L'Arena
martedì 15 gennaio 2013
LUTTO. Fondò l'Osservatorio di ricerca sismica, collaborò per anni con il meteorologo Bellavite
L'addio ad Arnaldo Begali,
studioso di terremoti. E di ufo
Malesani: «Ha lasciato alla città un patrimonio immenso di dati»
La sua capannina con tutti gli attrezzi, gli strumenti di misurazione, i «ferri» del mestiere per sondare il cielo e la terra, lo spazio cosmico e l'atmosfera, sono ancora nella sua casa in Valpolicella, esattamente dove lui li ha lasciati.
Arnaldo Begali si è spento sabato, dopo una dura lotta contro una grave malattia degenerativa, a 92 anni. Ma il patrimonio di dati raccolti e monitorati per anni dalla stazione radar sulle Torricelle, di conscenza e di curiosità coltivate con passione, rimane indelebile per la città.
Fondatore dell'Osservatorio di Ricerca Sismica a Verona, Begali ha collaborato per anni con L'Arena per le previsioni del tempo, lavorando a fianco con un'altra personalità famosa nel settore: il metereologo Emilio Bellavite, anch'esso recentemente scomparso.
Appassionato di Ufo, con cui cercò di mettersi in contatto per ben due celebri tentativi utilizzando i codici interplanetari, è stato un grande studioso di tutti quei fenomeni endogeni che si manifestano sul pianeta terra. Sul sito dell'Osservatorio sismico veronese, gestito da Giangaetano Malesani, è on line un'intera pagina dedicata a Begali, con foto e alcune delle ricerche portate avanti nel veronese negli ultimi quarant'anni.
«Insieme a Arnaldo, ho conosciuto tutti i meccanismi premonitori del terremoto, i segreti dei microsismi crostali, l'evoluzione meteo dell'area veronese la tecnica per costruirsi un sismografo. Di lui ricordo l'interessante personalità e l'amore per il prossimo», racconta Malesani, che aggiunge, «Verona e i veronesi devono molto a questo concittadino. Ricordo che, oltre 30 anni fa siamo rimasti svegli un'intera notte per monitorare alcuni mocrosismi e capire come agissero».
«Ci siamo conosciuti nel '77 e dagli anni '80 in poi abbiamo collaborato molto insieme. Alla città Arnaldo ha lasciato un patrimonio immenso di dati cartacei che sto salvando in un archivio informativo», spiega Malesani. Come funzionario del Ministero dell'Agricoltura, dalla stazione delle Torricelle a San Mattia, osservava e teneva monitorato il fenomeno della grandine. «In pratica, redigeva dati meteo in alfabeto morse», specifica Malesani. «La sua lunga ricerca è stata anche sui fenomeni ufologici e sismici».
«A volte, negli anni, gli abbiamo un po' rimproverato questa sua completa dedizione alla ricerca: passava più tempo sulle Torricelle che a casa. Poi ne abbiamo capito l'importanza. Ha costruito il primo sismografo; questa passione faceva parte della sua vita, come la sua famiglia», ricorda con affetto e commozione Nadia, la terza delle quattro figlie.
L'ultimo saluto a Begali verrà celebrato oggi pomeriggio, alle 15, nella parrocchia di San Pietro in Cariano.
Fra qualche settimana, a febbraio, avrebbe compiuto 93 anni. Da giovane partì soldato e fu mandato a Cefalonia; meta nefasta da cui molti non tornarono. A salvarlo, durante la guerra, fu proprio la sua passione per le radio e la conoscenza dei sistemi di comunicazione utilizzati al tempo. Fu, infatti, sottoufficiale alle trasmissioni.
Al suo fianco fino all'ultimo gli è rimasta la moglie Bertilla e le figlie, Ornella, Rosanna, Nadia ed Elena. Una famiglia numerosa a cui da qualche anno si erano aggiunte le due nipotine Alice e Sara. I.N.
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