martedì 10 gennaio 2012

Brusa la vecia, successo a Verona

L'Arena
sabato 07 gennaio 2012

TRADIZIONI. Una folla si è radunata davanti a Palazzo Barbieri per assistere al suggestivo spettacolo con il fuoco
«Brusa la Vecia» in Bra
Le scintille sono «buone»

Le «falive» e il fumo hanno preso la direzione del Garda. Tosi: «Sarà un anno non facile ma forse meglio del 2011»



Forse non sarà un 2012 così brutto come lo dipingono economisti, politici e opinionisti. Sarà un semplice auspicio, o un´illusione a cui voler credere, ma ieri sera in Bra le «falive» e il fumo sprigionatisi dalla monumentale befana allestita e bruciata davanti a Palazzo Barbieri si sono dirette verso il lago di Garda, cioè la direzione invocata al momento dell´accensione da parte del sindaco Flavio Tosi, la direzione «buona» che dovrebbe indicare, almeno nelle aspettative, un´annata positiva.
In qualsiasi modo andranno le cose, è stato uno spettacolo suggestivo a cui hanno assistito centinaia di persone che si sono assipate in Bra intorno all´area di sicurezza predisposta intorno alla gigantesca costruzione, realizzata con materiali naturali come legno, cartone e stoffa, disegnata dallo scenografo veneziano Querino Lovato insieme alla sua squadra di collaboratori.
In Bra la gente aveva cominciato a radunar! si ben prima delle 17.30, orario in cui è stato acceso il gigantesco falò. Un attento servizio d´ordine, formato dai volontari della Protezione civile, da carabinieri, vigili urbani e poliziotti, ha vigilato affinchè nessuno superasse la soglia di sicurezza stabilita tra il pubblico e la «vecia». Il presentatore ha ricordato che, a causa del vento nella nottata, la «vecia» aveva perso parte dei «doni» di cui era stata addobbata e anche il giardinetto sottostante era stato un po´ sconquassato. Ma la circostanza non sembra aver impressionato molto gli spettatori ansiosi di assistere al rogo.
Nell´attesa è stata diffusa musica di vario genere, un mix di ritmi brasiliani e brani nostalgici italiani. In mezzo la gustosa performance di un comico veneziano, Maurizio Bastianetto, che si è cimentato in un´altrettanta veneziana apologia dell´ombelico con annessa teoria divinatoria del «bunigolo». Applausi.

Il sindaco Tosi, nel dare il ! benvenuto agli ospiti, ha ricordato ancora una volta che «non! sarà un anno facile quello che ci aspetta» ma ha subito aggiunto che «si spera sia migliore di quello appena trascorso». Quindi, sotto l´occhio attento dei vigili del fuoco, ha innescato il meccanismo elettrico che ha innescato il rogo.

Una scenografia spettacolare in una serata baciata da un clima limpido con una luna splendente, che ha suscitato l´entusiasmo del pubblico. Tra ritmi sincopati di tamburi e musiche è stato dato il via allo spettacolo. A partire per primi sono state delle fontane di scintille intorno alla «vecia» e dopo qualche istante la gigantesca installazione, alta come la facciata di Palazzo Barbieri, ha preso fuoco in più punti. Subito le alte fiamme si sono levate diritte, poi le scintille e il fumo hanno preso la piega in direzione della Gran Guardia, quella «buona» come ha ribadito lo speaker.

In breve la «vecia» si è ridotta a uno scheletro fumante mentre veniva diffusa a tutto volume l´ormai datata «Se brucia! sse la città» a cui è seguito, altrettanto in tema, il più classico brano lirico «Di quella pira» dal Trovatore di Verdi. Poi dispersione della folla con assalto ai banchi dove si distribuivano pandorini e brioches. Un´altra Befana archiviata. Ma dopo il ponte è già Carnevale.E.CARD.

Nessun commento:

Posta un commento