di storie del bacino d'acqua già narrato da Dante Alighieri e Franz Kafka. 
Anche qui gli ambienti sono popolati da anguane, fate, silfidi, creature oscure, gatti neri, insetti impazziti, streghe, fantasmi, vampiri e umani sopravvissuti alla catastrofe nucleare, fatti misteriosi dal colore alieno, per far trasparire o rivelare sfumature inedite e inaspettate del lago e della natura umana.
L'appuntamento a Colombare è alle ore 18, a Salò è alle 20. 

I madonnari e le loro interpretazioni fantastiche

La Voce di Mantova, 31 luglio 2012


venerdì 27 luglio 2012

Acque calde e termali, le origini


L'Arena
venerdì 27 luglio 2012

Acqua calda? Tutto merito delle faglie



Il termalismo, inteso non come risorsa turistica ma come fenomeno geologico, è diffuso nel Veronese ed è distribuito con una certa regolarità in senso latitudinale. Troviamo infatti sorgenti termali a Sirmione (nel Bresciano, ma per pochi chilometri), a Colà di Lazise, a Santa Lucia di Pescantina, a Caldiero. Da ovest ad est diminuisce la temperatura dell´acqua alla sorgente: dai 67 gradi di Sirmione ai 27 di Caldiero passando per i 43 di Santa Lucia.
L´origine del fenomeno sta nella struttura tettonica del nostro territorio e nella presenza di faglie, cioè di spaccature sotterranee della crosta terrestre, distribuite «a ventaglio» da nord verso sud: dalla faglia che ha dato origine alla fossa benacense e al monte Baldo sino alle numerose faglie che hanno determinato la fratturazione del territorio lessinico in diverse valli. Ai lati, due faglie ancora più grandi: quella delle Giudicarie (ad ovest del Garda) e la Schio-Vicenza che, a sua volta, si innesta nella grande linea di frattura della Valsugana. Complessità morfologica e instabilità sismica caratterizzano territori come questi. La coscienza della sismicità del territorio e la presenza ben nota di acque termali come quelle di Caldiero - che vennero sfruttate già in epoca romana tanto che il nome Caldiero deriva appunto dal latino Calidarium - ha dato origine nel corso dei secoli a quella che oggi potremmo chiamare una «leggenda metropolitana». Infatti si è creduto, e molti ancora credono, complici anche i versi di una poesia di Berto Barbarani, che Verona sorga ai piedi di un vulcano e che questo vulcano sia il Baldo. Niente di più sbagliato. Le faglie presenti nel nostro territorio consentono al magma di avvicinarsi alla superficie e questo contribuisce, in determinati punti e solo in quelli, a scaldare e arricchire chimicamente le acque presenti nelle falde. Il problema, semmai, è lo sfruttamento idrico. L´acqua delle terme non viene, come il magma, dalle viscere della terra, ma dalle falde, che devono essere costantemente monitorate. EU.CIP.

Tavine e le ninfe del Garda, a Salò



Un incontro con Simona Cremonini e i suoi libri


Chi era la splendida Tavine, oggi ancora celebrata vicino a Salò con una fonte omonima? Quali altre ninfe popolavano la Valtenesi e il lago di Garda? E gli dèi erano loro indifferenti?
Se ne parla sabato 28 luglio a Salò, in occasione della festa itinerante in Valtenesi organizzata da Iridea33 per celebrare la Festa del Raccolto "Lughnasad", nell'incontro "Tavine e le ninfe nelle leggende del lago". A condurlo sarà la giornalista Simona Cremonini, autrice di "Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda" e "(I) racconti fantastici del Garda". Due libri, uno di saggistica e uno di racconti, editi negli scorsi mesi da PresentARTsì, in cui ha ripercorso le storie su questi e altri temi misteriosi e fantastici riguardanti il lago di Garda.
L'incontro si svolgerà a partire dalle 20,33 presso la Spiaggia Arcangeli, (zona Via Pietro da Salò, cantiere navale Arcangeli tra il ristorante La Vela e La Sirena).
Ingresso gratuito.

