giovedì 17 gennaio 2013

Sorgà, gli spettri del Palazzo del Diavolo


L'Arena
mercoledì 16 gennaio 2013 


SORGÀ. I «Ghost Hunters Team» sono rimasti esterrefatti per il gran numero di «presenze» che sono state rilevate al «Palazzon del diaolo»

«Uno spettro della villa ci ha parlato»

Il gruppo di esperti, oltre alle voci femminili in coro che provenivano dal pozzo, hanno avuto risposta da un certo Alfio: sarà il parroco della leggenda?

Del diavolo - che dà persino il nome al luogo - non hanno trovato traccia. Eppure dal «Palazzon del diaolo» sono usciti loro stessi esterrefatti. Si aspettavano, certo, di trovare «qualcuno», delle presenze, forti anche delle testimonianze arrivate da Sorgà su fenomeni strani che accadevano sia dentro la villa che nelle case accanto ad essa. Sapevano insomma, ma non che ci fossero così tante presenze e per giunta misteriosissime.
Mentre nel castello di Bevilacqua i fantasmi che si sono manifestati sia ai proprietari che agli ospiti del relais sono noti e appartengono alla nobiltà che viveva nel maniero, non così facile sarà comprendere chi siano coloro che hanno parlato con i «Ghost Hunters Team», gruppo di esperti che sono stati al palazzo di Sorgà a raccogliere elementi.
Quella più inquietante è senza dubbio la risposta che una di queste presenze ha dato agli appassionati di ricerche sul paranormale: «Noi poniamo sempre domande, quando gli strumenti registrano qualcosa che può essere una voce», dice infatti il sensitivo di Milano, Daniele Piccirillo, «chiediamo chi sia a parlarci. E quella sera abbiamo ottenuto un nome: Alfio. La risposta è stata udita da tutti noi. Al pari dei cori di canti sacri che venivano dal pozzo: voci femminili. Ma il vero mistero rimane quest'uomo che non si sa, per ora, chi sia».
Mirko Barbaglia, il responsabile del gruppo, conferma: «Non sappiamo chi sia, se sia il parroco di cui parla la leggenda, che tentò di riportare i fedeli in chiesa, sulla retta via, anziché partecipare a riti orgiastici e festini nel palazzo. Verranno condotte delle ricerche storiche, così sapremo chi fosse Alfio».
Ma altre risposte sono arrivate, inaspettatamente numerose, dalle segrete e dalle soffitte del Palazzo del diavolo: «Abbiamo ricevuto anche specie di minacce: qualcuno ha gridato chiaramente "andate via di qui", un altro ci ha insultati, ma non possiamo riferire come», prosegue Barbaglia, «e comunque i canti che arrivavano dal pozzo sono durati moltissimo, almento un quarto d'ora. Siamo entrati, ma a orecchio nudo non si sentiva nulla. Questi fenomeni si chiamano metanofonia e sono ultrasuoni che si possono percepire solo con particolari strumenti».
Questo per quanto riguarda le «voci». Ma non è tutto, perché nel palazzo si è verificato un altro fenomeno misterioso: «Ad un certo punto si è alzata una palla di luce che ha fluttuato sopra il pozzo, evidentemente delle anime che volevano manifestare la loro presenza», dice Piccirilli. Senza contare altri segnali, come dita che picchiettavano sul microfono, passi, e, infine, addirittura dei tentativi di «sabotaggio»: «Avevamo posizionato un microfono con l'asta stretta a mano. Per due volte lo abbiamo trovato completamente girato e non c'era assolutamente nessuno».
Ora ogni registrazione, sia su pellicola - per ora pare che nulla si sia impresso sulle foto - che su supporto audio, sarà inviato ad esperti che sanno come sviluppare ed interpretare correttamente ogni segnale catturato. 
«È certo che torneremo, questa primavera», dicono sia Piccirilli che Barbaglia, «perché c'è ancora molto da scoprire, da fare, lì dentro. Ma lo faremo in sordina per avere tutta la tranquillità necessaria per le nostre ricerche». 



«Scettica ma ho assistito
io stessa a tanti eventi»

Il padre è scettico, la figlia anche, ma non può proprio dire che non esista nulla. Giacomo Murari Bra, proprietario del «palazzon», proprio non ci crede ai fantasmi nella villa: «Sono totalmente scettico. Basta leggersi cosa dice il Comitato di controllo delle attività paranormali: niente è mai stato provato scientificamente. Non è la prima volta che vengono fatte ricerche di questo tipo qui. A parte questo gruppo di ragazzi che mi parevano più seri degli altri, c'è un sacco di gente scombinata che viene in villa: traccia la posizione delle stelle sul pavimento, fa riti. Ma non succede nulla. Anzi, dal 1993, da quando una parte del palazzo è stato concessa all'associazione Amici dei Nomadi, secondo me, se anche gli spettri c'erano, se ne sono andati tutti: hanno sentito il profumo del risotto col tastal e via». 
Ma mentre Murari Bra se la ride sotto i baffi, la figlia Caterina, 20 anni, studentessa, è incredula: da una parte non crede, ma dall'altra vede e sente. «Sì. Ho assistito personalmente a dei fenomeni che non si spiegano, in casa mia, vicino al palazzo», racconta la giovane. Ad esempio? «Eravamo in cucina io e mia madre e la ciotola del cane si è spostata da sola. Poi, una sera che era con noi il mio fidanzato, successe che perse le chiavi della macchina: non si trovavano e ad un certo punto caddero da soffitto. Ad un mio amico è uscito improvvisamente il portafoglio dalla tasca, senza che lui si fosse mosso».
Caterina ci è abituata. «Non ho affatto paura», dice la studentessa, «sono cose che succedono a casa mia e anche in altre case qui vicino. Essere un po' scettici va bene e pure non avere paura, anche se c'è qualcuno che invece si prende dei bei spaventi: molti gruppi si riuniscono per sedute spiritiche e ne escono davvero impressionati», conclude Caterina.D.A.  

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