mercoledì 11 settembre 2013

A Verona weekend dedicato a hobbit e arte


(comunicato stampa)



Mostra e presentazione di un saggio dal titolo “In te c'è più di quanto tu creda”.
Family Happening, Piazza Dante, dalle 14 di sabato14 settembre fino alla sera di domenica 15
Presentazione del libro ore 17.30 di sabato 14 settembre.


"Cerco qualcuno con cui condividere un'avventura!"
Inizia così, in un bel giorno apparentemente calmo e tranquillo, la chiamata inaspettata da parte di uno stregone di nome Gandalf ad un pacioso e ignaro personaggio di nome Bilbo Baggings, meglio noto come 'lo hobbit'. Una chiamata che ben presto si trasforma nell'avventura più importante della vita del signor Baggins, e che grazie alla geniale penna del suo inventore, John R.R. Tolkien, continua ad incantare e affascinare da piú di settant'anni, milioni di lettori in tutto il mondo.
In un mondo disincantato come il nostro, Tolkien ci ricorda che l'uomo è ancora fatto per uscir fuori "a riveder le stelle" e che l'irruzione di qualcosa di inatteso o inaspettato nella vita di ognuno è “la porta” per scoprire che in noi c'è molto di piú di quanto noi stessi crediamo.


Sul tema “In te c’è più di quanto tu creda”, saranno esposte le opere di sei artisti accomunati dall'esperienza nelle aule del Liceo artistico Nani Boccioni, chi come studente chi come insegnante, ovvero Giovanni Azzali, Nicolò Carozzi, Sara Ferro, Alessandro Vlad Hristodor, Rosanna Mutinelli e Ada Pachera.

La mostra è accompagnata da un saggio dal titolo “In te c’è più di quanto tu creda - L’avventura umana secondo Tolkien ne Lo Hobbit” della collana FuoriClasse (Delmiglio Editore). Il volume raccoglie i contributi di alcuni dei massimi esperti italiani del mondo tolkieniano, Paolo Gulisano, Chiara Nejrotti e Roberto Arduini. Le pagine, affidate dalla curatrice Roberta Tosi a questi straordinari saggisti, raccontano il viaggio di un mezzuomo chiamato, come ognuno di noi, a vivere l'avventura della propria vita.

L'esposizione sarà aperta ai visitatori nella Loggia di Fra' Giocondo da sabato 14 settembre alle 14 fino a domenica 15 sera.
La presentazione del saggio “In te c’è più di quanto tu creda” si terrà sabato 14 alle ore 17.30, con la collaborazione dei rievocatori medievali delle Lame Scaligere e con l'accompagnamento musicale del duo Anima Keltia (arpa e voce).

L'ingresso è libero.

L'evento è organizzato dalla Compagnia degli Argonath, un gruppo di giovani appassionati capitanati dalla presidente Roberta Tosi e si svolgerà nell'ambito della manifestazione Family Happening.

Per informazioni:
redazione@delmiglio.it

lunedì 9 settembre 2013

La leggenda del cane di Quinzano e del cane di Avesa


L'Arena, lunedì 09 settembre 2013

STORIA E LEGGENDA. Monumento allegorico sulla storica contesa con la frazione di Avesa
Quinzano, ritrova l´osso il cane di marmo

Sfregiato lo scorso luglio da un balordo di passaggio, il monumento è stato restaurato dallo stesso autore dell´opera, Salvatore Vanni

A Quinzano il cane di marmo ritrova il suo osso. Sfregiato lo scorso luglio da un balordo di passaggio, il monumento allegorico sulla storica contesa con il vicino paese di Avesa è stato restaurato dallo stesso autore dell´opera, Salvatore Vanni.
(...) La storia del cane ripercorre quella dell´amore e odio dei due vicini paesi: appunto Quinzano e Avesa. La leggenda è incisa in dialetto ai piedi del monumento di piazza Righetti e s´ispira ai nomi dei due quartieri che essendo nella pronuncia il primo più stretto del secondo, uno permette di tenere in bocca l´osso, mentre l´altro lo fa cadere. Si, perché a denti serrati si dice «Chinsano», mentre a bocca spalancata «Avesa».
L´antica storia dei due cani che incontrandosi si chiedono da dove provengono e la conseguente «vincita» sull´osso trattenuto dal cane di Avesa da parte del cane affamato di Quinzano ricorda una rivalità che si perde nella notte dei tempi. A dividere le due frazioni è il monte Ongarine e lungo il suo crinale si sono consumate numerose storie di amanti. Giovani alla ricerca della propria anima gemella che si spingevano sino al vicino paese. Da qui è facile comprendere la goliardica rivalità. Ora il cane ha ritrovato il suo osso e con l´occasione la leggenda ha preso nuovo vigore, tanto che scherzando in piazza si dice «sarà stato qualcuno di Avesa».
(…)
La leggenda richiama la storia del corvo e la volpe di Esopo, ripresa poi da Fedro e qui adattata.