questo è il programma completo della manifestazione:


Per info sull'incontro con Simona Cremonini:
info@leggendedelgarda.com
339-5864651
twitter @leggende

Segni degli zingari, la leggenda a Sabbioneta

Puntuali come ogni estate, tornano i segni degli zingari... stavolta a Sabbioneta (Mantova).
Per chi non li conoscesse, linko un mio articolo su LaTelaNera.com:
http://www.latelanera.com/leggendemetropolitane/leggendemetropolitane.asp?id=35



La Gazzetta di Mantova, 27 luglio 2012

mercoledì 25 luglio 2012

Un nido d'api sotto il ponte

L'Arena
giovedì 19 luglio 2012




VALEGGIO. Intervento a pochi metri dalla pista ciclabile per evitare attacchi di sciami ai ciclisti

Le api fanno un nido sotto il ponte
Recuperato a sette metri di altezza

L´agricoltore Venturelli sale su un´impalcatura e deve segare un ramo Operazione rischiosa

È servita un´impalcatura e molta attenzione per recuperare un nido d´api situato a pochi metri dalla ciclabile, vicino al ponte visconteo a Borghetto. Così, Giacomo Venturelli, un agricoltore con la passione per l´apicoltura che viene spesso interpellato quando ci sono nidi d´api in paese, quando è stato avvertito da Mario Menegotti, un vicino che di professione fa il pastaio, s´è recato subito sul posto. «Ho visto questo nido», afferma Venturelli, 70 anni, «a sette metri d´altezza e disposto non in un incrocio di rami, ma lungo uno solo di essi. Bisognava salvarlo prima che magari un acquazzone lo facesse cadere a terra. Menegotti ha realizzato l´impalcatura ed io sono salito senza disporre di fumo, ma poi sono sceso a procurarmelo perché le api che solitamente non sono aggressive, questa volta lo erano, forse perché abituate alla tranquillità del bosco». Venturelli è poi risalito e con precauzione ha segato il ramo su cui era appoggiato il nido, facendolo scendere dolcemente a terra, per ricoverarlo in un´arnia che ha avuto bisogno di un´alzatina per contenerlo tutto.
 

venerdì 20 luglio 2012

Prosegue il tour dei misteri del Garda per l'estate 2012


L'autrice Simona Cremonini presenta i due libri su leggende e storie magiche del lago



Prosegue nelle prossime settimane il "tour dei misteri del lago di Garda" dell'autrice Simona Cremonini, che ha recentemente pubblicato con l'editrice PresentARTsì il saggio "Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda" e l'antologia personale di racconti "(I) racconti fantastici del Garda".

Editor e giornalista di professione, appassionata di letteratura fantastica e misteri, con il suo lavoro Simona Cremonini ha raccolto le storie su questi temi riguardanti il lago di Garda e ne ha fatto oggetto di una vera e propria "guida" con cui anche i lettori possono ripercorrere in tappe i misteri del lago, nonché della propria produzione letteraria.

Gli appuntamenti con i libri e l'autrice iniziati dal mese di giugno proseguiranno con questo calendario:

- Mercoledì 25 luglio ore 19,00
Aperitivo/Incontro con l’autrice Simona Cremonini e i libri “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda” e “(I) racconti fantastici del Garda”
al Primadonna Cafè - Via Todeschino 11 - Colombare di Sirmione

- Sabato 28 luglio ore 20,00
Appuntamento a Salò con "Tavine e le ninfe nelle leggende del lago",
incontro con Simona Cremonini presso la Spiaggia Arcangeli
in occasione della festa itinerante in Valtenesi organizzata da Iridea33 per celebrare la Festa del Raccolto - Lughnasad

- Giovedì 2 agosto dalle 17,00 alle 22,00
i libri "Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda" e "(I) racconti fantastici del Garda" con l’autrice Simona Cremonini
sono a Vesio di Tremosine al Mercatino delle Curiosità

