venerdì 6 gennaio 2012

Fantasmi al castello di Salizzole

tratto da:
http://www.larena.it/stories/dalla_home/321278_fantasmi_al_castello_c_chi_li_ha_visti/


Fantasmi al castello? C'è chi li ha visti
SALIZZOLE. Singolare esperienza di Terenzio Mirandola del club «Insonni», testimone con due amici di strani fenomeni nell'antica fortezza

Il restauratore ha avvertito nella stanza della torre dove ha dormito una notte a lume di candela ombre, rumori sospetti e quadri che si muovevano
06/01/2012



Quadri che si muovono, ombre e rumori sospetti all'interno del castello scaligero avvolgono di mistero la fortezza di Donna Verde dove è ancora allestita la mostra sul Risorgimento organizzata dal Comune e dall'associazione culturale degli «Insonni» di Bovolone. A narrare di ripetuti episodi «magici» degno della saga di Harry Potter, tra l'altro con dovizia di particolari, è proprio uno degli «Insonni» reduce da una movimentata «Notte al museo», che stavolta non è il titolo di un film. Bensì la singolare esperienza vissuta da Terenzio Mirandola, presidente della corrente letteraria di Bovolone, che la notte tra l'11 e il 12 dicembre, dopo aver fatto da cicerone in costume d'epoca ai visitatori della rassegna, ha voluto trascorrere una notte all'interno della fortezza.
Girato il chiavistello, immerso nel silenzio assoluto, Mirandola racconta di essersi ritirato nella stanza della torre occidentale arredata in stile ottocentesco con scrittoio, divanetto e poltrone. «Ho spento tutte le luci lasciando accese solo le candele e mi sono attardato allo scrittoio a scrivere con pennino e calamaio», riferisce il restauratore bovolonese. «Verso mezzanotte», aggiunge, «ho smorzato tutte le candele tranne una e mi sono coricato sul divanetto coprendomi con il mantello dell'abito d'epoca. Mi sono svegliato verso le tre e in direzione dello scrittoio ho visto un volto di giovane donna dai capelli castani con boccoli, avrà avuto tra i 15-17 anni, con un sorriso enigmatico, quasi ironico».
Il confine tra suggestione e realtà è molto sottile e lo stesso Mirandola ammette che non sa se ciò che ha visto sia avvenuto realmente o sia piuttosto frutto della suggestione legata all'ambiente in cui si trovava. E prosegue: «Subito non ho dato tanto peso all'episodio e mi sono riaddormentato fino alle quattro quando sono stato risvegliato da uno rumore proveniente dall'esterno che ho pensato essere il camion della raccolta rifiuti. Invece, mentre mi stavo riassopendo ho avvertito un fruscio simile allo sfregamento di piedi proveniente dalla scala. A quel punto mi sono alzato e nascosto per vedere chi fosse entrato nel castello ma non c'era nessuno. Poi mi sono riaddormentato e risvegliato verso le sette». Ma la storia non finisce qui perché il 26 dicembre, quando ha riaperto il museo, sono accaduti altri strani episodi. Nello stesso salotto ottocentesco, quel giorno, verso le 18, con Terenzio ci sono altre due persone appartenenti alla sua stessa associazione che discutono e scherzano dello strano fatto accaduto a Mirandola quando succede qualcosa.
«Nella stanza si è alzato lateralmente un quadro posto su un cavalletto ed è subito ricaduto facendo un gran frastuiono», riferisce Mirandola, «ma questa volta non l'ho visto solo io e la persona che avevo accanto è sbiancata in volto». Secondo il resoconto del presidente del club culturale un episodio analogo sarebbe accaduto anche il primo gennaio durante una visita guidata. E conclude: «La mostra è allestita in tre stanze ma è strano che i fatti siano successi sempre nello stesso luogo: non so, c'è qualcosa che non so spiegarmi, non c'è una motivazione razionale, io sono scettico e non sono certo un tipo spirituale ed è per questo che ho deciso di andare in fondo alla questione andando a dormire un'altra notte nel castello».
Interpellato sulla vicenda, il sindaco Mirko Corrà afferma «che pur non essendo presente sono al corrente dei fatti perchè altri testimoni affidabili mi hanno detto di avere avvertito qualcosa di strano». «C'è da dire», precisa il primo cittadino, «che è la prima volta che una mostra permane per oltre un mese nel castello».
Nella stanzetta ottocentesca il giorno di Santo Stefano era presente anche Fernando Galantini. «Si stava chiacchierando delle storie accadute quando improvvisamente ho sentito un sussulto, come una vibrazione circoscritta alla sedia su cui ero seduto seguita da una botta lontana, quasi attenuata» racconta. «Inizialmente», prosegue Galantini, «ho pensato ad un terremoto ma non si muoveva nulla e all'esterno c'era una tranquillità assoluta senza il passaggio di macchine o altri mezzi da giustificare la scossa. Il movimento è stato avvertito anche dalla persona che mi stava accanto. Non credo a queste cose ma dopo questo episodio comincio a pensarci e lì dentro ci dormirei solo in compagnia».
Questa notte Terenzio Mirandola si chiuderà ancora una volta tra le mura del castello e sarà da solo. E chissà che a tenergli compagnia non sia il fantasma della leggendaria figura di Donna Verde da Salizzole, moglie di Alberto della Scala, vissuta nella fortezza in epoca medioevale. Intanto in paese non si parla d'altro ed il mistero si infittisce. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lidia Morellato

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