sabato 28 gennaio 2012

Ogni anno in Italia si mangiano 6-7mila gatti

http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201201281313-ipp-rt10048-animali_in_italia_ogni_anno_si_mangiano_6_7mila_gatti



Aidaa: in Italia ogni anno si mangiano 6-7mila gatti


13:13 28 GEN 2012 

(AGI) - Roma, 28 gen. - Ogni anno in Italia sono almeno 6-7mila i gatti "allevati, cacciati o semplicemente uccisi a scopo alimentare, il 10% di tutti i gatti scomparsi ed abbandonati".
  A confermare quella che secondo alcuni sarebbe solo una leggenda metropolitana, usata in modo strumentale contro alcune comunita', e' l'Aidaa, l'Associazione italiana difesa animali ed ambiente. "E' una realta' quotidiana", assicurano invece i responsabili dell'associazione, i mici "vengono cucinati prevalentemente in umido con la polenta o arrosto".
E non si tratta di persone che uccidono il gatto del vicino perche' altrimenti muoiono di fame, ma di "una vera e propria abitudine culinaria, che seppure vietata per legge, e punita addirittura con la reclusione (uccidere un gatto e' reato penale che rientra nell'articolo 544 del codice penale che riguarda il maltrattamento e l'uccisione degli animali di affezione) e' ancora radicata in alcune zone specifiche dell'Italia del centro-nord ed in particolare in Veneto con epicentro nelle zone di Vicenza e Verona, ma anche nelle province che stanno ad est della Lombardia (Bergamo, Brescia e Mantova) e in alcune zone del Piemonte e dell'Emilia Romagna".

Tempo fa, il gastronomo Beppe Bigazzi pago' con la sospensione da "La prova del cuoco" l'aver dato in trasmissione dei consigli su come cucinare i poveri felini, ma "la tradizione dei 'magnagatti' - denuncia l'Aidaa - e' molto sopita ma tutt'altro che dimessa".

"Il dato degli ultimi dodici mesi - spiegano i responsabili dell'associazione - non si discosta molto da quello degli anni precedenti. Certamente non mancano anche le segnalazioni 'esotiche' come quelle provenienti dalla zona del litorale romano dove e' stata segnalata a piu' riprese la scomparsa dei gatti dalle colonie, cosi come avviene (anche se in misura ridotta rispetto al passato) che si segnalino cacciatori in cerca di gatti da impallinare nelle zone classiche della cucina dei 'magnagatti'".

Nel conto vanno messe anche segnalazioni estemporanee "sulle quali bisogna sempre andare con i piedi di piombo come quelle dei famosi furgoni bianchi e rossi che ogni tanto appaiono nelle zone piu' impensate d'Italia (l'anno scorso a Vigevano, Verbania, Milano, Roma, Isernia, Lecce e Messina) guidati da orientali che raccoglierebbero gatti da servire poi in pasti in ristoranti di seconda categoria". E segnalazioni che "hanno dell'incredibile, ma che sono state poi appurate, come quella della signora in provincia di Milano che in diversi anni ha allevato a scopo di alimentazione oltre 600 gatti dandoli da mangiare ai suoi amici in succulenti pranzetti che garantiva essere a base di coniglio".

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