lunedì 27 giugno 2011

Una paleo-autopsia sul fossile di Ciro

L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA

Martedì 21 Giugno 2011 PROVINCIA Pagina 25

SAN GIOVANNI ILARIONE. Oggi al Museo di scienze naturali di Milano saranno illustrati i risultati della prima indagine del genere fatta al mondo


Una paleo-autopsia sul fossile di Ciro


Ci sarà anche Giovanni Todesco, il paleontologo al quale si deve la scoperta del piccolo dinosauro Con la Tac ricostruito l'ultimo pasto: una lucertola

«Ciro» a merenda aveva mangiato una lucertolina: è una delle curiosità, che per rispetto verso gli addetti ai lavori è più corretto definire scoperta, saltate fuori durante la «paleo-autopsia» sullo Scipionyx Samniticus scoperto da Giovanni Todesco trentuno anni fa nel beneventano. Oggi, nell'aula magna del Museo di Storia naturale di Milano, all'intero mondo scientifico saranno comunicati tutti i segreti di «Ciro».
E' così che Todesco, paleontologo dilettante evidentemente dalla vista lunga, aveva soprannominato quel lucertolone che aveva scoperto essersi fossilizzato in una lastra recuperata nella cava di Pietraroja, trasformata in discarica. Se l'era tenuto a casa per quasi vent'anni fino a che, al cinema, una scena di «! Jurassic park» gli aveva acceso la lampadina nella testa: «E se quel lucertolone fosse un dinosauro?», si era detto.

Ed era partito tutto da lì, tra varie peripezie, fino al 1998 con la presentazione al mondo di «Ciro» (perché almeno il nomignolo il mondo scientifico non lo eliminò), il baby dinosauro con il primato di essere il primo dinosauro italiano scoperto, per di più cucciolo e, come se non bastasse, il meglio conservato. L'anno dopo si ritrovò con una denuncia penale sulle spalle e l'accusa di furto archeologico.
I paleontologi col pezzo di carta l'avevano visto subito che nelle viscere di «Ciro» si poteva leggere come tra le pagine di un libro: e così, con la tomografia assiale computerizzata (la Tac), il microscopio elettronico a scansione e un'altra serie di attrezzature tecnologiche dell'ultima generazione gli scienziati sono riusciti a fare a «Ciro» l'autopsia, condensandone i risultati in un volume di 300 pagine.

Ci hanno pensato Cristian! o Dal Sasso, che presentò «Ciro» al mondo scrivendo l'articolo su «Nature», che al piccolo dinosauro valse anche la copertina, e Simone Maganuco assieme ad un esperto australiano di struzzi: no, non è un refuso, ma le cose stanno proprio così, visto che lo struzzo è il parente più prossimo del dinosauro.
Già di per sé l'evento di stamattina è di portata mondiale, ma che dire riguardo al fatto che «Ciro», o meglio lo Scipionyx Samniticus, il cui valore è incalcolabile, per l'occasione sarà presente «in fossile e calcare» a Milano? «Non mancherei per nessun motivo al mondo», dice Giovanni Todesco a proposito dell'appuntamento milanese a cui gli è stato chiesto di arrivare con netto anticipo. Chissà, magari un «cameo» in conferenza stampa sarà riservato anche a lui. «Ci sarò con Giovanna, mia moglie e mia compagna di scoperta, ma anche con a! lcuni amici dell'associazione paleontologica Gruppo Val Nera: vedere Ciro, l'originale, è un evento unico».

Giovanni Todesco è uno di quegli appassionati a cui il mondo accademico ha «scippato» la scoperta: insomma, lo Scipionyx Samniticus racconta degli studi a Pietraroja da parte di Scipione Breislak e del Sannio, ma di Giovanni Todesco non c'è nulla. Lui non ne parla, ma è risaputo che la sua battaglia per l'attribuzione della scoperta va avanti. Troppo clamore alle spalle, quando gli sequestrarono fossili su fossili, lo denunciarono ma poi tutti finirono con l'arrendersi, nel 2004, al giudizio del tribunale, che lo aveva riconosciuto come un «benemerito della ricerca e salvagardia dei Beni culturali».

Todesco ha seguito a distanza l'autopsia su «Ciro» grazie allo stretto rapporto, evoluto in amicizia, con Dal Sasso: «Una delle cose più curiose è che un giorno mi telefonò confidandomi che st! ava impazzendo perché, controllando le vertebre di Ciro, si era ri! trovato una costola in più. Solo col microscopio a scansione», racconta Todesco, «è stato risolto il giallo. Quella costola in più altro non era che la zampetta di una lucertola, l'ultimo pasto di Ciro fossilizzato nell'intestino».
Todesco si accorge di aver parlato anche troppo, c'è tutto il mondo in attesa di conoscere tutti i segreti del dinosauro meglio conservato al mondo: «Hanno visto addirittura i muscoli della coda», bisbiglia. Tutto il resto il mondo lo scoprirà oggi alle 11.

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