- Domenica 5 agosto ore 18,30
Aperitivo con l’autrice Simona Cremonini e i libri “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda” e “(I) racconti fantastici del Garda”
alla Sala delle Colonne a Ponti sul Mincio (Mantova)

- Martedì 7 agosto ore 21,00
Incontro con l’autrice Simona Cremonini e i libri “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda” e “(I) racconti fantastici del Garda”
presso la mostra “Emozioni sul Garda” dell’artista Danilo Rossi (6-15 agosto)
allestita presso la Chiesa di San Giovanni in Piazza Garibaldi a Manerba del Garda
in occasione di “Shopping sotto le stelle” del martedì sera

- Venerdì 10 agosto ore 21,00 (in occasione della notte di San Lorenzo!)
Incontro con l’autrice Simona Cremonini e i libri “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda” e “(I) racconti fantastici del Garda”
alla Barchessa Rambaldi a Bardolino

Tra settembre e novembre sono già previste ulteriori "tappe" del tour dei misteri del Garda a Moniga del Garda, Peschiera del Garda, Sirmione.

Per aggiornamenti si può consultare il sito www.leggendedelgarda.com nonché seguire l'autrice su Twitter @leggende oppure su facebook (https://www.facebook.com/leggendemisteridelgarda).


Una nave dei misteri in fondo al Garda

La Voce di Mantova
18 luglio 2012

A Verona due vergini difese dai ragni


L'Arena
domenica 15 luglio 2012 – CRONACA



L´ITINERARIO. Accanto alla chiesa dei Santi Apostoli in via Cavour

Nel sacello
di Teuteria
e Tosca



La tradizione narra che le due vergini, ricercate  dai soldati, furono salvate nella grotta dai ragni  che tessero una fitta tela per poterle nascondere

