lunedì 9 settembre 2013

La leggenda del cane di Quinzano e del cane di Avesa


L'Arena, lunedì 09 settembre 2013

STORIA E LEGGENDA. Monumento allegorico sulla storica contesa con la frazione di Avesa
Quinzano, ritrova l´osso il cane di marmo

Sfregiato lo scorso luglio da un balordo di passaggio, il monumento è stato restaurato dallo stesso autore dell´opera, Salvatore Vanni

A Quinzano il cane di marmo ritrova il suo osso. Sfregiato lo scorso luglio da un balordo di passaggio, il monumento allegorico sulla storica contesa con il vicino paese di Avesa è stato restaurato dallo stesso autore dell´opera, Salvatore Vanni.
(...) La storia del cane ripercorre quella dell´amore e odio dei due vicini paesi: appunto Quinzano e Avesa. La leggenda è incisa in dialetto ai piedi del monumento di piazza Righetti e s´ispira ai nomi dei due quartieri che essendo nella pronuncia il primo più stretto del secondo, uno permette di tenere in bocca l´osso, mentre l´altro lo fa cadere. Si, perché a denti serrati si dice «Chinsano», mentre a bocca spalancata «Avesa».
L´antica storia dei due cani che incontrandosi si chiedono da dove provengono e la conseguente «vincita» sull´osso trattenuto dal cane di Avesa da parte del cane affamato di Quinzano ricorda una rivalità che si perde nella notte dei tempi. A dividere le due frazioni è il monte Ongarine e lungo il suo crinale si sono consumate numerose storie di amanti. Giovani alla ricerca della propria anima gemella che si spingevano sino al vicino paese. Da qui è facile comprendere la goliardica rivalità. Ora il cane ha ritrovato il suo osso e con l´occasione la leggenda ha preso nuovo vigore, tanto che scherzando in piazza si dice «sarà stato qualcuno di Avesa».
(…)
La leggenda richiama la storia del corvo e la volpe di Esopo, ripresa poi da Fedro e qui adattata.

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