martedì 10 gennaio 2012

A Salizzole (Verona) torna il cercatore di fantasmi

L'Arena
sabato 07 gennaio 2012

SALIZZOLE. Ieri sera, Terenzio Mirandola è tornato a dormire nella fortezza dove aveva già avvertito strani fenomeni
L´«acchiappafantasmi» fa il bis
Nottata nel castello incantato



Il restauratore del club «Insonni» è entrato nella stanza della torre per reincontrare Donna Verde la nobile che vi abitò nel 1300

Il «Gosthbuster della Bassa», Terenzio Mirandola, non si dà per vinto. E prosegue la caccia ai fantasmi in cui si è già imbattuto lo scorso dicembre tra le stanze del castello. Per la seconda volta nel giro di quattro settimane, il restauratore di Bovolone ha deciso infatti di trascorre la notte nella fortezza medievale della leggendaria Donna Verde, moglie di Alberto della Scala.
Nella vicenda degli strani fenomeni rilevati al primo piano della torre occidentale dell´antico complesso, il presidente dell´associazione culturale «Insonni», che organizza le visite guidate alla mostra sul Risorgimento organizzata con il Comune nel castello, vuole vederci infatti chiaro. D´altronde, i presupposti per un altro incontro ravvicinato con entità soprannaturali ci sono tutti. Nella minuscola stanza con volta a botte, arredata in stile ottocentesco, la luce penetra da piccole feritoie, le candele sono già accese, il silenzio ovattato e il tempo sembra essersi fermato. Fra arazzi e litografie d´epoca, l´«acchiappafantasmi», bardato con tanto di abiti d´epoca, ieri pomeriggio ha accolto i visitatori della rassegna in attesa del grande appuntamento notturno, che ha ammesso attendere con una certa apprensione.

«Ci sono state molte avvisaglie ma può essere che stavolta non succeda nulla», ha confidato Mirandola a poche ore dalla seconda notte incantata. «Quando ci si aspetta qualcosa», ha aggiunto, «spesso non succede. Invece, è quando non ci si aspetta niente che i segnali giungono inaspettati. L´altra volta è stata un´esperienza tra me e me, ma questa volta potrebbe esserci qualche presenza femminile, un´entità comunque buona». Il riferimento del restauratore non è affatto casuale visto che nella precedente nottata passata a «dormire» nella fortezza Mirandola aveva visto per qualche secondo il volto di una giovane ornato da una cascata di bo! ccoli. Un viso che potrebbe essere quello di Donna Verde, la nobildonna che secondo la tradizione visse in questo castello nel 1300, prima di sposare Alberto della Scala capostipite degli Scaligeri.

Anche stavolta, dopo una frugale cena, Mirandola si rimetterà allo scrittoio. «Rifarò tutto ciò che ho fatto a dicembre nella mia quieta solitudine e resterò al tavolino finchè le palpebre non mi si chiuderanno», diceva ieri Mirandola. «È una sensazione di strana attesa, un po´ di tensione c´è ma preferisco essere da solo e ricreare tutte le condizioni della volta precedente: se funzionerà vi saluterò Donna Verde», si è congedato.





L'Arena
domenica 08 gennaio 2012

SALIZZOLE. Nella seconda notte alla fortezza, Terenzio Mirandola si è ritrovato lo scrittoio ricoperto di inchiostro
Il fantasma ritorna al castello
e si burla del suo «cacciatore»

Il restauratore stava descrivendo il suo incontro con Donna Verde quando il calamaio si è rovesciato imbrattando tutti gli appunti

Un calamaio rovesciato e una gigantesca macchia di inchiostro blu che imbratta i fogli sparsi sulla scrivania: sono gli ultimi due segnali misteriosi apparsi sotto gli occhi del «Gosthbuster della Bassa», Terenzio Mirandola, che l´altra sera si è nuovamente rinchiuso tra le mura della torre occidentale del castello medioevale per trascorrere una «notte magica». Con la speranza di imbattersi nuovamente in qualche fantasma o quantomeno di rilevare altri strani episodi alla stregua di quelli già verificatisi nelle ultime quattro settimane. E, anche questa volta, il presidente del club degli «Insonni» non è rimasto deluso.

Tranquillo ma visibilmente provato. Così è apparso, ieri mattina, il restauratore bovolonese reduce dalla seconda notte trascorsa nella fortezza a caccia di fantasmi nel tentativo di imbattersi nella leggendaria figura di Donna Verde, moglie di Alberto della Scala, vissuta nel castello nel 1300. Negli ultimi g! iorni, Mirandola ha trascorso parecchio tempo in questi ambienti suggestivi facendo da cicerone in abiti d´epoca alla mostra sul Risorgimento organizzata con il Comune di Salizzole. E già a metà dicembre, la prima volta in cui dormì nella stanza della torre, intravide per qualche secondo il volto di una giovane donna ornato di boccoli, forse quello di Donna Verde. Altri testimoni avrebbero poi avvertito analoghi fenomeni, per il momento inspiegabili.
La candela usata durante la notte è ormai consumata, cravatta e spillone del costume d´epoca sono ancora riposti sulla poltrona accanto al divano dove ha dormito. Ieri mattina, abbiamo ritrovato il restauratore bovolonese seduto allo scrittoio con un´aria vagamente frastornata e il desiderio di tornarsene presto a casa. «La nottata è stata tranquilla e sono riuscito anche a dormire un po´ malgrado diversi risvegli non imputabili però a eventi particolari», racconta Mirandola. «Tuttavia», ag! giunge, «qualche cosa curiosa da segnalare c´è ed è a! ccaduta prima che mi coricassi mentre stavo allo scrittoio». A confermarlo sono un´agenda aperta e alcuni fogli sgualciti e sporchi di inchiostro mal distribuiti sul tavolino ottocentesco. Oltre al pennino immerso nel calamaio privo di inchiostro.

«Mentre stavo scrivendo qualche appunto personale proprio sull´esperienza che avevo fatto in riferimento a Donna Verde», riferisce Mirandola, «verso mezzanotte si è rovesciato il calamaio imbrattando tutti i fogli. Non penso di essere stato io con il braccio perché tengo il calamaio sempre in alto a 20-25 centimetri di distanza e per questo mi sono innervosito, non c´era più inchiostro e così sono andato a coricarmi». «Durante la notte», prosegue il restauratore, «non ho udito alcun rumore ma al mattino un altro particolare ha attirato la mia attenzione: la candela che la sera avevo posto nel candeliere al mattino era sul tavolo». Che si tratti di svista, pura suggestione o fantasia il sospetto r! esta. E la storia, anche se la mostra ha ormai chiuso i battenti, non può finire qui. Ne è convinto Terenzio Mirandola che non si rassegna all´idea che tutto ciò che è successo possa essere un insieme di fortuite circostanze: «Sono curioso di vedere cosa succederà ora e chissà che questi strani fenomeni possano stimolare a parlare qualche altra persona rimasta fino ad oggi in silenzio». Intanto, ieri al castello sono arrivate parecchie persone incuriosite dagli strani eventi ed interessate a visitare il complesso medioevale in parte restaurato negli ultimi anni. «La collaborazione culturale con gli Insonni», assicura il sindaco Mirko Corrà, «proseguirà al di là della presenza o meno dei fantasmi. Di stranezze legate al castello si è sempre parlato ma non abbiamo mai dato peso agli eventi successi». Quindi, conclude: «L´amministrazione ha investito molto nel restauro tutt´oggi incompleto e puntiamo ora ad acquistare anche la torre privata.! Ma per farlo ci serve il sostegno delle istituzioni».

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