Due giovani che si rifugiano in un vecchio sepolcro per dedicare la loro vita a Dio, i soldati che le cercano per arrestarle e una famiglia di ragni che tesse una fitta tela per nascondere le ragazze alla vista dei militari. È una leggenda suggestiva quella che circonda il sacello di Santa Teuteria e Tosca del quinto secolo, annesso alla chiesa dei Santi Apostoli, a due passi da corso Cavour, l´antica via Postumia, detta anche dei Sepolcri perchè in questa zona in epoca romana si trovavano le tombe dei patrizi romani. Lo stesso sacello delle sante vergini cristiane, sfuggite, secondo la tradizione, alla persecuzione grazie all´intervento miracoloso dei ragni, sorgeva su una tomba romana riccamente decorata a mosaici. A guidarci in questa nostra ricognizione è il parroco dei Santi Apostoli, monsignor Ezio Falavegna.
LA CHIESA dei Santi Apostoli è ricordata nel Ritmo Pipiniano (VIII-IX secolo) in molti documenti a partire dall! ´undicesimo. Le origini risalgono al quinto secolo come basilica Apostolorum. Venne poi rinnovata nel dodicesimo secolo. Per accedere al sacello bisogna passare per la chiesa anche se la costruzione rotondeggiante, che ricorda il mausoleo di Galla Placidia a Ravenna, ha un´entrata esterna. L´ambiente romanico dà un´impressione di raccoglimento e di pace. Sul fondo, nell´absidiola, si eleva il sarcofago con i resti delle sante Teuteria e Tosca che in origine era interrato e in epoca successiva venne sopraelevato su quattro colonne. Sull´originario sarcofago vennero applicate immagini delle sante, della Madonna con il bambino, e, inginocchiata, una figura maschile, sotto la quale c´è la scritta San Procolo, indicazione secondo gli studiosi piuttosto tarda e forse non consona.
QUESTO LUOGO, precisa monsignor Falavegna, «è uno dei più antichi tra le costruzioni religiose della città, uno dei primi esempi di edifici paleocriti! ani. Del resto questa era già in epoca romana una zona di sep! olture e i cristiani non fanno che continuare questa tradizione». Ne sono testimoni anche due tombe poste ai lati del sarcofago delle sante. Sulla destra una tomba scaligera, rispetto all´ingresso centrale, si trova l´arca di Francesco Bevilacqua, soldato e giurista consigliere di Cangrande II morto nel 1368. Dalla parte opposta si trova invece la più elaborata arca dei fratelli Giovanni Francesco, Antonio e Gregorio Bevilacqua, come si legge dalla lapide soprastante. La cassa in marmo rosa, posta su un alto gradino, è sostenuta da due cariatidi alate.
NELL´ANGOLO a destra dell´ingresso centrale si nota una grande vasca battesimale, ricavata da un unico blocco in marmo rosato, proveniente dalla vicina chiesa di San Lorenzo da dove venne trasportata nel 1806. Si sa che vi fu battezzato San Giovanni Calabria il primo novembre del 1873 e la tradizione vuole che in questo fonte sia stata battezzata anche Santa Maddalena di Canossa il 2 marzo del ! 1774..
IL COMPLESSO della chiesa dei Santi Apostoli e della canonica è stato restaurato tra il 2009 e il 2012. Nella piazzetta a fianco della chiesa è stato costruito un parcheggio sotterraneo. Ma prima di questo intervento, come ricorda il professor Gianni Lollis, presidente della Società Belle Arti, ne erano stati fatti altri per il recupero dei mosaici che sono stati successivamente coperti dal parking.
BISOGNA tornare al 1994, in occasione degli 800 anni di consacrazione della chiesa, spiega Lollis. «In quell´occasione venni incaricato con una collega, Maria Teresa Marchetta, e sotto la supervisione della Sovrintendenza, a ripulire il pavimento del sacello, nella parte dell´intercapedine intorno al monumento, dai resti di materiale sparso dopo un discutibile restauro fatto ai primi del 1900. Scoprimmo dei bellissimi mosaici, alcuni stratificati, in parte del primo secolo, a tessere bianche con intersezioni di strisce mosaicate nere, e altri del! quarto secolo, a trecce, nei colori del bianco, del rosso e del nero, ! tra cui il cosiddetto nodo di Salomone. Li ho fotografati tutti. So che c´era anche un progetto di recupero per questi mosaici, per farne un percorso intorno al sacello con una copertura a vetri per renderli visibili. Ma poi non se n´è più parlato».
LA VISITA del sacello, come della chiesa, è possibile tutti i giorni dalle 8.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 19. Il sacello è ancora utilizzato per battesimi e matrimoni e altre funzioni.3-continua


 


LEGGENDA. Come si legge nella recente e dettagliata pubblicazione di Caterina Gemma Brenzoni sui Santi Apostoli e sull´annesso sacello, risale al terzo secolo la leggenda di Teuteria vergine pagana di stirpe regia, nata in Inghilterra e convertitasi al Cristianesimo. Per sfuggire al promesso sposo, il re Osvaldo, fugge a Verona dove la accoglie Tosca, sorella del vescovo Procolo, che viveva già da eremita in una cella fuori le mura della città, pregando e digiunando. Qui vanno a cercarle i sicari del re per riportare Teuteria a casa, dal suo promesso. Ma, dice sempre la leggenda, i ragni tessono una fitta cortina sull´apertura della cella e le due vergini sfuggono alla vista dei soldati. Le due donne vivranno sempre qui e qui moriranno e saranno sepolte e venerate.
  

venerdì 6 luglio 2012

Misteri e leggende del Garda a Desenzano stasera


A Desenzano del Garda venerdì 6 luglio a partire dalle 19,00 presso la libreria T.U.O. Totally Unnecessary Objects di Piazza Malvezzi 13 l’autrice Simona Cremonini insieme a Ernesto Valerio presenta "(I) racconti fantastici del Garda", antologia di racconti di genere fantastico, e “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda”, il suo libro-guida attorno ai misteri del lago, entrambi editi dalla casa editrice PresentARTsì.
Durante la serata prenderà vita un viaggio attorno al lago, tra letture di racconti e leggende, in cui l’invenzione letteraria si incrocia con il patrimonio di credenze e miti dell’area gardesana, oggetto del lavoro dell’autrice.
Per info: www.leggendedelgarda.com oppure tel. 339-5864651.


