lunedì 5 marzo 2012

Una vongola gigante ritrovata nel Veronese

L'Arena Clic

domenica 04 marzo 2012 – CRONACA – Pagina 17

CURIOSITÀ. Forse qualcuno l´ha gettata nel corso d´acqua a Montorio


Una vongola gigante
trovata nel Fibbio


Il biologo Confortini: «Non è consigliabile mangiarla»

Una vongola gigante, 22 centimetri di lunghezza, 14 di larghezza e quasi un chilogrammo di peso, è stata pescata nel Fibbio a Montorio. Un evento bizzarro che ha lasciato senza parole i volontari del Comitato Fossi della frazione che, pulendo gli argini del corso d´acqua e l´area delle risorgive, si sono imbattuti in questo «mostro».
Di fatto, la notizia, per quanto originale, pare non essere un evento soprannaturale: nessuna invasione di vongole aliene quindi, né mostro di Lockness in vacanza sul Fibbio, ma piuttosto un curioso caso di «anodonta» di origine asiatica, che può raggiungere anche i 30 centimetri di lunghezza, che ha da qualche anno trovato un nuovo habitat in tutta la pianura Padana. Quel che di strano ha questo ritrovamento è il luogo: se è vero che di «vongoloni» di queste misure ne sono pieni i rivoli del mantovano e di tutto il Polesine e che se ne possono trovare parecchi anche nel veronese, a Ronco all´Adige e sempre nel Fibbio all´altezza San Martino Buon Albergo, inusuale è che si trovi in «altura» a Montorio. Tanto che non è da escludere che vi sia stato gettato da qualcuno.
«Faccio parte del Comitato dei Fossi di Montorio», spiega Valentino Magagnin che insieme ad altri due volontari, Guido Burato e a Paolo Kessel, è l´autore del ritrovamento, «e andando a ripulire l´area abbiamo trovato in un acquitrino questa vongola gigante. Subito non eravamo certi di cosa fosse e pensavamo fosse morta. Poi l´abbiamo messa in un secchio d´acqua per lavarla e questa si è aperta». Magagnin, conclude: «Non sappiamo se sia cresciuta qui o se qualcuno ce l´abbia gettata, certo è che in questa zona abbiamo trovato altre specie esotiche che erano state abbandonate. Ad esempio, qualche tempo fa, abbiamo trovato delle tartarughe carnivore».
Intanto per provare a svelare il mistero, abbiamo chiesto a un esperto ittiologo, nonché biologo, Ivano Confortini che è responsabile del se! rvizio Tutela faunistica e ambientale della Provincia di darci il suo parere su questo caso che sta facendo chiacchierare tutta Montorio. «Si tratta, con molta probabilità, di una anodonta originaria delle Filippine che negli ultimi 15 anni si è diffusa partendo dal lago di Mantova in un pò tutti i corsi d´acqua della pianura sostituendo progressivamente quella autoctona, la cosiddetta anodonta cygnea», spiega Confortini. «Molti corsi d´acqua veronesi ne sono pieni soprattutto nella zona bassa, sono esemplari che hanno una vita media di 5-6 anni e che raggiungono anche i 30 centimetri di lunghezza», prosegue, «il rinvenimento è particolare, non tanto per la specie, quanto piuttosto per il luogo. Montorio è un pò troppo in alto e se non vi sono altri esemplari nelle vicinanze è più probabile che vi sia stato gettato da qualcuno che l´ha raccolto più a valle».
Ma sarà commestibile? Confortini spiega che può esserlo ma che, essendo l! ute;animale un cosiddetto «filtratore di scorie», sarebbe alquanto sconsigliabile mangiarlo. G.COZ.

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