Bresciaoggi
sabato 22 settembre 2012
I PROTAGONISTI. L´imbarcazione di appoggio Capitan Nemo dispone di un robot capace di scendere fino a 300 metri
La flotta alla ricerca dei tesori sommersi
Deep Explorers Onlus vanta una struttura d´avanguardia, un ricco palmares di ritrovamenti
L´associazione Deep Explorers Onlus ha sede a Toscolano Maderno. Dispone di tecnici specializzati, ingegneri elettronici, geologi, subacquei, e può operare in tutti gli specchi d´acqua. Effettua videoriprese, monitoraggi ambientali, ispezioni di condotte, lavori sui fondali, studi ittici, recuperi. Dispone di un cabinato da 10 metri, il «Capitan Nemo» con eco-scandagli e gps, attrezzatura subacquea (il robot «Nicolus», in grado di operare fino a 300 metri di profondità, dotato di quattro telecamere di cui una digitale, con luci e sonar), un motoscafo cabinato di supporto, lo «Spenck», e il gommone «Siluro» da sei metri e mezzo, con un kit ossigeno per l´emergenza.
Può contare su uno studio di montaggio e una regia mobile. Grazie a ponti televisivi è in grado di trasmettere fino a quattro chilometri di distanza. Per far vedere ai turisti come si svolge la vita dei pesci, d´estate vengono spesso organizzat! i spettacoli in diretta dal fondo del lago, trasmessi su un maxischermo.
Deep Explorers collabora col Ministero per le attività culturali, la Soprintendenza per i beni archeologici, il Museo della guerra bianca in Adamello, la Provincia di Brescia, comuni, consorzi e aziende private.
L´animatore Angelo Modina abita a Toscolano Maderno, ma ha girato il mondo per effettuare riprese e preparare documentari. È stato in Alaska, alla Iditabike (600 chilometri di corsa sulle slitte); al Polo Nord, con la spedizione dei valdostani Enrico Martinet e Nello Charbonnier (da Mosca a Murmansk, dove giace, semiaffondata, la gloriosa flotta sovietica); nella Bosnia martoriata dalla guerra; in Malì, durante il campo di lavoro portato a termine dai volontari bresciani, guidati dall´ex sindaco di Gavardo Gabriele Avanzi
Nella primavera 2003, a Brenzone, sulla sponda veronese, Modina, Gianni Calafà e Lorenzo Parisi hanno scoperto a 120 metri di profondità il re! litto della «Diana», una nave da trasporto merci di inizio N! ovecento, lunga 18 metri, con scafo in ferro e due alberi, naufragata negli anni ´20. Poi i recuperi di motoscafi (uno, in legno, a meno 140 mt.); di una ruota in ferro da 130 chili, a raggi incrociati, appartenente a un carro militare della guerra 1915-15 (ora in bella mostra all´ingresso del municipio); un´ancora in ferro, utilizzata dai marinai per il loro monumento e numerose piccole altre scoperte che lo incoronano come uno dei più prolifici ricercatori del bacino benacense.S.Z.
Nessun commento:
Posta un commento