Aggiornamenti su eventi e libro su:
twitter: @leggende
facebook: https://www.facebook.com/leggendemisteridelgarda


mercoledì 4 luglio 2012

Investigatori del mistero, a Brescia


Bresciaoggi


lunedì 02 luglio 2012


SOPRANNATURALE. I risultati delle ricerche svolte in aprile sono stati mostrati ieri

Le «voci» del Castello
raccolte dagli Hunters


Tra le registrazioni eseguite ve ne sarebbero tre che incuriosiscono il team. In una si sentirebbero due donne prima dialogare poi ridere

Ne hanno viste e sentite di storie le mura del nostro Castello! Ma forse sono pochi i bresciani che le conoscono e che hanno avuto l´opportunità di ascoltare le voci dei protagonisti attraverso registrazioni audio che da un lato lasciano basiti, dall´altro fanno un po´ sorridere. È merito del «Ghost Hunters Team» se alcuni bresciani hanno potuto ascoltarle e partecipare anche ad una vera e propria indagine che si è svolta ieri sera in alcuni locali del Castello.
I MEMBRI del Ghost Hunters Team, incuriositi dalle tante leggende che contraddistinguono la storia della nostra città e del Falcone d´Italia, hanno voluto affrontare di persona certe presenze che aleggerebbero nelle prigioni e in altre zone del Castello. Tra le tante registrazioni eseguite ve ne sarebbero in particolare tre che avrebbero acceso la curiosità e l´interesse di questi «indagatori dell´incubo» alla Dylan Dog, ma su tutti ha la! meglio un dialogo tra due donne che termina con la risata di una delle due.«Cerchiamo sempre di dare una spiegazione razionale alle anomalie che registriamo, prima di pensare al soprannaturale» spiega Mirko Barbaglia a cui si deve l´idea che ha dato vita al gruppo e che nel pomeriggio di ieri, nel Museo del Risorgimento, in Castello, ha raccontato alcune indagini svolte dal Ght soprattutto nel nord Italia.
Nel labirinto del minotauro all´interno del Castello di San Pelagio (Padova), ad esempio, il Ght ha scattato numerose fotografie nelle quali si possono vedere luminescenze e scie di nebbia invisibili all´occhio nudo: secondo la leggenda, prima della costruzione del labirinto lì aveva sede la tomba della proprietaria del Castello, poi spostata in altro luogo; il fantasma della vecchia signora oggi si aggirerebbe tra le strade del labirinto in cerca di pace.
Agli appassionati di soprannaturale ha inoltre fatto certamente effetto la visione dell´anziana proprietaria di un´abitazione privata ! in provincia di Como, ripresa da una fotocamera all´ultravioletto; così come anche la voce femminile registrata da uno solo degli strumenti utilizzati da Andrea Barbaglia nella stessa situazione, o come la figura nebulosa incontrata e fotografata da Mirko Barbaglia nei sotterranei del Castello di Trezzo sull´Adda.
Oltre poi alle leggende di coleotteri e sette religiose bresciane raccontate da Giampaolo Saccomano, il pubblico ha assistito nel pomeriggio di ieri ad una breve lezione di letteratura: Omero Pesenti, Ceo della società di comunicazione «7(h)art» che collabora con il Ght, ha ricordato alcune opere letterarie in cui i fantasmi sono protagonisti.
Dalle 21 i membri del Ght hanno effettuato una dimostrazione di come viene di norma eseguita un´indagine, mostrando agli interessati l´attrezzatura e la strumentazione con cui si effettuano le misurazioni elettromagnetiche e le eventuali verifiche.


