L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA
Mercoledì 15 Giugno 2011 PROVINCIA Pagina 25
SAN BONIFACIO. Gli interventi di disinfestazione ritardati dal maltempo. Peruffo: «Da dove arrivano resta un mistero»
Sciami di mosche a Villabella
I residenti della frazione esasperati: «È persino peggiore dell'invasione dell'anno scorso» Nuova indagine a tappeto per scoprire la causa
Dopo quella verificatasi la scorsa estate, una nuova invasione di mosche ha investito l'abitato di Villabella, provocando le proteste dei cittadini. Mosche a legioni, dicono i residenti, una situazione insostenibile, tanto che lunedì pomeriggio hanno telefonato all'assessore all'Ecologia, il vicesindaco Umberto Peruffo, per denunciare l'«invasione», che dicono sia peggiore di quella dello scorso anno.
L'assessore ha subito inviato la polizia locale per un primo sopralluogo e per raccogliere anche le testimonianze dei residenti nell'area più colpita, quella compresa tra i due laghetti.
Antonio Curti, responsabile dell'ufficio Ecologia del Comune, ha assicurato che i trattamenti contro le mosche, già finanziati e in programma, sono stati rallentati dal maltem! po, perché altrimenti la disinfezione con la pioggia viene presto vanificata. Comunque non appena il tempo lo consentirà sarà immediatamente iniziata una campagna specifica contro il fastidioso insetto.
«Resta comunque il fatto», precisa Peruffo, «che non si è ancora riusciti a scoprire il focolaio di una così intensa invasione di mosche. Peruffo ricorda che l'anno scorso, in località Masetti, dopo una lunga ricerca si scoprì che le mosche in quella zona provenivano da un accumulo di pollina abbandonato in campagna. Per Villabella invece non si riuscì a scoprire la causa dell'invasione.
«Cominceremo subito la difficile ricerca con una indagine a tappeto», ha assicurato l'assessore all'Ecologia, «visitando tutti gli allevamenti della zona, confidando anche nell'aiuto della popolazione in questa ricerca che sarà affidata all'Ufficio ecologia e alla polizia locale».
Lo scorso anno non si riuscì a scoprire nulla.La caccia era cominciata dopo un! esposto di Valter Giacomin, del Comitato Villanova-Villabella-Don Ambrosini, al sindaco e ai vari enti responsabili, provinciali e regionali. Denunciava l'estremo disagio della popolazione residente così descrivendolo: «Dobbiamo tenere chiuse porte e finestre per non trovarci invasi da nugoli di mosche, che infastidiscono in ogni momento, rinunciando a invitare ospiti a pranzo o a cena, sia all'interno dell'abitazione che all'aperto, perché arrecano non solo disgusto, ma trovandole sui nostri alimenti, forse possono essere anche veicoli di malattie».
Nei giorni successivi il Comune inviava per un sopralluogo un funzionario dell'ufficio Ecologia e un vigile della polizia locale all'impianto di compostaggio dell'Agriflor, a Ca' Lioncello di Villabella, per verificare l'adempimento dell'obbligo di eseguire regolari trattamenti contro le mosche e accertare l'eventuale diffusione di esalazioni moleste all'esterno dell'impianto.
Sul verbale del soprall! uogo «si escludeva la possibilità di migrazione degli insetti fino ad interessare la zona urbana» e inoltre si confermava che i vari interventi di disinfestazione erano stati eseguiti regolarmente dalla ditta incaricata.
Conseguentemente il responsabile dell'Ufficio tecnico comunale, Franco Volterra, inviava alla Multiservizi e al comando della polizia locale la richiesta di «un controllo precauzionale delle attività di compostaggio domestico eseguite dalle utenze della zona».
Analoga richiesta veniva inoltrata al Dipartimento prevenzione dell'Ulss 20, alla Regione e al settore Ambiente della Provincia per un controllo precauzionale della corretta gestione sanitaria di due allevamenti intensivi avicoli prossimi alla frazione. Ma le ispezioni non riuscirono a stabilire l'origine di questa invasione di mosche. Speriamo abbiano sorte migliore questa volta.
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