lunedì 14 maggio 2012

Verona, la piccola Gerusalemme

L'Arena domenica 13 maggio 2012 – INSERTI L´ITINERARIO. Sabato 19 e domenica 20 maggio sarà possibile ripercorrere questo antico itinerario con le visite guidate. Affollatissima l´anteprima dello scorso marzo Scopriamo la piccola Gerusalemme Nel 1474 il titolo venne ripreso nel sigillo della città: a chi tornava dalla Palestina, molte chiese ricordavano proprio la Terra Santa Si scrive Verona, si legge «piccola Gerusalemme». Sì, perché i legami tra la nostra città e la Città santa sono fortissimi, tanto che la dicitura Verona minor Hierusalem è l´appellativo con cui, per lungo tempo, fu conosciuta la nostra città e che nel 1474 venne ripreso nel sigillo della stessa Verona. Esso si rifà a una tradizione che risale all´arcidiacono Pacifico, quindi al IX sec., ma che è probabilmente ancora più antica. «Infatti i primi pellegrini veronesi di ritorno dalla Terra Santa, vedevano nei luoghi della nostra città qualcosa che ricordava loro ciò che avevano appena visitato e lì avevano costruito dei luoghi di culto - spiega Davide Galati, studioso di storia locale - Il passare del tempo, il cambio della toponomastica cittadina e di molte chiese ha fatto perdere questa antica memoria che è rimasta appannaggio di pochi eruditi». Durante il Festival Biblico, questo percorso torna visitabile per tutti ( gratuitamente) sabato 19 e domenica 20 maggio, turisti, pellegrini, curiosi, veronesi desiderosi di conoscere qualcosa di poco noto della propria città. E così fare un´esperienza «di speranza» tra le vie e le piazze del luogo in cui abita e lavora. Le chiese coinvolte in questo percorso, originariamente, erano cinque: San Rocchetto che ricordava il luogo della crocifissione, il Golgota; Santa Maria di Nazareth, l´annunciazione; Santa Maria di Betlemme, oggi San Zeno in Monte, la nascita di Gesù; la chiesa del S. Sepolcro, oggi Santa Toscana, che ricordava appunto il sepolcro di Gesù e, infine, Santissima Trinità in Monte Oliveto che ricordava il Monte degli Ulivi. «A queste ne abbiamo aggiunte tre, coerenti con l´intenzione originaria del nostro studio: la chiesa dei Santi Siro e Libera come memoria del cenacolo, la chiesa di Santa Maria in Organo a ricordare l´entrata di Gesù a Gerusalemme e la chiesa di Sant´Elena per ricordare il ritrovamento delle prime reliquie in Terra Santa da! parte della madre dell´imperatore Costantino e, in un certo senso, il primo pellegrinaggio cristiano della storia – annota Galati - Ognuna di queste chiese si trova al di fuori degli itinerari turistici tradizionali che coinvolgono Verona eppure si tratta di veri e propri gioielli che talvolta neppure gli stessi veronesi conoscono o che forse hanno solo visto di sfuggita. Ad esempio quanti sanno che a San Rocchetto esiste un gruppo di sculture lignee della deposizione di Cristo? O che (secondo la leggenda) a S. Siro e Libera fu celebrata la prima messa a Verona?». Le somiglianze tra Verona e Gerusalemme non si fermavano singoli edifici sacri: infatti «c´era proprio una topografia che richiamava i luoghi della Terra Santa – sottolinea ancora Galati - Ad esempio di fronte a Santa Maria di Nazareth una volta si ergeva una chiesa dedicata all´arcangelo Gabriele e poco più in là c´è la Fontana del ferro. A Nazareth, in Galilea, ritroviam! o la stessa situazione: la chiesa dell´annunciazione, cattolica, la chiesa, ortodossa, dedicata all´arcangelo Gabriele e la fontana della Vergine». Fu l´arcidiacono Pacifico a organizzare questi luoghi in un progetto urbanistico e a chiamare per primo Verona minor Hierusalem sicuramente per dare lustro alla città. «Ma quasi nessuno sa che, come è riportato nel suo epitaffio in duomo, Pacifico in greco si traduce Ireneo e in ebraico Salomone, quindi la piccola Gerusalemme veronese aveva anche il suo Salomone» puntualizza lo storico veronese. Le curiosità, le leggende o le tradizioni che legano Verona alla Terra santa sono molte e si possono scoprire sul sito dell´associazione “Il deserto fiorirà” (www.ildesertofiorira.org) dove un´intera sezione è dedicata a questo argomento e viene aggiornata di continuo con le scoperte che il gruppo di lavoro compie. «Fare il percorso della Verona minor Hierusalem oggi non signi! fica solo recuperare una memoria storica della città, ma anche e sopra! tutto diventare pellegrini a casa propria - spiega Galati - cioè stranieri in un certo senso, per potersi così, ancora di più, meravigliare della bellezza dei luoghi che abitiamo». Per approfondire o vivere in maniera piena questo percorso è disponibile in libreria il volume “Verona minor Hierusalem” (Gabrielli editore), curato, oltre che Galati, da don Martino Signoretto, docente di Bibbia allo Studio teologico San Zeno, e Marta Scandola, fotografa.

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