Scorpione fossile, un reperto eccezionale a Verona

L'Arena

martedì 03 luglio 2012




BOLCA. Presentato al Museo l´eccezionale reperto, scoperto da Massimo Cerato e risalente a 50 milioni di anni fa

Scorpione fossile, un intruso
nella «laguna pietrificata»


Viveva sulla terraferma ma trovò la morte nel mare: è stupefacente per lo stato di conservazione il colore della corazza, la postura

Un pezzo unico e un prodigio della natura il fossile di scorpione risalente a circa 50 milioni di anni fa mostrato per la prima volta in pubblico sabato pomeriggio nell´auditorium del Museo dei fossili di Bolca.
Un autentico concentrato di rarità, secondo il professor Roberto Zorzin, conservatore del Museo di storia naturale di Verona e direttore degli scavi di Bolca, che ha presentato il prezioso reperto, prima di tutto perché la fauna terrestre non era coinvolta nel fenomeno della fossilizzazione, che avveniva nei fondali marini e riguardava quindi tutti i tipi di pesci.
«Dunque, solo la fatalità ha condotto l´aracnide dalla terraferma nelle acque lagunari del mare della Tetide, dove ha subito lo stesso destino di migliaia di pesci», ha sottolineato il professor Zorzin. «Ma il reperto è stupefacente anche per lo stato di conservazione, il colore della corazza, la postura».
Solo un altro esemplare di scorpione era emerso dal mare di Bolca ed è conservato nel Museo di di storia naturale di Verona; ma è catalogato come pseudoscorpione in quanto è informe e non vi è certezza sulla specie; nulla a che vedere insomma con quello in mostra a Bolca, del tutto uguale agli attuali discendenti, di cui è una perfetta icona. In tutto somigliante anche al logo delle auto Abarth, che sabato hanno sfilato a Bolca, in occasione della 41a Festa della paleontologia; ovvero al più conosciuto segno zodiacale dello scorpione.
Innumerevoli le simbologie che l´uomo ha attribuito a questo aracnide dall´alba dei tempi a causa del suo aspetto inquietante. La pietra fossile che tiene in mano Massimo Cerato era stata estratta dalla Pesciara di Bolca negli anni Settanta da suo padre Massimiliano, conservata poi nella collezione di famiglia insieme a molte altre, e catalogata come «artropode terrestre». Ma solo di recente è stata ripresa in mano e «pulita», ovvero è stata grattata! via la marna, la roccia sedimentaria soprastante, mettendo in! luce lo scorpione in tutta la sua bellezza.
Proprio per questa modalità di pulitura, ha spiegato il professor Zorzin, non ha controparte ed è un pezzo assolutamente unico. Di solito la pietra viene spaccata da mani esperte con un colpo di martello; aprendosi come due pagine di un libro, compare il fossile impresso su ambo le pietre.
«Uno scorpione come questo è sostanzialmente un animale timido; incute paura per le sue forme, le sue pinze, la sacca del veleno, ma è un animale innocuo, che vive nascosto e che evita la luce», ha detto Zorzin mostrando poi le immagini di altri scorpioni: progenitori comparsi prima nel mare di 510 milioni di anni fa e di enormi dimensioni.
Grande risonanza ebbe, nel 2007, il ritrovamento in Germania, nelle Ardenne, di una chela lunga 46 centimetri di uno scorpione gigante degli Euripteridi, un mostro vissuto 400 milioni di anni fa e che a chele distese poteva raggiungere 3,5 metri di lunghezza.
Fossili di scorpioni pr! ovengono dai giacimenti di Chapada do Araripe, in Brasile, risalenti al Cretaceo; altra meraviglia della natura, proveniente dal Baltico, è uno scorpione perfettamente fossililizzatosi nell´ambra. Ma di scorpioni sulla Terra ce ne sono circa 2mila specie e solo nel sud dell´Africa ne esistono di dimensioni oltre i 20 centimetri. Al momento, di scorpioni fossili Bolca ha dunque un singolo esemplare, ma si sa che i siti paleontologici di quest´angolo di Lessinia non smettono mai di stupire. E la ricerca continua.