domenica 4 maggio 2014

Carpanea, la leggenda va in tv


L'Arena
mercoledì 30 aprile 2014


CASALEONE. Il filmato su «Geo»

La leggenda va in tv
Documentario Rai
sul mito di Carpanea


Girato nel 2012 in più paesi con molti figuranti del posto

La leggenda di Carpanea in onda su Rai tre. Oggi, alle 17, durante il programma tv «Geo  Geo», gli spettatori potranno scoprire il mito della città sorta in una sconfinata conca protetta dalle acque dei fiumi Adige e Tartaro: la leggenda dell'«Atlantide del Basso veronese». Il documentario fu registrato a settembre del 2012, quando la troupe, guidata dal regista tv Michelangelo Pepe, curatore dei servizi di Alberto Angela per SuperQuark, della trasmissione Ulisse e di Geo, decise di raccontare attraverso l'occhio della telecamera il mito dell'«Atlantide della Bassa».
«Per la Pro loco Carpanea, che da anni lavora per la promozione del territorio», dice Claudia De Fanti, presidente del sodalizio, «si tratta un'importante occasione per dare visibilità all'operosità dei volontari, ben preparati e orgogliosi delle tradizioni storiche della nostra cultura».
Il mito di Carpanea narra di una città circondata da sette ordini di mura e difesa da cento torri, con una grande diga che la proteggeva dalle acque dei maggiori fiumi che le scorrevano intorno. Un giorno, il re della città, in lotta con i sacerdoti, penetrò nel tempio e trafugò la statua del dio Appo gettandola in acqua. La folla, per cercare di recuperare il simulacro, si precipitò sulle dighe per aprirle e prosciugare il bacino d'acqua. Il re, visto il disastro, impazzì, mentre la città sprofondò per sempre sott'acqua. Leggenda vuole che ogni anno, nella notte di Pentecoste, chi si trova da solo lungo il fiume, senta un pianto seguito dal suono di una campana: è la figlia del re di Carpanea, colei che doveva sposare il giovane capo dei sacerdoti e che ora vive sotto le acque piangendo sul suo sogno d'amore finito. Le località maggiormente riprese sono: Casaleone, Gazzo Veronese, Salizzole, Cerea e Sanguinetto.
«Desidero ringraziare gli attori della compagnia del teatro Salus di Legnago e tutte coloro che hanno dato il loro contributo al documentario», dichiara De Fanti. «Mi auguro», conclude la presidente, «che la trasmissione incrementi il turismo rurale e dia nuovo impulso al nostro territorio, a vederlo con occhi diversi, apprezzandone le caratteristiche». F.S.