martedì 1 novembre 2011

Il 17 novembre, la Giornata del Gatto Nero

L'articolo è dello scorso anno:

http://www.promiseland.it/2010/10/29/gatti-neri-e-halloween/

Gatti neri e Halloween

Ci sono superstizioni che vengono tacitamente accettate, senza che spesso se ne conosca l’origine. Sono credenze che affondano le loro radici in epoche antiche e che andrebbero lette e interpretate proprio nell’ambito del contesto al quale si riferiscono. Nel caso della superstizione secondo la quale il gatto nero porta sfortuna si deve risalire al Medioevo. In questo contesto culturale si possono rintracciare vari motivi che hanno dato origine a questa credenza.

Innanzi tutto bisogna considerare che i gatti neri erano considerati più abili nel catturare i topi, per questo motivo venivano spesso messi a bordo delle navi dei pirati. Se si vedeva un gatto nero, voleva dire dunque che si aveva a che fare con una nave pirata, che di certo non rappresentava un incontro favorevole.
Il colore nero era, inoltre, messo in relazione con una dimensione diabolica e con le streghe; proprio il nero faceva in modo che di notte il gatto fosse poco visibile, causando paura ai cavalli che più facilmente si imbizzarrivano, mettendo a rischio coloro che li cavalcavano.
Da qui l’origine della superstizione sul gatto nero.

Ma nella nostra società di oggi, in cui non assistiamo più ad attacchi di pirati, in cui non ci muoviamo più con i cavalli e in cui le strade sono caratterizzate dall’illuminazione pubblica, diventa difficile spiegare le ragioni di una superstizione che trova il suo nascere in un mondo medievale, le cui condizioni di vita erano molto diverse e per molti aspetti inferiori alle nostre.
Allora, il gatto nero era considerato portatore di sfortuna, perché si pensava che incarnasse il male. Ancora oggi, tuttavia, esiste questa diceria. Così l’AIDAA: Associazione Italiana difesa Animali e Ambiente, ha istituito la giornata per “la tutela e la dignità del gatto nero”. In pratica si tratta di un Convegno a cui partecipano tutte le associazioni animaliste per discutere sul lavoro svolto durante l’anno per la loro tutela e salvaguardia.

La giornata dedicata al gatto nero è il 17 novembre, per due motivi: diciassette perché è il numero che rappresenta, per i superstiziosi, sfortuna, e novembre perché è il mese in cui si raggiunge il culmine di uccisioni di mici neri.
Perciò, sempre a cura dell’Aidaa, iniziano in questo periodo le ronde salva gatti neri: un gruppo di volontari dell’associazione comincerà a tenere d’occhio, soprattutto la sera, i luoghi frequentati dai gatti randagi per salvarli, a pochi giorni da Halloween, dal pericolo numero uno: il rapimento. I poveri mici potrebbero, infatti, finire nelle grinfie di chi, nella notte delle streghe, si diverte a mettere in scena macabri sacrifici e riti esoterici nei boschi. Dopo cinque anni di intensa campagna pro gatti neri e di ronde nei luoghi a rischio, il numero dei randagi immolati il primo novembre è calato. «Ma l’allerta resta alta – spiegano i volontari dell’Aidaa – soprattutto in certe zone, tra cui il Varesotto, conosciuto come uno dei luoghi magici della Lombardia e quindi oggetto di celebrazioni di lugubri riti semi propiziatori. L’attenzione resta alta perché la morbosa attenzione verso i mici neri da parte di persone che poi li uccidono o li torturano nel corso di vari riti è ancora presente, visto che il gatto nero ancora oggi viene considerato come animale portatore di sfortuna».

Stando alle stime dell’osservatorio sono almeno 30 mila i gatti neri, randagi e non, che per diversi motivi vengono uccisi ogni anno in Italia, come sono almeno 15 milioni gli italiani che ogni giorno alla vista di un gatto nero fanno gli scongiuri. Pertanto l’Aidaa lancia un appello ed invita ad aderire alle ronde, per salvare questi dolci ed innocenti animali, oltre che a prestare particolare attenzione ai propri gatti neri, magari liberi nel giardino di casa. «La questione delle uccisioni di gatti neri – spiega Lorenzo Croce, presidente del gruppo – è tremendamente seria e noi non abbassiamo la guardia».
Nell’antico Egitto il gatto nero era considerato portatore di fortuna. Si diceva che le famiglie che possedevano un gatto nero si ammalavano meno rispetto a chi non ne possedeva uno. Anche in molti Stati Europei, tra i quali la Gran Bretagna, i gatti neri vengono considerati portatori di fortuna e, come tali, vengono aiutati ed accuditi, oltre ad essere legati a tantissime leggende.
E’ perciò auspicabile che, attraverso una forte presa di consapevolezza, le persone si rendano conto di quanto poco senso abbiano le superstizioni: non sono i gatti neri a portare “sfortuna”, ma l’ignoranza.

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